Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUSSIAfluviali, colle quali finisce il potente corso:d'acqua, che, prescindendo dalle piccole sinuosità, ha una lunghezza di 3715 chilometri, e la cui rete navigabile è di circa 12,000 chilometri. Dalle sorgenti della Kama, al delta di Astrakhan, le acque non traversano meno di 16 gradi di latitudine e 9 gradi isotermici.
      A ponente del delta della Volga, da un lato, verso la foce della Kuma, dall'altro verso quella dell'Ural, sopra uno sviluppo di 400 chilometri, stendesi una bizzarra frangia di penisole strette e di isole allungate, alte solo da 8 a 10 metri, e separate da canali d'acqua poco profondi. Sono i cosi detti bugri (al singolare bugor).
      11 Caspio, il cui livello è di 26 metri inferiore a quello del Mar Nero, va soggetto ad una forte evaporazione, che ne aumenta notevolmente la salsedine nelle parti più esposte al vento ed al calore, mentre presso le foci della Volga, del Terek e dell'Ural le sue acque sono cosi poco salate che si possono bere dall'uomo. L'enorme quantità di pesci che popolano il Caspio è attribuita agli ammassi di materie vegetali che quelli animali trovano nelle acque ba&se delle rive.
      Oltre al Caspio ed al mare di Azof (per i quali rimandiamo ai rispettivi articoli speciali) vi sono nella steppa innumerevoli laghi, stagui e padiili, avanzi di antico mare, il più notevole dei quali è quello di Yelton, o Atlan-Nor.
      Il fiume Ural, che segna in parte il confine tra l'Europa e l'Asia, è l'antico Yayik. uno dei grandi corsi d'Europa per la lunghezza, ma non per l'abbondanza delle acque. Nato nel versante asiatico dei monti omonimi, nelle gole di Kalganton, traversa regioni dove scarsissima è la precipitazione delle pioggie e quindi è poco profondo. Nel suo corso medio non ha che due grandi affluenti, a nord la Sakmara, a sud l'Ilek; più a valle non riceve che rigagnoli; e poscia, al di sotto di Uralsk, i tributari non giungono che raramente al fiume principale, e si perdono nelle sabbie, o si disteu-dono in paludi che si spostano talora sotto la pressione delle dune o barkhani, che il vento trasporta qua e là sul piano. Dopo ricevuta la Solanka, l'Ural non è più alimentato da alcuna acqua corrente. A memoria d'uomini questo fiume si impoverisce, in parte per la progressiva distruzione delle foreste, in parte per la accertata diminuzione generale delle pioggie in tutta la Russia meridionale e nel Turchestan. La lunghezza totale del fiume è di 2150 chilometri.
      Circa i due terzi della pianura che congiunge la Russia all'Europa occidentale appartengono al versante del Mar Nero. Il Doieper (D'nepr), il terzo dei fiumi europei per la massa delle sue acque, il Dniester (D'uestr), anch'esso molto ragguardevole, sono le due arterie di questa regione tutta coperta di steppe intersecate da vaste paludi.
      Il D'uepr prende la sua sorgente assai più presso al mare di Finlandia che al Mar Nero, in una regione ove nascono pure gli affluenti della Duna, della Volga e dell'Oka: le linee di separazione del quadruplice versaute sono appena indicate nel ^graude pianoro. Nella sua. parte .superiore, fino al di là di Smolensk e di Mogilov, riceve pochi af-
      fluenti ; ma a valle di Rotschov si succedono rapidamente i grandi tributarli : a ponente, la Bere-zina, che forse fu considerata un tempo il fiume principale e il cui nome ricorda quello del Bori-8tene; a levante viene la Soj; quindi il Pripet; la Teterev; la Desna. Ivi si forma il gran fiume; il Boristene dei Greci, l'Uzon dei Turchi, l'Eski dei Tartari, il Luosen o Lereno degli antichi portolani italici. Accade al D'nepr ciò che vedemmo già per la Volga, lo spostamento regolare a destra, per l'impulso del moto rotatorio della terra. La sua larghezza media è di 600 a 850 metri v ma all'epoca delle piene si stende in più luoghi a più di
      10 chilometri di larghezza, vero mare in movimento. Le terre periodicamente inondate sono fertilissime. Vi sono, lungo il suo corso, molte rapide. Non ha vero delta, ma bracci erranti, che si spostano, secondo le magre o le piene, in un liman o golfo di acqua salmastra, in cui si gettano altri più brevi corsi d'acqua, il Bug principalmente. Ha un corto totale di 1500 chilometri.
      II D'nestr (il Tyros dei Greci e il Turla dei Turchi) nasce anch'esso nella regione delle foreste, traversa le terre nere, quindi le steppe, e affluisce in un liman del Ponto Eusino. Si sposta anch'esso rodendo la sponda destra e passa egualmente sopra soglie di granito che gli dànno delle rapide. Come
      11 Pruth, che gli scorre parallelo, è assai stretto. Ha lunghezza poco minore del D'nepr.
      Le sorgenti del Don e de' suoi alti affluenti si mescolano con quelle dei tributarli della Volga e del D'neper, e cosi il versante dell'Azov o Azof si distingue appena da quelli del Caspio e del Mar Nero. Il Don, nel cui nome trovasi probabilmente la radicale dell'uppellazione greca di Tauals, è anch'esso uno de' più grandi fiumi dell'Europa, avendo, coi suoi meandri, ben 2150 chilometri di lunghezza. Nato in un piccolo lago del governo di Tuia, scorre dapprima a sud, poi, unitosi al fiume quasi parallelo di Voronej, serpeggia verso sud-est, ed anche ad est, come se andasse a gettarsi nella Volga. Ingrossato dal Khopou e dalla Medveditza, va a gettarsi nel mare di Azov. Parallelo gli corre il Donetz, o piccolo Don.
      Trammezzo ai tre versanti meridionali, che abbiamo fin qui descritti e ai versanti settentrionali ed occidentali, onde parleremo più sotto, è la regione dei Grandi Laghi, che presenta una totale superfìcie acquea di oltre 40,000 chilometri quadrati. I tre grandi laghi, le cui acque discendono al golfo di Finlandia per mezzo della Narova e della Ne va,, sono più estesi che tutti gli altri bacini riuniti dell'Impero.
      All'oriente della contrada dei Lettoni, una di quelle vaste lame d'acqua, cui alimentano la Ve-likaya, l'Embach di Dorpat ed altri affluènti, si prolunga per 140 chilometri da sud a nord: è il Pei pus o Tciudskoye Ozerò, di una profondità di ! 10 metri, e la cui superficie media è a 29 metri j al di sopra del livello del mare. A levante di queste è il lago d'Ilmen, di una superficie di circa 1000 chilometri quadrati, formato da un gran numera di corsi d'acqua, i quali, congiungendosi al medesimo luogo, uon trovano uno scolo sufficiente. Sonò il Chelon, il Lovat, il Polist, il Polomet, la Msta.
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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