Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUBBIERA - RUBENfratelli Gritti. Per Io spazio di quarantaquattro anni che visse
      dopo la violenta abolizione del suo ordineei consacrossi intieramente alle indagini laboriose cbe aveva intrapreso nel vasto campo delle lettere. Il perchè tenne corrispondenza con Tiraboschi
      VannettiRoncalli
      MazzaBottari
      CorneilleBettinelli
      ecc.; fu degli Arcadi
      dell'Accademia di scienze e lettere di Mantova
      dell'Accademia degli Unanimi di Torino. Il Rubbi non fu però originale ne' suoi lavorinè l'Italia gli va sempre debitrice di nuove cognizioni. Fu uomo coltissimo che scrisse e riprodusse il più delle volte sotto altre forme il detto e ridetto da molti altri prima di lui. Le sue opere si possono dividere in dissertazioni
      in antichità
      in letterein dialoghi
      in tragediein poemetti
      in poesiein traduzioni
      in vite d'uomini illustri e in opere sacre. Citeremo fra queste le tragedie La presa di Rodi (1773); Ugolino (1779); Elogio del conte Baldassarre Castiglione (Venezia 1780); Dissertazione sopra il sepolcro d'Isaacio esarca di Ravenna (ivi 1781); La Vainiglia
      poemetto latino (ivi 1781)
      recato in versi sciolti da Annibale Torelli di Rovigo e da Filippo Scolari in versi toscani ; Elogi italiani (ivi 1782) ; Rapporti del lusso con la vita sociale (ivi); Parnaso italianoovvero raccolta de' poeti classici italiani di ogni genere
      età e metro (ivi 1784-91
      56 voi. in-8°
      e 1811
      37 voi.); Dialoghi in difesa della letteratura italiana (ivi 1786-87); libello let terariopoema (ivi 1787) ; Giornale poetico
      ossia poesie inedite d'Italiani viventi (ivi 1789
      in 4 voi.)
      contiene le composizioni poetiche le più celebri di 164 Italiani viventi; Italiani illustri con ritratti (ivi 1791); 1 366 giorni consecrati alla passione di G. C. (ivi 1791); Il genio nauticoottave (1792); Parnaso dei poeti classici di ogni nazione tradotti in italiano (ivi 179343 voi.); Dizionario di antichità sacre e profane comuni ai Greci e ai Romani (ivi 1793-1805
      in 16 voi.): quest'operauna delle migliori del Rubbi
      è modellata sul disegno di Samuele Pitisco ; L'Epistolario
      scelta di lettere di donne e d'uomini celebri morti e viventi nel secolo xvui (ivi 1795); Mercurio d'Italia
      giornale storico e letterario (ivi 17y6-97
      in 4 voi.); Il Buffier organizzato alla moderna ed accresciuto di nuove notizie (ivi 1811
      in 31 voi.); Apologhi (ivi 1816). Rubbi curò anche le edizioni di Maifei (Venezia 1790-1810
      in 48 voi.)
      e ha lasciato parecchie altre opere manoscritte.
      Vedi: Moschini
      Letteratura veneziana del secolo XV111 — ScolariDella vita e degli studii del padre A. Rubbi della Compagnia di Gesù
      memorie storiche (Venezia 1817).
      RUBBIERA (geogr.). — Comune della provincia e del circondario di Reggio dell'Emilia
      con 3784 ab.
      RUBEFACENTE (mat. med.). — Chiamansi col nome di rubefacienti gli agenti terapeutici valevoli a produrre l'arrossamento o la Tubefazione della cute. Noi possediamo un gran numero di tali agenti: l'applicazione dell'elettrico anzituttodel galvanismo
      del caloricole frizioni praticate colla tifano o colla spazzola
      con istoffa di lana tanto asciutta come imbevuta d'un liquido leggermente irritante; la pece di Borgogna
      la farina di senapal'aglio pesto
      la clematiteil ranuncolo acre
      l'ammoniaca dilun-
      gatal'aceto
      la tintura di euforbiosi annoverano fra la classe dei rubefacienti. E vi appartengono pure l'uso dei bagni locali purché caldi
      la doccial'acido muriatico
      l'idroclorato di sodadi ammoniaca mediante l'opportuno veicolo
      il sapone nero e tante altre sostanze irritanti.
      Ei parrebbe che l'avere osservato un notevole sollievo durante il corso di alcune malattiein seguito alla comparsa di una risipola
      abbia determinato i pratici a tentare il conseguimento di risultati analoghi per mezzo di una risipola artificiale debole e passeggieracioè della Tubefazione. Messa la cute in contatto colle diverse sostanze che noi di sopra enumerammo
      ne viene stimolata la sensibilità
      ha luogo un maggior afflusso di umori alla partel'injezione dei capillari sauguigni
      opperò la pelle si arrossa e diviene più calda dell'ordinario. Se i rubefacieuti vengono applicati sopra una estesa superfìciel'economia intiera se ne risente
      ed ha luogo una stimolazione generale: se invece la loro azione si limita ad una data località
      si determina solo un aumento di vitalità alla parteche può servire come mezzo rivulsivo. Ond'è che l'uso loro riesce proficuo nelle malattie dei differonti visceri contenuti nelle cavità splancniche
      diminuendo l'afflusso del sangue ai medesimi; e vidersi già vomiti e singhiozzi ostinati cedere all'applicazione d'un rubefaciente alla regione epigastrica. Nelle gravi affezioni cerebrali o polmonari accompagnate da prostrazioni di forze si ricorre ai rubefacienti e particolarmente ai senapismi sulle estremità inferiori. I rubefacienti della classe degli eccitanti ven gono speso adoperati come risolventi negli ingorghi linfaticinelle malattie di loro natura mobili
      come sono la gottail reumatismo
      gli erpetie nei casi di pronta scomparsa di un esantema
      susseguita da un aggravarsi dei fenomeni morbosi. Le fregagioni semplici poi o con lana praticate sulla pellenon che l'insolazione prudentemente applicata
      sono specialmenteraccomandate onde corroborare la costituzione dei bambini deboli e linfatici.
      Nell'impiego di questi mezzi terapeutici il medico dovrà avere la precauzione di non sceglierli troppo energicio lasciarli applicati più di quanto occorra a produrre la semplice Tubefazione
      poiché in tal caso succederebbe la formazione della vescica o la cauterizzazioneoltrepassando così i limiti ch'egli s'era proposti. Bisogna inoltre tener conto dello stato generale e del grado di suscettibilità dell'individuo
      ed evitare una troppo viva reazione del sistema nervoso.
      RUBELLANA (miner.). — Composto di silicato di ferrosoda
      potassa e calce e di silicato di alluminache trovasi in Boemia.
      RUBEN (lat. Rubengr. 'Pou^v
      'Pou^v
      'Pou^Xoc; sir. Rubil; ebr. Reubenossia ve'
      ecco un figlio; ed in origine Raubeonii o Jeovavide la mia affli zioneed anche Rubel o misericordia di Dio) (stor. sacr.). — Figlio di Giacobbe e di Lia
      nacque l'anno del mondo 2246 ; ma perdette il diritto di primogenitura per il fallo commesso con Baia concubina del padre (Gen.
      mix
      32; xxxv
      22). Quando gli altri suoi fratelli vollero per invidia torsi dagli occhi Giuseppe
      Ruben si era proposto dentro di sè di I salvarlo in qualche maniera; ma mentre egli era
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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