Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
822 RUETE GIORGIO TEODORO - BUFFINE GIOVANNIfoglie opposte, che crescono nell' Asia tropicale ed in Australia.
RUETE Giorgio Teodoro (biogr.). — Valentissimo oculista, nato il 2 maggio del 1810 a Scharmbeck, nel ducato di Brema, morto il 23 giugno del 1W>7 in Lipsia. Fondò, coll'appoggio di un amico, uua clinica privata, fu nomiuato nel 1841 professore straordiuario , nel 1847 ordinario di mediciua, e nel 1851 coudirettore dell'ospedale accademico di Gottinga, e nel 1852 professore di oculistica e direttore dell'istituto oftalmico di Lipsia. La sua clinica oftalmica fu frequentata, non dai soli studenti, ma benanco da parecchi medici indigeni, e più ancora da tutti quegli esteri che recavansi in Germania per perfeziouarsi nei loro studii. Egli acquistò quindi gran fama, e veniva consultato dai più lon-taui paesi sulle questioui più astruse dell'arte sua. Nel 1863-64 fu eietto a pieui voti rettor maguitìco dell'Università. Operatore indefesso non solo, ma eziandio fecondo scrittore, lasciò parecchie pregevoli opere, per la massima parte sull'oculistica: Trattato di terapia generale (Lehrbuch ecc., Gottinga 1*52); Studii sulla fisiologia della febbre (Beitrdge ecc.); La malattia della scrofola (Die Skrofelkrankheit); Sul'e regole fondamentali del metodo terapeutico ( Ueber die Grundregeln ecc.) ; Studii clinici sulla patologia e fisiologia degli occhi e degli orecchi < Klinische Beitrdge ecc., Bruuswick 1843); Nuove indagini ed esperienze sullo strabismo e sua guarigione (Neue Untersuchungen ecc., Gottinga 1841 ) ; Studii clinici sulla patologia ecc. degli occhi e degli orecchi ( Klinische Beitrdge ecc.), e poi Foftalmotropo (Das Ophtalmotrop, Gottinga 1845), rifuso e migliorato col titolo: Un nuovo oftalmotropo per spiegare le funzioni dei muscoli degli occhi umani (Ein neues ecc., Lipsia 1857); Trattato di oftamologia per i medici e per gli studenti (Lehrbuch ecc.), in un solo volume, che fece epoca nella scienza, e fu poi ristampato nel 1853-54 in 2 volumi. Iu pochi giorni ne furono smaltite tutte le copie, sebbene fin dal 1851 avesse dato egli alla luce in Gottinga l'encomiata opera Lo specchio degli occhi e VOttometro per i medici pratici (Der Augens-piegel ecc.). Scrisse in Lipsia una quantità di programmi latini, ma l'opera più considerevole ivi stampata si fu la Esposizione figurata delle malattie dell'occhio umano in 9 dispeuse in-foglio, incominciata già in Gottinga, con molte incisioni miniate in acciaio (Lipsia 1854 60): le due prime dispense col titolo Investigazione fisica dell'occhio (Physika-lische ecc.). Diede alle stampe nel 1860 un opuscolo Sullo stereoscopo (Ueber das Stereoskop), ristampato poi poco prima della sua morte; monografia di genere affatto particolare, ma che presuppone molte coguizioui tìsiche. Ricorderemo infine il suo discorso inaugurale di rettor maguifico, del 31 ottobre 1863, di argomento filosofico: Sull'esistenza dell'anima dal punto di vista delle scienze naturali ( Ueber die Existenz ecc.).
RUFFANO (geogr.). — Comune nel circondario di Gallipoli, proviucia di Lecce, con 3866 abitanti.
RUFFI (de) Antonio (biogr.). — Storico nato nel 1607 a Marsiglia, morto nel 1689, vi fu nominato consigliere della Siniscalcheria, e sostenne quella carica con molta integrità. Credendo un giorno dinon avere esamiuato cou sufficiente attenzione una lite, di cui egli era relatore, volle compensare la parte che era stata vinta, e rimborsò le spese. Nel 1654 fu promosso ad un posto di consigliere di Stato. Si hanno di lui: uu'Histoire de la ville de Marseille, dalla sua foudazioue (Marsiglia 1842, in-fol.). Suo figlio ne pubblicò una seconda edizioue riveduta, ampliata ed arricchita d'iscrizioni, sigilli e monete (ivi 1696, 2 voi. in-fol.); ui\ Histoire des comtes de Provence dal 934 al 1480 (Ah 1655, infoi.); Histoire des généraux des galères, inserita dal padre Anselmoue\YHistoiregénérale desgrands officier de la couronne. La seconda edizione del-VHistoire de Marseille racchiude un Elogio di Ruffi, per P. A. de Pascal suo nipote, religioso dell'abbazia di Toronet.
RUFFI (de; Luigi Antonio (biogr.). — Figliuolo del precedente, nato a Marsiglia l'anno 1657, acquistò di buou'ora ampie coguizioui delle antichità di Provenza. Nel 1695 fu esigliato a Castelnaudari per uua calunnia, ma ben tosto la sua innocenza fu riconosciuta. Duraute quella sua disgrazia pubblicò la secouda edizioue dell' Histoire de Marseille di suo padre; e volle pure farne una Histoire des comtes de Provence, ma il tempo gli mancò. Egli attendeva a riunire documenti sopra l'origine degli antichi sovrani di Provenza e sopra la storia ecclesiastica di Marsiglia, quaudo nel 1720 un'apoplessia
10 privò di tutte le facoltà. Avendo la peste di Marsiglia in quello stesso anno ritardata la sua guarigione, andò languendo per qualche tempo, e mori il 26 marzo del 1724. Esso era abilissimo in diciferare i vecchi titoli e le carte; sommiuistrò al padre Lelong note e indizi per la Bibliothèque his-torique de la France, e al padre di Saiute-Marthe per la Oallia Christiana. Si hanno di lui: Disser-tations historiques et critiques sur l'origine des comtes de Provence, du Venaissin, de Forcaìquier et des vicomtes de Marseille ; Histoire de saint-Lfiuis évèque de Toulouse et celle de son eulte; ed nu*Histoire des évéques de Marseille (2 voi. in-4°, manoscritti). Il padre Bougerel fece un Elogio di De Ruffi, pubblicato nel tom. i delle Memorie di Ni -ceron, e altrove.
RUFFINI Giovanni {biogr.). — Nato in Genova nel 1807, morto in Taggia il 3 novembre 1881, nella sua villa Eleonora. 1 suoi genitori, l'avvocato Bernardo Ruffini ed Eleonora dei marchesi Carlo ebbero quattro figli: Ottavio, Jacopo, Giovanni e Agostino. Giovanni all'età di sette anni fu dal padre mandato in Taggia, affidandolo alle cure di uuo zio canonico, che d'altro non si occupava fuorché dei suoi oliveti. Fuggito da quella iugrata tutela, fu posto nel collegio reale di Genova sotto la direzione de' Padri Somaschi, indi passò all'Università, ove conobbe Giuseppe Mazzini, col quale strinse iutima amicizia, e col fratello Jacopo entrò a far parte della società dei Carbonari. Mazzini intanto aveva forgiato a Marsiglia la nuova società della Giovane Italia, nel cui Comitato primeggiarono i fratelli Ruffini. Scoperti i generosi, Jacopo fu denunziato e insieme al fratello Ottavio tratto in prigione, dove
11 primo si suicidò. Giovanni ed Agostino riuscirono a fuggire, dapprima in Francia, poscia in IugL.l-terra, ove, pieni d'ingegno e di dottrina, si fecerot^ooQle
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