Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
mRUOTE IDRAULICHE
circonferenza media che passa per esse, sia compreso fra uua volta ed una volta e mezzo la loro altezza, oppure si possono mettere a distanza tale che il loro numero totale sia sei volte il valore del diametro espresso in metri, badando per la simmetria e per la facilità d'esecuzione a che il loro uumero risulti pari;
4° Che la direzione più vantaggiosa delle pal-mette è la radiale, se vuoisi che l'urto dell'acqua si effettui in direzione perpendicolare alle palmette medesime, ma che però un certo grado d'inclinazione, purché non superi 20°, può tornare di qualche utilità in quauto che l'acqua salita lungo le pale vi rimane per qualche tempo ed opera così anche per peso;
5° Che convieue dare al fondo della corsìa frjt la paratoja e la ruota il pendìo di Vis Vis e 1» minore lunghezza possibile per non diminuire l'altezza di caduta utile, alla qual cosa si arriva facilmente inclinando la paratoja onde avvicinarla quanto più si può alla ruota ;
6° Che generalmente si può dare alla paratoja l'inclinazione di 2 di altezza per 1 di base, e che si può auche adottare l'iuclinazione a 45° qualora si trovi mezzo di rendere facile il movimento della porta;
7° Che, nell'intento di facilitare la fuga dell'acqua che ha già operato nella ruota, si può dare alla corsia una caduta di circa metri 0,30 di profondità ed allargare quanto è possibile il canale di fuga;
8° Che è forse miglior partito quello di dare all'estremità della corsìa una forma cilindrica che abbracci un arco eguale almeno al doppio dell'intervallo esterno delle palmette. diviso in due parti eguali dalla verticale dell'asse della ruota, e sostituire alla caduta di O'Vtf) uu peudìo cbe vada a raggiungere il fondo del canale di fuga a metri 1,50 o 2,00 al più dal puuto infimo di quell'arco;
9° Che la velocità della ruota alla periferia esterna può essere fra i s/8 ed V2 della velocità del filo medio della vena urtante finché trattasi di ruote per cui l'acqua corre in una doccia, e che la stessa velocità deve essere 7s di quella della corrente per le ruote in corrente libera;
10° Che si ha vantaggio nel far immergere le palmette nell'acqua finché la parte immersa nou supera i 2/3 0 i s/4 della grossezza della vena liquida;
11° Che le ruote a palmette piane con doccia tornano solamente vantaggiose per cadute d'acqua minori di metri 1,50, perché nelle cadute'maggiori l'urto dell'acqua sulla ruota dà una considerevole perdita di potenza viva.
Le ruote a palmette piane sono quelle, fra le ruote verticali , che dàuno il minor effetto ; esse però sono moltissimo usate , ed il frequente loro uso viene giustificato; dalla semplicità di loro costruzione ; dalla possibilità di attuarle ovunque siavi acqua corrente ; dal potersi trar partito di qualsiasi piccola caduta; e dal potersi dare alle medesime anche una velocità relativamente grande.
III. Ruote di Poncelet 0 ruote a palmette curve riceventi Vacqua per di sotto. Descrizione e principio su cui fondasi la costruzione delle ruote di Poncelet — Queste ruote consistono in una corona cilindrica vuota, aperta verso la periferia esterna
, della ruota, unita per l'intermezzo di razze (figura I 5804) ad un albero e munita di tre pareti, una cilindrica avente il suo asse su quello dell'albero, e due altre foggiate a corona circolare , pure coi loro centri su detto asse. Questa corona cilindrica porta nel suo vuoto un dato numero di palmette curve egualmente spaziate, foggiate e disposte in modo che 1' acqua venga ad agire su esse senza produrre urti e che l'abbandoni senza velocità relativa. Per raggiungere questo scopo Poncelet, inventore delle ruote di cui stiamo ragionando, immaginò di incurvare le pale in guisa che la velocità
Fig. 5804.
della vena fluida supposta ridotta ad un sol filo, si decomponga quando entra ad agire sulla pal-i metta in due, uua eguale e cospirante a quella della periferia, e l'altra taugente al primo elemento della curva secondo cui è configurata la palmetta, essendo allora manifesto che nou vi sarà urto uè per l'una, nò per i'altra di queste componenti: l'acqua salirà allora luugo la palmetta per effetto della propria velocità relativa, e quindi ne discenderà e verrà ad abbandonare di ritorno l'elemento della curva che aveva incontrato salendo; e basta che la velocità residua nell'acqua sia uguale e contraria a quella della periferia della ruota, perchè il liquido l'abbandoni senza serbare più alcun grado di velocità relativa, e perchè venga cosi a verificarsi il fatto dell'impiego dell'acqua nel modo più utile possibile. Non bisogna però credere che nelle ruote di Poncelet si possa precisamente soddisfare alle enunciate condizioni : solo è permesso di approssimarsi, e si può dire che il concetto di Poncelet deve sempre essere tenuto in gran conto, in quanto conduce ad attenuare le perdite di effetto utile che hanno luogo nell'impiego delle ruote a palmette piane riceventi l'acqua di sotto.
Le palmette possouo essere foggiate secondo una curva qualunque, purché continua; la curva circolare è quella ordinariamente adottata: in tutti i casi si procura che esse siano normali 0 approssimativamente normali al fondo della corona cilindrica in cui trovansi disposte e che le tangenti ai loro profili nei punti in cui incontrano la circonferenza esterna della ruota facciano colle tangenti a questa circonferenza un angolo di 25 a 30 gradi.
b) Effetto utile delle ruote di Poncelet. — Ritenendo le denominazioni già stabilite per quanto concerne alle lettere Eu , P, v, Q e V, si ha per le cadute maggiori di metri 1,50 la formolaEt» == Ptf = 132,5. QvV - v) v.....(4) ;
LjOOQLC
| |
Vis Vis O'Vtf Poncelet Vacqua Poncelet Poncelet Poncelet Poncelet Effetto Poncelet Ptf Descrizione
|