Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      di contatto A3 de] circolo mobile col circolo fisso, il punto e3 sarà il punto di coutatto dell'inviluppo AB sulla curva a3ba. lufatti, nella rotazione del circolo 0 3 per passare ad ad una posizione infinita-mente vicina, il punto e3 descrive un piccolo arco circolare e3t, aveute per raggio la distanza A3e3; ora, poiché questa retta veune scelta normalmente alla curva 0363, l'arco e3e sarà tutto intiero sull'inviluppata a3b8: dunque il punto e è comune all'inviluppata (Z3Ò3 ed a quella che immediatamente la segue, equiudi appartiene all'inviluppo domandato AB. Ma quest'inviluppo passa anche per un puuto analogo e' situato a sinistra di e3, e che é l'intersezione della curva b3b3 coll'inviluppata che la precede immediatamente; dunque l'elemento t'e3e si trova comuue all'inviluppata a3b3 ed all'inviluppo generale AB, e per conseguenza il contatto di queste due linee ò in e3, e la loro normale comune è A3i3; e si può conchiudere: che la trasmissione del movimento fra due ruote dentate si fa in modo uniforme e precisamente come in due dischi rispettivamente concentrici, di raggio eguale a quello dei circoli primitivi e conducenti si per semplice contatto di sviluppo, allorquando in tutte le posizioni vi sono due denti che si toccano in modo che la normale condotta al punto di contatto della costa col fianco passi costantetnente pel punto di contatto delle due circonferenze primitive.
      III. Forma dei denti delle ruote dentate. — Nei denti di una ruota dentata bisogna distinguere due parti, quella come M (fig. 5796), che trovasi esterna alla circonferenza primitiva, e l'altra come N, chetrovasi dentro questa. Negli iugrauaggi cilindrici la parte N è generalmente termiuata da due facce piaue ab e ed convergenti all'asse della ruota, e la parte M è compresa fra due superficie cilindriche colle loro generatrici parallele all'asse della ruota ed aventi per direttrici delle curve le quali soddisfino all'ultima condizione espressa nel precedente numero. Le epicicloidi, le ipocicloidi, le evolventi di circolo sono le curve che meglio convengono
      come direttrici delle superficie cilindriche iudicate, ma a cagione delle difficoltà di esecuzione e per gli ingranaggi ordinarii si fanno degli archi di circolo descritti col passo dell'ingranaggio come raggio, e col centro preso sulla circonferenza primitiva. Cosi, essendo dg ed hb eguali al passo dell'ingranaggio, ed xTi un arco di circouferenza primitiva, si descrive la curva df con un arco circolare di centro g e di raggio gd, e la curva he con un arco di circolo di ceutro h e di raggio hb. Alcuni costruttori prendono per descrivere detti archi un raggio cbe sia i a/4 del passo.
      Per le ruote coniche, i cui assi suppongonsi rappresentati in AB e CB (fig. 5797), ai circoli primitivi delle ruote cilindriche vengono a sostituirsi due coni primitivi DBE ed EBE, ed al puuto diA'
      Fig. 5797.
      contatto fra le due circonferenze primitive uno spigolo di contatto BE fra le due superficie coniche. Preso su OE il punto G estremo di quella parte dello spigolo di contatto posta sulla parte esistente di ruota, si faccia per esso passare un piano perpendicolare a BE che taglierà i due assi dei coni in H ed I, e si considerino i due coni complementari aventi rispettivamente i loro vertici in detti puuti H ed I, per assi gli assi AB e CB dei coni primitivi , e per generatrici le rette HG ed j IG. Si svolgano le superficie convesse di detti coni i in settori circolari, gli archi che chiudono questi ' settori si considerino come circonferenze primitive , di ruote cilindriche e si descrivano su essi le curve ! direttrici dei denti: fatta quest'operazione, si av-l volgano nuovamente i settori sui coni complementari, la cui superficie convessa sarà stata ben lavorata portando via le parti rappresentate in KHG e G1L si otterranno le sagome dei deuti delle ruote coniche. Anche pel punto E, che è l'altro estremo dello spigolo di contatto, si conduca il piano MN normale a BE, si sviluppino i coni di vertici M ed N, di assi AB e CB, di direttrici ME ed EN , si considerino gli archi dei settori risultanti da tali sviluppi come circonferenze primitive di ruote cilindriche , si segnino le liuee direttrici dei denti, si avvolgano i settori sui rispettivi coni, e si avranno altre sagome dei donti delle ruote coniche, i cui fianchi e le cui coste saranno pure superficie co-1 niche aventi per vertici quelli dei coni primitivi.
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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