Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RUSSIA
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L'emissario delTIlmen è il Volkhov, che si getta nel Ladoga.
Lo Svir, ohe è all'est il tributario principale del Ladoga. vi porta le acque dell'Onega, che riceve a sua volta le acque di altri numerosi bacini lacustri. Il Ladoga, vero mare interno, ha una superficie di 18,120 chilometri quadrati, una profondità media di 90 metri, ed una estrema di 223, e contiene approssimativamente 1,631,000,000,000 metri cubici d'acqua. La superficie dell'Onega è di 9,752 chilometri quadrati, quella del Peipus di 3,513 e quella dell'llmen di 918.
La Neva, per la quale la massa del Ladoga si scarica nel golfo di Finlandia, è, per la sua portata, nel novero dei grandi fiumi dell'Europa : vaiatasi a 2950 metri cubici al secondo. Varia la sua larghezza da 260 a 1280 metri ; il brevissimo corso è di 60 chilometri.
Fra gli altri bacini fluviali nord-occidentali, accenneremo ancora quelli del Neman, il fiume della Lituania, che, entrato in Prussia, prende il nome dì Memel; della Duna o Dwina occidentale che nasce non lungi dalla sorgente del Volga, corre a ponente, ricevendo la Meja , la Easplia, la Late-tossa, mia, la Disna, e cade nel golfo di Livonia, al di sotto di Biga, dopo un corso di 750 chilom. ; quelli (che non sono russi se non in parte) della Wistola, della Wartha, del Nemen, del Narew, del Bug, ecc.
Besta che ricordiamo il versante dell'Oceano Glaciale, i cui fiumi serpeggiano lenti e in lunghi meandri. Il principale di essi è la Dwina orientale o settentrionale, che dalle sorgenti al mare ha 1700 chilometri, alimentata dalla Si sol ka e dal Vim. Il Mezen e la Petchora si gettano anch'esse nel Mar Bianco. La Rara, che segna l'estremo confine col-l'Asia, nasce nei monti tirali e cade nel mare omonimo, dopo un corso di 220 chilometri.
Orografia. — Abbiamo già accennato più sopra il carattere pianeggiante della Russia*europea La sola véra patena continua di montagne è lUral sul confine orientale, composta da sud a nord delle stesse roccie cristalline, rivestite da una parte e dall'altra degli stessi strati disposti regolarmente e contrastanti coll'uniformità delle pianure tanto della Bassia europea quanto dell'asiatica. Ma nel rispetto propriamente geografico, la Cintura del inondo (Zemnoi Poyas) — chè tale è il nome che diedero un tempo i Bussi ai monti Urali — non presenta la medesima unità che nel rispetto geo logico. Essa si divide in parecchi frammenti, interrotti da profonde breccie. L'Ural meridionale è separato dall'Ural boreale da grandi depressioni, ove la catena quasi scompare. Del pari l'Ùral boreale, che suddividesi in Ural dei Voguli, degli Ostiaki, dei Saxrojedi, è separato, mercè di colli poco elevati, dall'Ural di Kara, o Poe-Khoi', sviluppandosi ad angolo retto dalla cresta principale versò il nord ovest. L'isola di Valgateli è anch'essa un frammento dell'Ural, e la Nuova-Zembla (No vaya-Zemla) non è che il prolungamento infranto della catena uralica, lunga più di 3000 chilometri, senza contare le varie sinuosità.
Nella sua parte settentrionale questa catena non è che una serie di dorsi alti non più di 200 a 300
metri «alle basse regioni. Zia regione mediana ha una grande importanza per la sua ricchezza di metalli preziosi (oro e platino) e di ferro e rame. Un poco a nord di Zlatoust, la catena, che si va rialzando, si divide in tre rami a ventaglio diretti dà sud, formando le valli ove scorrono i fiumi Ural e Sakmara. Il ramo occidentale oltrepassa 1200 metri per alcuna delle sue cime, lo Yurma, il Tafana!, l'Urenga. Alla sua estremità meridionale il sistema uralico non ha meno di 300 chilometri di larghezza.
Clima. — Una per l'aspetto delle sue grandi pianure, per la regolarità delle sue formazioni geologiche, per l'immensità de' suoi bacini fluviali e lacuali, la Russia è egualmente una pel suo clima: dal nord al sud e dal sud al nord le onde atmosferiche si propagano rapidamente senza incontrare ostacoli. Quando soffiano le fredde correnti polari, traversano tutta la Bussia e vanno a sollevare nel Mar Nero quelle tempeste che gli valsero l'antico titolo di mare inospitale; se dominano le correnti equatoriali, la loro influenza si fa sentire sino ai piedi degli Urali e sulle rive dei mari artici.
Senza dubbio le differenze climatiche sono sensibili dal nord al sud, giacché senza le isole dell'Oceano Glaciale e senza le regioni del Caucaso, la Bussia si stende sopra 26 gradi di latitudine. Da una estremità all'altra di questo inrtnenso territorio, la differenza normale del clima ò uì grande che la temperatura media estiva (+2°) sulle rive boreali, alla porta di Kara, è inferiore alla media invernale (+2° 25') sulle rive del Mar Nero, a Sebastopoli. Però dalla zona glaciale alla temperata, la transizione si fa insensibilmente.
In complesso, il clima della Bussia, paragonato a quello dell'Europa marittima, è essenzialmente continentale, vale a dire estremo in tutte le stagioni: si pel freddo jemale come per gli ardori estivi, la Bussia è già terra asiatica Mosca ò circa sotto la latitudine di Copenaga e di Edimborgo; ma la media della temperatura invernale, cbe è di 2° 8' nella metropoli scozzese e di — 0°5' nella danese, è a —10° a Mosca. Per contro, la temperatura estiva, che a Edimborgo è 15° e 17° a Copenaga, sale a 18° a Mosca. Biconducendo tutte le oscillazioni alla media generale annua, il clima di Mosca, non che di tutta la Bussia, è di 4 a 5 gradi più freddo di quello delle regioni dell'Europa occidentale poste sotto la stessa latitudine. Nell'atto che le regioni oceaniche del continente, la penisola Iberica, la Francia, le isole Britanniche trovansi Botto l'influenza dei venti di ovest e di sud-ovest, che sono le contro-correnti degli alisei, e l'Italia gode l'azione temperante dei venti del Mediterraneo, la Bussia è più soggetta a quella dei venti polari. Il mese di gennajo di Odessa e di Taganrpg ha la stessa temperatura di quello di Cristiania, che trovasi 1500 chilometri più a settentrione.
L'aspetto del paese e del suo ammanto vegetale rende, per cosi dire, visibile il clima estremo della Bussia. Nella regione boreale, sulle rive del Mare Glaciale, stendonsi paludi, terre nude, ove non crescono che stecchiti licheni o deboli arbusti: è la zona della tundra, vasta umida pianura. Più a sud comincia la regione delle basse foreste di pini e di
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