Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
&USSIATartari a. Nella Polonia intanto riugagliardivano i più animosi le loro speranze d'indipendenza ed autonomia: confidando nelle tendenze liberali dello czar, chiesero uu organamento autonomico per la Polonia; e lo czar, indignato, rigettò le domande, promettendo peraltro larghe riforme, il dì 9 marzo; e pubblicò, il 18 marzo, un manifesto cbe decretava l'emancipazione dei servi, ed il giorno 27 un decreto contenente le riforme per il regno di Polonia. Non ne rimasero contenti i Polacchi, che fecero sentire le prime loro proteste, il di 30 marzo coi tumulti di Calis (Kalisch), città tra Varsavia e Cracovia. Continuando i moti rivoltosi in Polonia, furono repressi colla forza; e lo czar convocava con manifesto del 10 aprile una Commissione di Stati finlandesi iu Helsingfors per il 20 gennajo 1862, coli'obbligo a ciascun ordine di cittadini d'inviarvi 12 membri, ch'eserciterebbero momentaneamente le funzioni della Dieta; e con rescritto del 24 al senatore Gripenberg, nominato presidente della Commissione degli Stati, spiegava il significato di quel manifesto. Pochi giorni dopo, il di 16 maggio, promulgò la legge sul riscatto delle servitù rurali, che doveva entrare in attività col 1° ottobre nella Polonia; ed il dì 19 giugno emanò il decreto contenente gli statuti del Consiglio di Stato riordinato, e determinò il modo di elezioue dei consiglieri dei governi, dei circoli e delle città. Il di 1° ottobre veniva puutualmente eseguita in Polonia la legge che aboliva la servitù dei contadini; il dì 14 veniva posto in istato d'assedio tutto il regno, ed il dì 15 eranvi nuove manifestazioni popolari, serie e gravi in Varsavia, per l'anniversario della morte di Co-ciusco. Ebbero per conseguenza il cangiamento del luogotenente generale della Polonia, conte di Lambert, forse non abbastanza severo, col generale di fanteria Ltiders, che gl: subentrò il dì 20 ottobre, per dar saggi anche in Varsavia del suo rigorismo. Nei due mesi di novembre e dicembre non fu turbata la quiete di Varsavia, ed aprissi poi il 1863 per i Russi con un ucase dell'8 gennajo prescrivente le condizioni con cui venivano ammessi gli Israeliti al servigio dello Stato. Il dì 11 gennajo sottoscrivevasi in Pietroborgo un trattato per i telegrafi tra i due Governi russo e turco, ed il dì 24 aprivansi le sedute della Commissione della dieta finlandese, che chiudevasi il 6 marzo, mentre il dì 28 febbrajo era stato sottoscritto un trattato di commercio tra la Russia e la Turchia. 11 fermento rivoluzionario non cessava nella Polonia, nè per la nomina a luogotenente generale del regno nella persona del granduca Costantino Nicolaievic, il dì 8 giugno, nò per l'ucase del 20 sull'eguaglianza civile degli Israeliti polacchi. Si rispose a siffatti provvedimenti in Varsavia con un attentato, il dì 27 giugno, contro il generale Ltlders, che vi rimase gravemente ferito; con un attentato, il 3 luglio, contro il granduca Costantino, che vi rimase leggermente ferito, e con un attentato eziandio contro il marchese Wielopolski, capo dell'amministrazione civile del regno, il dì 7 agosto, senza che gliene sia derivato danno. Nè lo czar sgomentavasi punto dei moti rivoluzionarii della Polonia, nè gli attentati contro i suoi luogotenenti Io distolsero dal no-liticare ch'egli pure aveva riconosciuto, il dì 10 Nuova Encicl. Ital. Voi.
luglio, il nuovo regno d'Italia, e che aveva conchiuso , il dì 30, un trattato col re dei belgi per la reciproca protezione della proprietà letteraria ed artistica. I Polacchi irritavansi sempre più, e sfogavano il loro dispetto con uu secondo attentato, il dì 15 agosto, contro il Wielopolski. Il dì 22 gennajo 1863 assalgono le truppe russe, di che viene proclamato lo stato d'assedio per tutto il regno, provvedimento adottato il di 31 anche per i distretti della Lituania e della Volinia, posti alla frontiera del regno. Il di 2 febbrajo uscì il primo proclama del comitato insurrezionale polacco; ed il dì 8 i due Governi russo e prussiano stipulano una convenzione in Varsavia, con cui il re di Prussia prometteva di cooperare alla repressione degl' insorti polacchi. L'imperatore dei Francesi , avuta contezza della convenzione, che dai contraenti te-nevasi celata, esortò il Governo russo a mostrarsi benigno e condiscendente verso la Polonia, con nota 18 febbrajo; e Luigi Mieroslawski, capo della insurrezione, con ordine del giorno del 19, annunziava a tutti i posti degli insorti ch'egli era entrato il dì 17 febbrajo sul territorio polacco in qualità , di comandante in capo, carica conferitagli dal Go-, verno nazionale provvisorio. Se ne rallegrarono gli , insorti , sperando di riuscire ben presto vittoriosi I sotto tale e tanto duce, il quale non resse invece I agli urti ostili che soli quattro giorni, essendo stata battuta e dispersa la sua banda il di 23, ed essen-, dosi egli salvato colla fuga. Un po' più fortunato di lui si fu il generale Langieviz, dichiaratosi dittatore della Polonia il dì 10 marzo, ma anch'egli non potè durare più di dieci giorni nella sua dittatura, essendosi rifugiato il 19 sul territorio austriaco, dove fu riconosciuto e fatto prigioniero a Tarnow. Per questa inaspettata sventura, quel dì stesso il comitato centrale della rivoluzione in Varsavia ripigliò la direzione suprema dell'insurrezione. Intanto lo czar promulgò, il dì 12 aprile, piena amnistia a tutti gli insorti che avessero deposte le armi fino al 13 maggio; ma riuscito vano tale tentativo, si venne al rigore ed alla repressione. Dal giugno 1863 continuarono le scaramucce e scorribande degl'insorti fino al giugno del 1864 con varie e strane vicende, ma sempre con perdite e danni.
11 grande atto del regno di Alessandro li fu l'abolizione del servaggio, che fece entrare la Russia in una fase di riorganamento, in cui sperimentò difficoltà e ostacoli d'ogni ragione lunghesso la via. Il Governo si accinse animoso alla trasformazione amministrativa, legislativa e governativa. 11 1°/13 gennajo 1864 un ukase imperiale regolò le istituzioni provinciali: regolamento di 120 articoli, che, ritenendo le antiche divisioni dello Stato in governi e distretti, ne affida gl'interessi alle assemblee locali, le quali vengono con-buoui ordini costituite. 11 Russo è campaguuolo e coltivatore, nò ama le agglomerazioni che possono dar luogo alla trasformazione dei villaggi in città; ondecchè moltissime fra le città e borgate non differiscono dai primi che per le istituzioni urbane di cui il Governo le dotò. La maggior parte offre aspetto miserabile; mal popolate, con istrado nè selciate, nè illuminate, nè spazzate: ogni cosa scadente, e la sicurezza degli aoitanti poco curata dalla polizia locale* XIX. 58
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