Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RUFINO TIRANNIOuna Tolta soltanto nel 385, la loro amicizia durò ininterrotta fino al 393, in cui vennero ad aspra lotta. Amendue erano stati caldi ammiratori di Origene, e questa ammirazione fu espressa nel modo più enfatico da san Girolamo nella prefazione alla sua traduzione delle Omelie sul Cantico di Salomone. Ma quando la dubbia teudeuza di molte delle teorie d> Origene cominciò grado a grado a manifestarsi, e quando il grido di eresia cacciato ! primamente da Teofìlo divenne alto e forte, san Girolamo, desideroso di sottrarsi ad ogni sospetto di aderenza a siffatti errori, appoggiò caldamente Epifanio vescovo di Salamiua nel suo attacco contro Giovauui di Gerusalemme, che aveva ordinato Rufino presbitero, ed al quale era caldamente affezionato. 11 seme di niuiicizia sparso da questa controversia fu fomeutato dal calore caratteristico di sau Girolamo, ma anzi che lo screzio trasmodasse, fu spento per interposizioue e spiegazione di onesti amici, ed uua soleuue ricouciliazioue ebbe luogo a Gerusalemme uel 397.
Nell'autunno del medesimo anno Rufino s'imbarcò per l'Italia con Melania, e dopo essere stato ospitato da Paolino a Nola, trasferissi di là, seuza visitar la metropoli, al monastero di Piueto. La gente accorreva colà per fare inchieste intorno alle cerimonie e liturgie delle chiese sorelle dell'Oriente, ; alle regole delle più celebri fraternità cenobitiche, agli scrittori ecclesiastici greci, e varii altri puuti, sui quali uno ch'era rimasto tauto tanto tempo io Asia e in Egitto poteva dare informazioni. Egli fu persino invitato a soddisfare la pubblica curiosità traduceudo in latino alcune di quelle opere che costumava citare. Non prevedeudo qual tempesta fosse per isceteuare, Rufino aderì e pubblicò traduzioni dell'apologia d'Origeue llepl «p-^oW, in un con un trattato originale De adulteratione librorum Origenis, mentre nella prefazione al De pr incipit 8, sia per desiderio di evitare ogui falsa interpretazione delle sue idee, o per qualche impulso di malizia latente, citò il panegirico pronunziato da san Girolamo sopra Origene, di cui abbiamo più sopra toccato. La comparsa di queste opere produsse un fermento violento. Pammacchio ed Occauo esposero il caso nella luce più sfavorevole a sau Girolamo, di cui l'ira arse più calda che mai ; tutti i tentativi per addurre una migliore intelligenza non fe- j cero che rinfocolare la fiamma, e seguì uua cor- ; rispondenza virulenta, che fu corouata da\Y Apologia dell'uno adversus Hieronymum e dall'Apologia dell'altro adversus Bufinum.
Poco dopo il principio di questa disputa Rufino si ritirò in Aquileja, e durante la vita di Siricio fu fermamente appoggiato dalla Córte pontificia. , Ma all'assunzione di Anastasio fu chiamato dal nuovo papa a Roma per rispondere alle accuse mosse alla sua ortodossia: egli però, invece di com- ( parire iu persoua, mandò un 'Apologia, in cui spiegò 1 le sue vere idee e sconfessò al tutto ogui parteci- 1 pazione alle dottrine pericolose imputategli da'suoi nemici. Papa Anastasio rispose con uua epistola, in cui condannò apertamente i principii di Origeue c censurò indirettamente l'avveututezza del suo traduttore, senza però perseguitarlo nel suo ritiro. Dopo la morte di Anastasio, uel 402, le fiammeche avevano sfuriato per oltre tre anni si spensero; Rufiuo rimase iu Aqfuileja sotto la protezione di Croiuazio, dando opera a lavori letterarii fiuo al 404, iu cui fece ritorno a Piueto. Di là, all'invasione d'Italia per Alarico, fuggì in Sicilia, ove morì poco dì poi nel 410. Alludendo al luogo della sua morte il suo graude avversario, la cui ira sopravvisse alla tomba, compose l'epitafio seguente: Scorpius inter Enceladum et Porphyrium Trina-crice humo ponitur.
Le opere esistenti di Rufino voglionsi separare in due classi: A. Composizioni originali, e B. Traduzioni dal greco.
A. Composizioni originali. — I. De adulteratione librorum Origenis; specie di Epilogus o supplemento alla traduzione delY Apologia d Origene per Paihfilo. È dedicato ed un mouaco Macario, alla richiesta urgente del quale fu fatta questa traduzione, e mira a dimostrare che motte delle fal«e dottrine attribuite ad Origeue nou procedono in realtà da questo padre, ma sono deduzioni da corruzioni ed interpolazioni del testo genuino. Questo trattato è annesso h\Y Apologia nel quiuto volume dell'edizione benodettiua di sau Girolamo.
II. De Benedictiontbus XI1 patriarcharum libri II; tentativo di iuterpretare la profezia di Giacobbe rispetto i destini de' suoi figliuoli, contenuta nel capitolo lx x della Genesi. Questo scritto trovasi nella sua forma migliore nell'edizione di Rufiuo couiiuciata da Vallarsi, ma nou continuata oltre il primo volume, che venue in luce a Verona nel 1745.
III. Apologia prò fide sua ad Anastasium ponti ficem. — IV. Apologia s. Invectivarum in Hieronymum libri li. — In questi due scritti polemici Rufiuo cerca in primo luogo esporre la propria ortodossia, e in secondo ritorcere e respingere le asserzioni ingiuriose de'suoi avversarii, specialmente di san Girolamo. Amendue trovansi nella edizione benedettina di san Girolamo e in quella di Vallarsi.
V. Historia Eremitica s. Vita Patrum, contenente le biografie di trentatre uoiniui saLti cbe menarono vita ascetica e solitaria nei deserti di Nitria. La raccolta fu attribuita per lungo tempo a san Girolamo, e quaudo dalle parole stesse di Ini fu chiarito impossibile, fu attribuita a varii autori da varii critici: ma da un passo ue\Y Historia ecclesiastica txi, 4) è evidente che Rufino deesi considerare o come compilatore di queste vite, o come traduttore da qualche originale greco. La migliore edizione è quella di Rosweyd (Anversa 1615), ristampata nel 1628.
VI. Expositio Symboli, spiegazione del Simbolo degli Apostoli, couteuuta nel i volume di Rufino cominciata da Vallarsi.
VII. Historia ecclesiastica libri XI. Quest'opera appartiene in parte alla prima e in parte alla seconda delle due suddette divisioui, dappoiché i primi nove libri sono una traduzione libera dei dieci libri d'Eusebio, mentre il decimo e l'undeciino sono una continuazione di Rufino, e comprendono la storia della Chiesa dal priucipio dell'eresia ariana fino alla morte di Teodosio. La migliore edizione è quella di Cacciari (Roma 1740- 2 voi.').
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