Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUSSIAm
      per, e vi fondavano il piccolo Stato di Kief (V.). Seguita la morte di Runk Tanno 879, durante la minorità di suo figlio Igor, la signoria di Novogorod rimase nelle mani di Oleg (V.), capo bravo e intraprendente. il quale portò le armi contro Eief, fece perire Ascold e Dir, ed egli pure fece della città conquistata la metropoli del suo Stato; muovendo di poi, l'anno 906, con un gran numero di barche verso Costantinopoli, esigè grosse somme dall'imperatore Leone soprannominato il Filosofo. Igor, dopo di aver preso possesso del trono nel 912, volle di nuovo tentar la fortuna; ma questa volta la sua spedizione ebbe fine con una rotta compiuta. Si pensò nondimeno a riannodare le relazioni con gl'imperatori di Bisanzio, ma in modo meno ostile; poi la gran principessa Olga (V.), vedova d'Igor, che assunse la reggenza nel 945 in nome del figliuolo Sviatoslav, tuttavia minore d'età, abbracciò la religione cristiana nel 957. e preparò cosi l'introduzione del culto cristiano della Chiesa orientale presso i suo compatrioti ancora idolatri. Questa principessa fu posta nel novero dei santi. Se non che Sviatoslav, principe guerriero ed avverso alla nuova fede, ne inceppò i progressi : dopo di avere un momento messo spavento nei Qreci di Costantinopoli con un'invasione in Bulgaria, mori (an. 972) in una battaglia contra i Peceneghi, non lungi dalle cascatelle del Dnieper. Aveva egli diviso il suo impero fra i suoi tre figliuoli; ma il piò giovine di essi, Vladimiro I detto il Grande o il Santo, lo riunì di nuovo intieramente nel 980. Si rese questo principe osservabile per importanti conquiste; fecesi eziandio rispettare a Costantinopoli, e l'anno 988 ricevette il battesimo con la mano di una principessa bisantina per nome Anna, cognata dell'imperatore di Germania, Ottone II. Pieno di zelo per il nuovo culto scelto da lui, Vladimiro, chiamato dai Russi l'Uguale degli Apostoli, si studiò di far partecipare il suo popolo alla sua conversione per introdurre in mezzo a lui i germi di una civiltà più inoltrata, quale ancora si osservava nell'Impero bisantino a malgrado di un decadimento sempre crescente ; mori infine l'anno 1014, dopo di avere, secondo le costumanze adottate dai popoli del Nord, diviso l'impero siccome un patrimonio fra i suoi dodici figli, otto dei quali gli sopravvissero. Fra i diversi principati poi eretti da questo sistema di smembramento, il quale aveva per fine di moltiplicare gli appannaggi all'infinito, quello di Kief doveva, a dir vero, sempre costituire la parte più ragguardevole e appartenere al capo della dinastia, ossia al gran-principe, la cui supremazia dovevano in ogni tempo riconoscere i prìncipi semplici ; ma non avendo l'ordine di successione regole fisse, spesso la gelosia dei pretendenti alla dignità di gran-principe diede luogo a interminabili divisioni. Con tutto ciò il cristianesimo, avendo stabilite relazioni non interrotte fra il metropolitano di Kief e Costantinopoli, giovò a conservare la buona intelligenza fra i discendenti di Rurik e l'impero bisantino, e poco dopo la morte di Vladimiro, i Russi si misero d'accordo coi Greci per la distruzione del regno dei Cazari situato fra il Duieper ed il Don, che avvenne l'anno 1016. Ai finire d'una lotta sanguinosa co' suoi fratelli, Ja-
      l roslao I Vladimirovic, detto il Grande, principe di Novogorod, s'impadronì (anno 1019) del gran-principato di Kief, dove regnò di poi fino al 1054, dopo ch'egli ebbe nuovamente riunita tutta la Russia nel 1036. Jaroslao pose le fondamenta della prosperità di Novogorod, conferendo a questa città importanti franchigie municipali ; mostrossi pure assai favorevole alla diffusione del cristianesimo, e maritò le sue figlie coi re di Norvegia, di Ungheria, e dicesi auche di Fraucia; primo egli diede leggi alla Russia. Il suo vasto impero aveva allora per estremi confini il lago Ladoga a settentrione, la foce dell'Occa nel Volga a levante, le cascate del Dnieper a mezzodì, le sorgenti della Vistola, quelle del Niemeu e il golfo di Fiulandia a ponente. Alla sua morte, gli smembramenti a motivo di appannaggi ricominciarono e tuttavia con-tiuuarono per tre secoli. In seguito del testamento di Jaroslao, il quale lasciò cinque tìgli, il primo nato, nella sua qualità di capo della famiglia, doveva avere la precedenza; ma questa rimase pur sempre obbietti) di contese continuamente rinnovate. Nondimeno Kief era sempre la principale metropoli, ed il bisogno di far ritorno all'unità di signoria facevasi sentire siccome efietto dei diversi mali cagionati dalle divisioni. Lo stesso ordine di idee produsse in quella città, l'anno 1113, l'elezione di Vladimiro II Vsevolodovic , soprannominato Monomaco, poiché egli era dal lato di madre nipote dell'imperatore Costantino Monomaco, promosso alla dignità di gran-principe a detrimento di altri dicendenti della stirpe di Rurik. Questo principe respinse gli assalti dei popoli vicini ostili alla Russia, della quale alla fine rimase solo padrone fiuo alla sua morte, che avvenne l'anno 1125. Suo figlio primogenito, Mistislao il Grande, segui la stessa politica di concentramento dello Stato ma regnò solamente fino all'anno 1132, e sotto suoi successori la tendenza alla sovranità indipendente divenne generale in tutti i rami della casa di Rurik. Parecchi principi , diversi da quelli di Kief, ma ad imitazione loro, aspirarono del pari al titolo di gran-principe. In questa folla di sovranità nelle quali trovavasi divisa la Russia a quell'epoca, nomineremo solo le più potenti: erano desse, dopo Kief che scadde rapidamente, quelle di Cernigov e di Severia, nella Piccola Russia ; di Terebul o Halitz (Gallizia, Russia Rossa), di Pe-remiscl e di Vladimiro (Lodomiria), nella Voliuia; di Polotsk, Vitepsk, Smolensco, ecc., nella Russia Bianca; finalmente di Novogorod la Grande, di Riazan e di Suzdal, nella Russia propriamente detta o Grande Russia. L'ultima, fondata da Giure Dolgoruki (vale a dire Giorgio Lungamano), ottavo figliuolo di Monomaco, si eresse in gran-principato a somiglianza di Kief, ed acquistò una preponderanza che serbò poi fioo all'anno 1175. Giorgio Dolgoruki edificò Mosca nel 1147. Suo figlio Andrea, erede delia sua potenza, fece nel 1157 della città di Vladimiro, fondata dall'avolo suo, la capitale del territorio di Suzdal; ma alla sua morte questo Stato di nuovo si smembrò in parecchie signorie, di cui tre furono le principali, quelle di Vladimiro, alla quale passò il titolo di gran-principato di Tver e di Rostof. Tutti i principi russi^.ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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