Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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KUIiAND MARTINO - RULLOuna carnagione fiorita e membra pieghevoli » parevano risuscitati e dormenti ; a queste mummie Ruisch aveva frammischiato mazzi di piante e conchiglie, ornandole d'iscrizioni o di versi tratti dai migliori poeti latini ». Ecco ora la lista delle parti del corpo umano o scoperte o meglio descritte da Ruisch: l'arteria bronchiale, il periostio degli os siciui dell'orecchio e i loro legamenti, la membrana aracuoide e i suoi vasi, la lama luterna della coroide che porta il suo nome, i nervi ciliari e la membraua della retina, ecc.; finalmente a lui deesi la prova della struttura tutta vascolare del cervello. Le sue opere, scritte in istile semplice e couciso e con uu tono di modestia ben meritorio in uu uomo che tutta Europa ammirava, souo le seguenti : Dilucidato valvularum in vasis lympha-iicis et lacteis; accesserunt quadam ohservationes anatomica rariorrs (La Aja 1660); Observattonum anatomico chirurgicarum centuria; accedtt caUilo-gns rariorum qua in musao Ruyschiano asser-vantur (Amst. 1691); Thesaurus anatomicus (ivi 1701-1715), in latino e in olaudese, opera capitale, piena di osservazioni profondo su tutte le parti del corpo umano e degli animali; De fabrica glan-dularum (Leida 1722), risposta a Boerbaave che aveva difeso coutro Ruisch le idee di Malpighi sulle ghiandole; Cura renovuta seu thesaurus anatomicus post curas posteriores novus (ivi 1728), ecc. Ruisch aveva pubblicato egli stesso cel 1721 le sue Opera omnia (Amsterdam, 4 voi.) ; un'edizione più compiuta venne in luce nella stessa città uel 1737.
Vedi Schreiber, Vita F. Ruisch (Amster. 1732).
RULAND Martino (biogr.). — Medico e filologo tedesco, nato a Frisiuga nel 1532, morto a Lauiu-gen il 2 febbrajo 1602, fu medico dell'imperatore Rodolfo II e del conte palatino Filippo Luigi, ed insegnò l'arte sua all'Accademia di Lauingen. Partitale dell'alchimia e dell'empirismo grossolano professato dai discepoli di Paracelso, pretendeva aver rimedii infallibili contro tutte le malattie, che non voleva divulgare ; erano la maggior parte preparati antimoniali, di cui molti conservarono lunga pezza il suo nome. Abbiamo di lui : De lingua graca ejusdem dialectis omnibus (Zurigo 1556); Cluvis Scriptura (Strasborgo 1564); Medicina pratica nova (ivi 1564) ; Synonyma seu copia graóorum verborum (Augusta 1567); De phlebotomia, scarificatone ac ventosatione (Strasb. 1567); De mo-ribus(ivi 1567); Hydriatia, seuratio curandimorbos per aquas (Dillingeu 1568) ; Balnearium restitutum (Basilea 1579;; Thesaurus Rolandinus (ivi 1591); Progymnasmata alchemia (Francoforte 1607), ecc.
Suo figliuolo Martino fu auche medico dell'imperatore Rodolfo 11, e scrisse anch'egli alcune opere mediche.
Vedi Linden, De scriptoribus medicis.
RDLS Britannia (stor. e cost.). — Uno e forse il più celebre degli inui nazionali inglesi, composto nel 1770 da Davide Malet per le parole, e dal dott. Arne per la musica.
RULHIÈRE (di) Claudio Carlomano (biogrX — Storico e poeta, nato a Boudi presso Parigi, morto il 30 gennaio 1791 a Parigi. Entrò al servizio all'uscir del collegio, e fu per qualche tempo ajutante di campo del maresciallo di Richelieu in Guiana.
Ottenne successi brillanti nell'alta società, e divenne segretario e quindi l'amico del barone di Breteui 1, che lo condusse seco a Pietroburgo nel 1760, e lo pose per tal modo nella condizione più conveniente per osservare la rivoluzione del 1762. Questa grande catastrofe, che liberò Caterina II da uu marito odiato, colpi vivamente Rulhière e ne fece uno storico. Reduce iu Francia uel 1765, scrisse le sue memorie sulla Russia, intitolate Ante-dotes sur la revolution de Russie en Xannée 1762, ma l'opera rimase manoscritta nelle mani della contessa d'Egmont., figliuola del maresciallo di Richelieu, e Rulhiòre si contentò di leggerne alcuni brani in parecchi ritrovi, il elio gli procacciò molta celebrità. L'imperatrice Caitriua, avutone sentore, provò qualche inquietudine bulla natura di quelle rivelazioni, e incaricò Grimui, suo corrispoudeute a Parigi, di far sparire il manoscritto a qualunque costo. Ma Richelieu ne depose tre esemplari in sicurezza presso tre persone diverse, e resistè cosi alle minaccie come alle seduzioui. Egli si couientò di promettere che il manoscritto non vedrebbe la luce prima della morte di Caterina, e infatti non fu pubblicato che nel 1797. La Corte diede una prova della sua stima verso lo storico della rivoluzione in Russia, incaricandolo nel 1768 di scrivere pel Delfiuo la relazione degli ultimi rivolgimenti della Polonia. Rulhière s'accinse all'opera con ardore, ma l'interruppe tosto per iscrivere, a richiesta del barone di Breteuil, allora ministro, un Rapport sur Vélat de protestants depuis la révocations de lédit de Nantes. 11 gabinetto, e in ispecie Males-herber8, approvarono questo lavoro, che fu presentato al re, il quale lo nominò scrittore politico con una pensioue di 6000 lire, e gli diede in giunta la croce di San Luigi. Fu allora che ripigliò a scrivere con nuovo ardore l'istoria dei torbidi della Polouia e che, provveduto di certe istruzioni del governo che non approvava i disegni della Russia sullo smembramento polacco, partì nel 1776 pel paese di cui doveva parlare, e visitò Dresda, Varsavia, Vienna, Berliuo. Al suo ritorno fu ammesso all'Accademia in surrogazione dell'abate di Bois-mont. Nel 1807 soltanto fu pubblicata la sua Histoire de l'anarchie de Bologne et du démembre-ment de cette répuhlique, alla quale aveva lavorato veutidue anni e che lasciò incompiuta. Oltre quest'opera notevole per molti riguardi, Rulhière compose due commedie, Le Fàcheux e Le Méfìant; un poemetto in tre canti, intitolato Les Jrux de mains (Parigi 1808) e parecchie altre poesie. Gli si attribuiscono altresì alcuni opuscoli, fra gli altri un Portrait du comte de Vergennes (ivi 1789), il nemico di Breteuil; Les anecdotes sur Richelieu (il maresciallo) e De l'action de l'opinion sur le gouvernement. Auguis pubblicò uua edizioue delle (Euvres complètes di Rulhière (Parigi 1819, in 6 voi.).
Vedi Dauuon, Nottce sur Rulhière.
RULLO (tecn.). — Pezzo di legno tondo, sopra del quale si posano le grandi pietre o travi, per muoverle più facilmente col rotolarle.
Rulli dicono gli stampatori i cilindri di colla e materia zuccherina coi quali si distribuisce l'inchiostro sui Caratteri (V.). i Dicesi anche rullo un grosso cilindro di legno,
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