Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RUSSIA (LINGUA E LETTERATURA. DELLA)
a favore di compagnie o d'individui russi od altri, eccetto quello che riguarda i semplici proprietarii del suolo.
L'amministrazione delle finanze del reame di Polonia fu soppressa il 1° luglio 1869, e parecchi im piegati del ministero di finanza furono spediti da Pietroburgo a Varsavia per assumerne la consegna. La soppressa amministrazione avendo eziandio una sezione pei dominii e per le foreste, fu aggregata a quella dello Stato. Segno non dubbio, fra i molti che tuttodì veggonsi, che il Governo tende ad annullare ogni rimembranza del passato della infelice Polonia. La relazione della Commissione incaricata di studiare la questione se ammettere ed in qual limite il sistema metrico decimale per i pesi e le misure in tutto l'Impero, fu letta ij 2 del precitato mese nell'Accademia delle Scienze di Pietroborgo. La Commissione formolò nel seguente modo la propria sentenza: L'Accademia deve pregare il ministro della pubblica istruzione d'impegnare il Governo ad invitare tutti gli Stati di inviare rappresentanti iu una Commissione internazionale che abbia seggio in una delle città principali, incaricata di studiare l'adozione d'un sistema unico di pesi e misure, universale e internazionale. E come dovea aver luogo prossimamente la riunione della Società delle Scienze di Londra, British association for the advancement of science, fu incaricato l'accademico Jacobi di pub blicare i principii esposti nella relazione, e chiarire la grande necessità di adottare un sistema metrico universale. Il granduca governatore del Caucaso consentì alla creazione di una flottiglia a remi nel Mar Nero per agevolare le comunicazioni tra i porti del Caucaso, pei trasporti delle provvigioni e dei servigi militari, e fu lodevole ordinamento. Non così l'ukase imperiale che ordinò la trasformazione della Università polacca di Varsavia in Università russa, sebbene fosse aperta con grandissima solennità il 24 ottobre, quasi per indorar la pillola. E continuando nelle provvigioni di durezza, il Governo di Mohileff fu separato da quello generale di Vilna; ed un nuovo ukase imperiale, a mezzo novembre, ordinò che tutti gli stabilimenti d'istruzione del distretto scolastico di Dorpat dovevano quind' innanzi adoperare esclusivamente la lingua ru*sa nelle loro corrispondenze ufficiali tra di loro non meno che con le autorità superiori.
L'8 dicembre 1869 fu festeggiato il centenario della creazione dell'Ordine di San Giorgio, le in-segue di prima classe del quale furono conferite al re di Prussia. Intanto la baja di Karsnovodsc, sulla costa sud est del Mar Caspio, fu occupata militarmente ad impedire disordini fra le popolazioni, che a malincuore subiscono il giogo moscovita. Che se dovessimo qui registrare tutti i moti, sempre compressi con graude apparato di forze , che ora in uno, ora in altro luogo dello sterminato Impero dimostrano l'eterogeneità degli elementi che lo costituiscono , troppe cose dovremmo scrivere. Conchiudiamo pertanto, dicendo che l'anno 1869 si chiuse, come generalmente tutti, con serie repressioni, con ogni maniera di lusmglierie dall'altro canto, nell'intendimento di cementare le parti innumerevoli del grande edificio che minacciano ruina.
L'anno 1870 fu simile ai precedenti. Il Governo
si mise con ogni mezzo in poter suo all'opera ii tranquillare le tribù nomadi del mezzodì deila Russia asiatica, le quali sono quasimente sempre in rinvolture, che comprimonsi colla forza. Giunse a Pietroburgo, e fu cagione di feste, ai primi di febbrajo, l'ambasciata cinese, condotta dall'americano Burlingame, il quale però ammalatosi gravemente, per quanto si facesse, dovè soccombere il 22 del mese stesso. In aprile, al nord est de) Mar Caspio, vivamente le forze russe ebbero a pugnare contro i Kirghisi, i quali, numerosi e compatti, ed, oltre a ciò, animosissimi, più volte attaccarono il forte Alessandro. Fu sparso sangue; più tempo si contese; ma al fine di marzo ogni cosa era ritornata alla calma , ciò è dire, la desolazione e le tombe coprirono la contrada. E così l'ammiraglio generale, granduca Costantino Nicolaievitcb, si rese alle sponde del prenominato mare, accompagnato dal contrammiraglio Ivachinzeff, idrografo di detto mare, per visitare Astrakan , parecchie isole, la baja d'Astrabad e l'imboccatura del Kura, ed anco per incutere un salutar timore in quelle genti, le quali mordono maledettamente quel freno che lo czar crede agevole di lor porre in bocca. E perchè il lettore abbia buono in mano per chiarirsi da sè sullo stato delle cose dell'Impero, soggiungiamo qui la circolare del conte Gorciakoff, data a Zarskoe-Selo il 31 ottobre: « I successivi molteplici cangiamenti (scrive il ministro), cui soggiacquero in questi ultimi anni le transazioni costituenti la base dell'equilibrio europeo, hanno posto il Gabinetto imperiale nella necessità di prendere in considerazione le conseguenze che ne derivano per la condizione politica della Russia. Tra queste transazioni vi è quella che tocca nel modo più immediato la Russia, cioè il trattato del 18/30 marzo 1856. La convenzione speciale fra i due Stati primarii del Mar Nero, la quale forma un'appendice al suddetto trattato, impose alla Russia l'obbligo di restringere all'estremo le sue forze militari marittime; in compenso di che, lo stesso trattato le offri la neutralità di detto mare. Secondo l'opinione delle Potenze che lo sottoscrissero, questo principio doveva rendere impossibile qualsiasi possibilità di conflitti, sia fra gli Stati ripuarii, sia fra essi e le Potenze marittime. Esso doveva aumentare il numero dei territorii chiamati dal consenso dell'Europa a godere dei benefizi della neutralità, e preservare in tal modo la Russia stessa da qualsiasi pericolo di un attacco. Un'esperienza di quindici anni ha provato che questo principio, dal quale dipende, secondo questo coucetto e nella sua* intera espressione, la sicurezza delle frontiere dell'impero russo, non riposa che sopra una teoria. In realtà, mentre la Russia disarmava nel Mar Nero e si toglieva anzi da sè la facoltà, registrata con leale dichiarazione in uno dei protocolli della conferenza, di prendere misure di difesa marittima attiva nei mari e porti circonvicini, la Turchia conservava il diritto di mantenere nell'Arcipelago e negli Stretti forze militari illimitate, e rimaueva alla Francia ed all'Inghilterra la libera facoltà di radunare le loro squadre nel Mediterraneo. Inoltre, secondo ;1 testo del trattato, è proibita formalmente e per sempre l'entrata nel Mar Nero delle bandiere di
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