Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
 
  
  
  
  
 
     
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rosei o bianchiun'altra a fiori screziati
 
     
un'altra a foglie pennatifesseun'altra a frutti bianchi
 
     
un'altra priva di pungoliecc. Sono però specie distinte le seguenti
 
     
che nascono pure generalmente in Europa
 
     
ma che sono meno comuni.
 
     
Rovo a foglie d'avellana (rubus corylifolius L.). — Distiuguesi per i pungoli rettile foglioline ampie
 
     
mollicuoriformi-ovate
 
     
doppiamente seghettatepelose; le pannocchie semplici; le lacinie del calice ovato acuminate
 
     
finalmente riflesse; i frutti di colore turchinoassai grossi.
 
     
Rovo turchiniccio (rubus ccesius L.). — Questa specie ha i fusti striscianticilindrici
 
     
glauchicon pochi e deboli pungoli ; foglioline ovate
 
     
doppiamente seghettatetalora lobate
 
     
ordinariamente glabre; pannocchia semplice; lacinie del calice ovato acuminate ; fiori bianchi ampii; frutti composti di pochi e grossi carpelliordinariamente glauchi
 
     
di sapóre dolce.
 
     
Rovo ghiandoloso (rubus glandulosus Bell.). — Co-testa specie distiuguesi per i suoi fusti cilindricighiandolosi
 
     
ispidicon pungoli retti
 
     
le giovani messe procombentirossiccie; foglioline molli
 
     
ellitticheoblunghe
 
     
acuminatedenticolate
 
     
quasi glabre; pannocchie ispido-ghiandolose ; fiori piccolidi un bianco verdiccio; frutti neri
 
     
lucidi.
 
     
Sezione terza. — Foglie semplicipalmati-lobate.
 
     
Rovo odoroso (rubus odoraius L.). — Arbusto alto da uno ad un metro e mezzo; fusti erettiinermi
 
     
ghiandoloso-ispidi del pari che i picciuolii peduncoli
 
     
i calici ; foglie ampied'un bel verde
 
     
a cinque lobi disugualmente dentatipubescenti; fiori disposti a pannocchia cimosa ; lacinie del calice ovate
 
     
acuminatepiù brevi della corolla; corolle ampie
 
     
di colore rosso carico ; frutti simili a quelli del lampone. Questa specienativa dell'America settentrionale
 
     
coltivasi spesso nei giardini in grazia del suo fogliame e dei suoi bellissimi fioriche succedousi per parecchi mesi.
 
     
R0V0L0NK (geogr.). — Comune in provincia e circondario di Padova
 
     
con 2891 abitanti.
 
     
ROXBURGH (geogr.). — Contea della Scozia fra 55° 1' e 55° 42' latit. N.
 
     
e 4® 30' e 5° 28' long. 0.
 
     
ha una superfìcie di 21 miriametri quadrati ed una popolazione di 51
 
     
600 abitanti. È una contrada generalmente montagnosasoprattutto al sud e al sud est
 
     
ove ergonsi i monti Cheviots
 
     
che mandano numerose diramazioni all'interno. Il clima è rudema salubre. L'alto paese si compone in parte di lande deserte e in parte di buoni pascoli. Le basse terre al nord sulle sponde della Tweed e del suo affluente il Teviot sono fertili. La metà circa del suolo è in coltura. Ultimamente l'agricoltura vi ha fatto progressi notevoli
 
     
e vasti pascoli furono tramutati in bei campi di grano. Vi si raccoglie frumentopatate
 
     
navonifrutte di varie qualità; però l'allevamento del bestiame
 
     
specialmente dei buoi e montoni sui monti Cheviots
 
     
è ancora più importante dell'agricoltura. L'industria manifatturieraquella del cotone soprattutto
 
     
occupa inoltre un gran numero di braccia. Dal terreno estraesi altresì del carbon fossile e ciottoli trasparenticoi quali fabbricausi varii ornamenti. Il capoluogo della contea è Jedburgh sopra un piccolo ruscello detto
 
     
 
     
ledannovera 3614 abitanti e varie fabbriche di tela
 
     
tappetinastri e articoli di berrettami. Vi si trovano le rovine di una vecchia badia ed una sorgente d'acqua solfurea. Vi si fa inoltre nn commercio assai importante in grani
 
     
bestiamicera e miele. Un po' al nord
 
     
nella valle della Tweed
 
     
sono le rovine di Roxburgh-Castle
 
     
vecchio maniere fendalefamoso nelle guerre fra Inglesi e Scozzesi. La città di Roxburgb
 
     
al contrarioera situata all'estremità occidentale della valle all'imboccatura del Teviot
 
     
in faccia a Kelso
 
     
borgo di 6000 anime con ! un'abbazia in rovinefabbriche di flanella e altre stoffe di lana
 
     
telacuojo e articoli pei calzolai. I borghi di Harrick
 
     
in una contrada romantica della valle di Teviot
 
     
con 6000 abitantie di Melrose i sulla Tweed
 
     
con 5000 abitanti e celebri rovine , abbazialihanno le stesse industrie del capoluogo. ! La parrocchia di Kirk- Yetholm è notevole come la colonia più rajgguardevole che abbiasi in Iscozia.
 
     
Secondo il censimento del 1851
 
     
eranvi nella contea di Roxburgh 87 chiesedelle quali 35 appartenevano alla Chiesa stabilita
 
     
17 alla Chiesa unita presbiteriana
 
     
16 alla Chiesa libera
 
     
9 agli Indipendenti
 
     
4 agli Episcopali
 
     
3 ai Battisti
 
     
2 ai Secessori originali ed 1 ai Cattolici-romani. Le scuole pubbliche sommavano a 74 con 6130 scolarie le private a 32 con 1574. Eranvi anche due istituti let-terarii con 118 membri e 1080 volumi nelle loro librerie.
 
     
ROXBURGHE (duca di) Giovanni (biogr.). — Celebre bibliofilo iuglesenato il 5 aprile 1740
 
     
morto il 19 marzo 1710
 
     
discendeva da nna nobile famiglia scozzesee sarebbe rimasto ignoto al tutto fuori del suo paese natio se si fosse contentato di menare una vita da grande signore
 
     
ed anco di rimanere lord luogotenente della sua conteagentiluomo di camera ed amico di Giorgio III. Fortunatamente per la sua memoria
 
     
egli si rivolse alle cose intellettualie il nome di Roxburghe
 
     
the Book dukecome lo chiamavano
 
     
vivrà sempre nella memoria di coloro che non separano l'amor dei libri dalla passione per le lettere. Egli diè opera di buon'ora ad accrescere la biblioteca che gli avevano trasmesso i padri suoicousecrando a tal fine un immenso avere e un ardore indefesso. Egli non indietreggiava per far compera di libri rari e preziosi davanti gli incanti più esagerati e andava continuamente a zouzo nelle botteghe dei venditori di libri vecchi. Non aveva bibliotecario
 
     
ma aveva addestrato alla parte meccanica di tali funzioni un vecchio servo di nome Archie
 
     
reso immortale da Walter Scott
 
     
e cheinseparabile dal suo padrone
 
     
i morì soltanto alcuni giorni dopo di lui. Del rimanente il duca di Roxburghe non era di quei biblio fili che non conoscono i proprii tesorie aveva com-; pilato egli stesso il catalogo della sua magnifica , libreria
 
     
in due volumi in-fol.
 
     
scritti di suo pugnoj Doviziosa soprattutto in romanzi di cavalleria
 
     
in opere sull'antica letteratura franco-normanna ed inglesesu Shakspeare e Cervantes
 
     
suoi autori predilettiessa comprendeva circa 30
 
     
000 volumiche furono venduti agli incanti nel maggio
 
     
giugno e luglio del 1812. Questa venditache durò quarantadue giorni e fu soprannominata la battaglia di Roxburghe
 
     
eccitò tra i bibliofili accorsi da tuttev^ooQle
  
  
  
  
  
 
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