Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
$26 RUSSIA (LINGUA E LETTERATURA DELLA")
ed il picoolo-russiano, che è l'idioma dell'Ukraoia, offrono differenze più rilevanti. Vuoisi osservare che i Russi pajono dotati di una organizzazione singolarmente favorevole allo studio delle lingue, e che la facilità onde gli uomini istrutti di quel paese parlano altre lingue oltre la loro, è causa in gran parte dell' ignoranza generale del russo all' estero, non essendo questa lingua quasi mai necessaria nelle relazioni sociali, commerciali, scientifiche e letterarie che si ponno avere coi Russi. Molte sono le grammatiche della lingua russa; la più antica delle quali, tacendo di quella di Loreuzo Zizania ed altre in slavo, è opera di Ludolf (Oxford 1696, in-4°) : fra le moderne sono da lodarsi quella dell'Accademia (Pietroborgo 1802), e di poi più volte ristampata, ma soprattutto quelle di Gretsci e di Vostokof, l'una e l'altra di due gradi diversi: la grammatica del secondo grado ossia ragionata di Gretsci ebbe dieci edizioni dall'anno 1827 in qua; e fu tradotta in francese dal Reiff (ivi 1829); quella I di Vostokof è adottata negli istituti che dipendono dal ministero della pubblica istruzione. Le Ricerche grammaticali del reverendo G. Pawski (ivi 1843) sono pure assai lodate: infine Heym (Riga 1804), Vater (Lipsia 1814), Tappe (Pietroborgo 1820) e Reiff (ivi 1821) scrissero buone grammatiche della lingua russa ad uso dei Tedeschi. I migliori dizionari i sono quello dell'Accademia russa (Pietroborgo 1789-94,6 voi. in-4°; nuova ediz., 1806-22); il Dizionario russo tedesco e tedesco-russo di Heym , 3a ediz. (Lipsia 1803-05); quelli di Schmidt (ivi 1815, in-12°; e 1837 , 2 voi. in-12°); di Oldekop (Pietroborgo 1825, 4 voi. in 12); e soprattutto l'eccellente Dizionario etimologico della lingua russa, russo-fr., di Reiff (ivi 1835, in-8°); e l'altro dizionario dello stesso autore, ma di merito iuferiore, che ha per titolo: Dizionario portatile delle lingue francese, russa, tedesca e inglese (Carlsrube 1843, in-120). Veggasi anche Schmidt, Nouveau diction-naire portatif russe-frangais et frangais russe (Lipsia 1842), e Lemontey, Essai sur la littéra-ture et la langue russe, nel volume v delle sue CEuvres, non che il Coup d'oeil sur Vhistoire de la langue slave di Balbi, nella sua lntroduction à Vatlas ethnographique.
II. Letteratura. — L'origine della lingua russa, come idioma popolare, risale senza dubbio ai più remoti tempi, fors'anco ad epoca anteriore all'introduzione del cristianesimo in Russia per opera di san Vladimiro. L'influenza bisantina, fondata sopra la conversione dei Russi, ha lasciato nella lingua loro tracce più notevoli ancora che non quella dei Vareghi, i quali assai per tempo si confusero colle antiche popolazioni, in guisa che i nipoti di Rurik portano già nomi slavi. I primi germi della civiltà vennero ai Russi da Costantinopoli; e per opera dei santi Cirillo e Metodio, apostoli degli Slavi, ebbero essi la Bibbia e i libri di chiesa tradotti nello slavo antico. Quest'idioma divenne esclusivamente la lingua scritta del paese, mentre lo slavo volgare, onde più tardi si formò il russo propriamente detto, non si conservò che nel vivere comune. Da quei tempi remoti fino a Pietro il Grande, alcuni canti nazionali non dispersi dai secoli della dominazione tatara, attestano soli le disposizioni delpopolo russo per la poesia: cronache seppellite fra la polvere degli scaffali dei monasteri, ucasi di sovrani, collezioni di leggi, e tutto ciò scritto in dialetto barbaro, sono i soli monumenti letterarii di quel lungo periodo d'ignoranza, il quale non comprende meno di 800 anni. Il primo Codice delle leggi civili che da noi si conosca, Pravda Rousskaia, è dovuto a Jaroslao (an. 1018-54), che fondò pure uno stabilimento d'istruzione a Novogorod; ed alla medesima epoca appartiene Nestore, padre della storia russa. Nel silenzio dei chiostri, in generale rispettati dai conquistatori mongoli, furono composte le cronache di Simone il Santo primo vescovo di Suzdal e di Vladimiro, il quale mori l'anno 1226; il Libro dei gradi del metropolitano Cipriano, morto nel i406, e la Cronaca di Santa Sofia, la quale dall'anno 862 va sino al 1534, e fu pubblicata da Stroief (Mosca 1820-22). I canti popolari pervenuti fino a noi, indipendentemente da quelle opere più ; voluminose, sono pieni di tradizioni dell'antica mitologia slava; la qual cosa dà loro un gran pregio e certo colore fantastico di una grazia affatto particolare. Le geste del gran-principe Vladimiro e dei suoi prodi formano come il centro di un ciclo eroico nazionale, che non è senza rassomiglianza colle tradizioni eroiche che si riferiscono a Carlomagno ed ai suoi paladini o al re Arturo. Si potrà avere un'idea di tali racconti esaminando una collezione di vecchie canzoni rosse stampate per cura del conte Romanzof, e dipoi imitate nel tedesco sotto il titolo di Vladimiro e la sua Tavola Rotonda (Lipsia 1819): altra raccolta non meno interessante di poesie dello stesso genere venne pubblicata dal priucipe Tsertelef (Pietroborgo 1822, 2 voi.). Il più celebre di quei canti nazionali antichi è la Spedizione d'Igor contra i Poloftsi; canto osservabile non meno per la sostanza che per la forma, composto verso l'anno 1200, e scoperto nel 1795 a Kief dal conte Mous8Ìue-Pousckine, alle cui cure è dovuta la prima pubblicazione.
Allorché i Russi si furono sottratti alla dominazione tatara, per lungo tempo si osservò fra loro una grande lentezza nei progressi della letteratura. Giovanni IV Vassilievic, detto il Terribile, aperse nondimeno scuole per tutte le classi, e per ordine suo si stabili la prima tipografia nell'Impero (anno 1553); ma questi deboli germi di civiltà, sparsi a caso sopra un suolo quasi al tutto incolto, non poterono portare i loro frutti se non dopo il ristabilimento dell'ordine nell'Impero (anno 1613) sotto la signoria di principi, i quali adoperatisi per far fiorire il commercio nel paese loro, nulla similmente non trasandarono per condurvi a soggiornare stranieri istruiti. L'anno 1649 comparve a Mosca il Codice di leggi (Oulojenié Zakoun) compilato per ordine dello czar Alessio Mikhailovic, e poco appresso fu fondata in quella medesima ca-! pitale un'accademia in cui s'insegnavano la gram-, matica, la rettorica, l'arte poetica, la dialettica, la filosofia e la teologia: al tempo stesso l'influenza , dei Polacchi, allora preponderante nella Russia Oc-I cidentale, si estendeva parimente nella letteratura russa, che non se ne potè liberare se non a poco a poco verso il cominciare del xvm secolo. Nel picciol numero di uomini che in tale periodo si fecero mas-
t^ooQle
| |
Ukraoia Russi Russi Loreuzo Zizania Ludolf Oxford Accademia Pietroborgo Gretsci Vostokof Gretsci Reiff Vostokof Ricerche Pawski Heym Riga Vater Lipsia Tappe Pietroborgo Reiff Tedeschi Accademia Pietroborgo Dizionario Heym Lipsia Schmidt Oldekop Pietroborgo Dizionario Reiff Dizionario Carlsrube Schmidt Nouveau Lipsia Lemontey Essai CEuvres Coup Vhistoire Balbi Vatlas Russia Vladimiro Russi Vareghi Rurik Russi Costantinopoli Cirillo Metodio Slavi Bibbia Pietro Codice Pravda Rousskaia Jaroslao Novogorod Nestore Simone Santo Suzdal Vladimiro Libro Cipriano Cronaca Santa Sofia Stroief Mosca Vladimiro Carlomagno Arturo Romanzof Vladimiro Tavola Rotonda Lipsia Tsertelef Pietroborgo Spedizione Igor Poloftsi Kief Mous Russi IV Vassilievic Terribile Impero Impero Mosca Codice Oulojenié Zakoun Alessio Mikhailovic Polacchi Russia Oc-I Qle Molte Pousckine Giovanni
|