Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RUFO PLAUZIO - RUFO P. SUILLIO
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ciascuna porzione accampò separatamente sotto il suo proprio generale. Vago di distinguersi, Rufo accettò la battaglia offertagli da Annibale, ma fu sconfitto, e le sue truppe non iscamparono ad uua piena distruzione cbe per l'arrivo provvidenziale di Fabio con tutte le sue forze. Allora Rufo riconobbe generosamente il proprio errore, cedè il suo comando separato e si pose di bel nuovo sotto l'autorità del dittatore. Rufo mori l'anno seguente alla battaglia di Canne (Polib., ut, 87, 89, ecc.; App., Brìi. Hannib., 12, ecc.).
Rufo 0 Minucio, edile plebeo nel 201 av. Cr. e pretore nel 2n0, ottenne nell'ultimo anno i Bruzii per sua provincia, e fece un'inchiesta sul latrocinio del tempio di Proserpina a Locri, scoprendo in pari tempo una cospirazione formata in quella parte d'Italia. Nel 197 era console con C. Cornelio Ce-tego, e guerreggiò con successo contro i Boi; ma avendogli il Senato rifiutato l'onore di un trionfo, ne celebrò uno sul monte Albano. Nel 189 fu uno dei dieci commissari! inviati in Asia dopo la conquista d'Antioco il Grande, e il suo nome occorre nel Senatusconsultum De Baccanalibus (186) come uno dei senatori presenti quando fu scritto. Nel 183 av. Cr. fu uno dei tre ambasciatori inviati nella Gallia, e questa è l'ultima volta che il suo nome è mentovato (Liv., xxxi, 4, 6, ecc.; Zonar., ix, 16; Cic., Brut., 18).
Rufo M. Minucio, pretore nel 197 av. Cr., ottenne la peregrina jurisdiciio. Alla fine del 194 av. Cr. era uno dei tre commissari! nominati con nn imperio per tre anni per fondare una colonia latina a Vibone fra i Brnzii. Questa colonia non fu fondata cbe nel 192 av. Cr.. e l'anno antecedente Rufo era uno degli ambasciatori inviati a Cartagine (Liv., xxxti. 27, 28, ecc.).
Rufo M. Minncio 0- F., tribuno della plebe nel 121 av. Cr., preseutò una legge per abrogare quelle di C. Gracco. Questa legge fu impugnata da Cajo Gracco in un'orazione che esisteva negli ultimi tempi, ed è citato da Festo sotto il titolo di De lege Mtnucia (Fior., in, 15; Aurei. Vittor.. Devir. ili.. 65; Meyer, Fragm. orat. rom., p. 244). Questo Marco Rufo e suo fratello Quinto sono mentovati come arbitri fra gli abitanti di Genova e i Viturii in uu'importante iscrizione sopra una lastra di rame scoperta nella Polcevera non molto lungi da Genova nel 1506. Quest'iscrizione fu spesso scampata. Fu pubblicata da Orelli (lnscr., n° 3121), e da Rudorff con spiegazioni importanti sotto il titolo di R. et M. Mmuciorum sententia inter Ge-nuates et Viturios dieta ed. et illustr. A. A. F. Rudorff (Berl\uo 1842).
Rufo Q. Minucio Q F., console nel 110 av. Cr. con Sp. Poatumio Albino, ottenne la Macedonia per sua provincia, guerreggiò con successo contro i barbari nella Tracia, e al suo ritorno a Roma nell'anno segueute ottenne un trionfo per le sue vittorie sopra gli Scordaci e i Triballi (Sali., Jug., 35; Liv., Epit., ecc.). Perpetuò la memoria del suo trioufo edificando Porticus Miuucia presso il Circo Flaminio. E' pare che le tessere che autorizzavano le persone a partecipare alle pubbliche distribuzioni di grano fossero date ai cittadini nel Porticus Mi-nucia. Quindi fu conghietturato che il portico edi-Nuova Encicl. Ital. Voi.
ficato dal console serviva originariamente a tal fine, ma che dipoi uu uuovo portico frumentario fu eretto, e che cousegueutemente il nome di vetns fu dato all'altro. In un'iscrizioue leggiamo di un Procu-rator Minucice (vedi Cic., Phil., n, 34; Lampnd., Commod., 16; Appul., De mund., p. 84; Becker, Ròmisch. AUert, i, p. 621).
Rufo Minucio sposò la parte di Pompeo nella guerra civile e comandò con Lucrezio Vespillo una squadra di 18 legui ad Orico nel 48 av. Cr. (Caes., B. C. ni, 7; Appian., B. C., n, 54). Egli è probabilmente quel Minucio che era a Taranto nel 49 av. Cr. e di cui parla Cicerone {ad Att., xi, 14, 15; ad Q. Fr., ni, 1, § 6). Può essere identico al Minucio che era pretore nel 43 av. Cr., e fu una delle vittime della proscrizione in quell'anno (Appiau., ! B. C., iv, 17).
RUFO Plauzio (biogr.). — Uno dei cospiratori contro Augusto (Svet., Aug., 19), ò identico per avventura al C. Plozio Rufo, il cui nome occorre sulleFig. 5789. — Medaglia di Plauzio Rufo.
medaglie d'Augusto come uno dei triumviri della zecca (Eckhel, voi. v, p. 278).
RUFO A. Pupio (biogr.). — Occorre sulle medaglie di Cirene con la leggenda TAMIAC, dal che apparisce che era questore nella provincia. La più
parte delle medaglie hanno POY^OC, del pari che HOrniOC, ma il primo nome è omesso nell'incisione annessa (Eckhel, voi. iv, p. 126).
RUFO Munazlo (biogr.). — Uno dei più intimi amici di Catone il giovane, scrisse un libro sopra di lui, citato da Plutarco. Nel 58 av. Cr. C. Rufo accompaguò a Cipro Catone, incaricato di uuire quell'isola ul dominio romano; ma egli si bisticciò ooll'amico suo, e tornò corrucciato in Italia perchè Catoue non gli volle permettere di arricchirsi. Rufo però nella sua opera su Catone dà uua relazione diversa della loro contesa. Appresso si riconcilia-rouo per intromissione di Marcia, moglie di Catone (Plut., Cat. Min., 9, 30, 36, ecc.; Valer. Mass.. iv, 3. § 2).
RUFO G. Musonio (biogr.). V. Musonio C. Rufo.
RUFO P. Sullllo (biogr.). — Era stato da principio questore di Germauico, ed essendo stato convinto nel regno di Tiberio di cornicione nell'adempi-XIX. 53
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