Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RUDDBECK OLAO - RUDE FRANCESCO
RUDBECK Olao (biogr.). — Naturalista svedese, nato uel 1630 ad Arosen, morto il 7 settembre 1702 ad Upsala, diede prova di buon'ora di rare disposizioni per le scienze , apprese ne' suoi ozi il disegno e la musica, si rese abilissimo nella meccanica e in età di dieci anni fece un orologio in legno, citato coipe un capolavoro. Dopo aver ultimato di buon'ora umanità, studiò medicina e si occupò soprattutto d'anatomia; nel 1650 scopri i vasi linfatici, che chiamò canali epatico-acquosi, e il serbatojo del chilo. Barthnlin gli contestò, ma ingiustamente, l'onore di questa scoperta importante. La regina Cristina, dinanzi alla quale espose la struttura del corpo umano, gli accordò una pensione, cbe lo abilitò a perfezionarsi negli studii nelle Università dell'Olanda. Reduce in Svezia, pose dimora ad Up-sala, ove fondò a proprie spese, nel 1657, un giardino botanico, ampliato poi da suo figlio e quindi da Linneo. II conte della Gordie lo rimborsò delle spese fatte e gli fece ottenere all'Università di Up-sala, di cui era cancelliere, la cattedra di botanica e di anatomia. A breve andare Rudbeck ne fu eletto rettore e l'anno seguente curatore perpetuo.
Nonostante le sue numerose occupazioni, coltivò l'architettura e la nmsica, studiò l'istoria di Svezia e compose sull'origine e le antichità di quel paese un'opera immensa, intitolata Atlantica sive Man-heim vera Japlieti posterum sedes ac patria (Up-sala 1675-1698), nella quale tentò dimostrare che l'Atlantide di Platone altro non era che la Svezia. Egli se ne stava stampando il quarto volume quando l'iuceudio d'Upsala distrusse nell'aprile del 1702 la sua officina, i suoi magazziui e manoscritti e le tavole che aveva fatto iucidere per uu trattato di botanica. Questo disastro lo contristò si fattamente che ne morì. Nel 1753 la Società delle scienze d' Upsala fece coniare uua medaglia in onore di Rudbeck, ed Erberg. professore di teologia all'Università d'Upsala, recitò il suo elogio, che fu inserito uella Memoria virorum in Swcia crudittssi-morum (Rustoch 1730). Abbiamo di lui molte opere, fra lo quali citeremo: De circuiamone sanguinis (Arosen 1652); Exercttalio anatomica exhibrns ductus novos bpaticos aquosos et wsa gianduia-rum serosa (ivi 1653»; Cat'ilogus plavtarum hnrti acadmuci Upsaliensis (Upsala 1*58); De sero ejus-que vasìs (ivi 1661); De pnnapiis rerum natura-lium (ivi 1(568); Campi Elysii hb. II (ivi 1701i: quest'opera doveva contenere in dodici volumi le figure di dodici o tredicimila piante classificate secondo il metodo di Bauhiu ; ma non ne furono pubblicati che due volumi a cag one del suddetto incendio. Rudbeck diede anche un'edizione del Lexicon litigate srytho-scandicce di Verelio.
Vedi: Niceron, MAmoires (voi. xxxi)— Erberg, Lnudatio funebris O. Rudbeck li, medici, ecc. (Upsala 1703».
RUDBECK Olao (biogr.). — Naturalista e filologo, figliuolo del precedente, nato il 15 marzo 1660 in Upsnla, morto nel 1740, si addottorò in medicina e fu incaricato nel 1695 da Carlo XI re di Svezia di esplorare la Lapponi a, ove scopri una cinquantina di nuove piante descritte nelle Memorie dell'Accademia di Stoccolma (anni 1720 e I7v2>. Appresso, dopo aver visitato la Germania, l'Olanda e l'In-
: ghilterra, tornò ad Upsala, ajutò il padre ne' suoi ; lavori, gli succedette nelle cattedre d'anatomia e di botanica, e fondò nel 1720 con E. Benselius la Società delle scieuze d'Upsala. Egli era versato ugualmente nell'istoria naturale e uella conoscenza delle lingue. Il museo dell'Accademia di Stoccolma possiede dodici volumi in fol. contenenti disegni di piante fatti da lui con rara abilità. Pubblicò fra le altre cose: De propagatane piantarum (Upsala 1685): Nova Samoland sive Laponia illustrata (ivi 1701); De mandragora (ivi 1702); De ichtyo• logia biblica (ivi 1705-1722); Specimen usus lingua gothicce in eruendis scripturee quibusvis locis (ivi 1717); Thesauri linguarum Asiee et Europee har-monici prodromus (ivi, senza data), e nel votame u della Bibl. hebraica di VVolf, ecc. Egli ajutò anche il padre nella compilazione dell'opera intitolata Campi Elysii. Sotto il nome di rudbeckia Linneo ha cousecrato alla memoria dei due Rudbeck una pianta vivace dell'America settentrionale, della faldiglia delle corimbifere. i Vedi : Ih re, Oratio funebris in memoriam O. Rud-becìcii junioris (Upsala 1741) — Berch, O. Rudbecks Lefvernesbeslcrifning (ivi 1798).
RUDE Francesco (biogr.). — Statuario francese, nato a Digioue il 4 gennajo 1784, morto a Parigi il 3 novembre 1855, era figliuolo di un ramajo, e lavorò fino a sedici anni col padre, modellando in pari tempo figurine di terra, che rivelarono la sua vocazione. Dalla scuola di belle arti di Digione fu inviato nel 1809 a Parigi, ove divenne allievo di Devosge e Cartellier. Nel 1812 ottenne il primo premio a Roma, di dove passò nel Belgio col suo benefattore Deuon , del quale sposò la figliuola. Luigi David esiliato a Brussella, tolse ad amare il giovane scultore, lo ajutò co' suoi consigli, e gli procurò importanti lavori, quali sarebbero il frontone del teatro della Monnaie, il busto di Guglielmo 1 ed otto bassorilievi pel palazzo Terivaneck. Reduce a Parigi, Rude esordi esponendo nel salone del 1827 uua statua iu marmo della Vergine, destinala alla chiesa Saiut-Gervais, e uu Mercurio alato che annoda i suoi calzari alati nel museo del Lussem-borgo. Nel 1833 espose un Giovane pescatore na~ pnlitano che scherza con una pizzuga, deliziosa figura che gli fruttò, oltre la croce della Legion d'onore, la commissione di uno dei gruppi dell'Arco ; della Stella, la Partenza, composizione piena di fuoco e d'energ'a, di cui tutti i peisonnggi pare intonino il canto della Marsigliese. Nel 18 *8 espose il busto di Dapinainé; nel 1848 la statua in bronzo di Monqe; nel 1852 una Giovanna d'Arco in marmo (nel giardino del Lussemborgo) e un Calvario in bronzo, che sorge sull'aitar maestro di San Vincenzo de' Paoli. All'Esposizione universale del 1855 Rude ricevette la gran medaglia d'onore. Finalmente nel 1857, dopo la sua morte, furono esposti nel salone tre suoi lavori importanti, Ebe e l'aquila di Giove, gruppo in marmo, l'Amore Dominatore e ifn Cristo in croce, ugualmente in marmo.
Citiamo ancora fra le opere di Rude che non furono esposte: un Battesimo del Cristo, gruppo in marmo (ora nella Chiesa della Maddalena); Luigi X11I% statua in argento ordinata dal duca di Luvnes; la Tomba di Goffredo di Cavuignac (nel cimiterot^ooQle
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