Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RUSTICO STILE - RUSTOW CESARE
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dell'dra cristiana (Dion. Cass., lxxi, 35; Capitol., M. Antonin. Phil., 3).
RUSTICO STILB (archit.). — L'architettura, come quella che ad un tempo è creatrice ed imitatrice, si compiace di adoperare certa severità e quasi rozzezza, che bene si addice ad alcuni speciali edi-fizi ; lo stile in tal caso è appellato rustico. Questo stile esclude ogni lusso di decorazione e di ornato ; non ammette colonne, ovvero le colloca raccorciate, grosse e solidissime ; non ammette modanature gentili, variate di linee concave e convesse; non vuole sottigliezza di parti, non minuzie di lavoro, ed abborre dagli ornamenti scultorii; le sue modanature sono quasi tutte a linee rette, poche a linee curve ; ed in tutta l'esteriore superficie dei muri
0 non v'ò arricciatura, se i muri sono di mattoni, ovvero, se sono di pietra, le pietre sono tagliate in maniera di bugnato molto rilevato e grezzo. Tale maniera di edificare s'addice alle prigioni, alle fortezze, alle porle di città, ai castelli di difesa ed a simili fabbriche atte in un caso a far resistenza e a dar forte e sicuro ricovero a chi vi sta dentro. Parecchi palazzi e quasi tutti i castelli principeschi dei signorotti e dei baroni delle età passate erano edificati con istile rustico. 11 più celebre ed il più bello di tutti i palazzi di questo stile è certamente il palazzo Pitti di Firenze, cominciato dal Brunelleschi, e condotto a termine dall'Ammanato. In esso però si vede il passaggio dallo stile rustico, propriamente detto, verso lo stile elegante, decorato dagli ordini, e bello di cor nici e di modanature diligentemente condotte. Id molte fabbriche grandiose si usa pel basamento lo stile rustico, e su di esso si pone l'ordine archi tettonico acconcio all'edifizio. Sono per questo Iato degni di osservazione i palazzi Strozzi e Ricciardi nella stessa Firenze. L'ordine dorico ed il toscano convengono bellamente su di un basamento rustico, perchè naturalmente hanno severità di lìnee, maestà d'aspetto e robustezza di forme. Anzi taluni de' nostri scrittori appellano rustico o toscano promiscuamente lo stile che noi comprendiamo soltanto sotto quest'ultimo nome; tanta è l'affinità loro.
Allorché parlando d'intonaco si dice rustico, allora vuol dirsi, che o non gli fu data l'ultima arricciatura, ovvero che a bello studio fu preparato con minuta ghiaja o dentro forme in maniera da presentare l'aspetto duna pietra grezza. Quest'intonaco s'adopra ne' basamenti de' palazzi rusticali, nelle grotte artefatte, nelle fontane, ed in altri simili edifizi. Palladio fu per avventura quegli che 3eppe in miglior maniera servirsi dello stile rustico oelle fabbriche o nelle parti di esse con {squisitezza di gusto, senza affettazione e senza monotonia (V. Bugna o Bozza).
EDSTIO L. (biogr.). — Occorre sulle medaglie delle quali rechiamo un esemplare. Sul dritto è la testa di Marte e sul rovescio un montone. Il nome di Q. Rustio trovasi anche sulle medaglie d'Eckhel (voi. v, pp. 297, 298). Rustio occorre in Plutarco oome nome di uno degli uffiziali romani che accompagnarono Crasso nella sua spedizione contro
1 Parti (Plut, Crass., 32); e non è mestieri cangiarlo in Russio od altro nome come proposero editori moderni, giacché abbiamo la prova decisivadelle medaglie cbe Rustio era un nome romano. Tutto al contrario, inchiniamo sull'autorità di queste medaglie a cambiare Rusius in Cicerone (Brutali)
e Russius in Svetonio (Doro., 8) in Rustius. Troviamo anche un T. Rustio Nummio Gallo de'consoli suffeti nel 26 dell'èra volgare.
RUSTOW Alessandro i biogr.). — Maggiore di artiglieria nell'esercito prussiano ed encomiato scrit tore di cose militari, nato nel 1824 in Brandeborgo; morto il 30 luglio del 1866 in Horzitz. Entrò nel 1842 nel corpo degli artiglieri prussiani, fu promosso al grado di secondo tenente il 18 agosto del 1844, e passò, col permesso del suo Governo, a tempo indeterminato, fra le milizie dello Slesvig Holsteln, dove fece la campagna del 1850 in qualità di capo-batteria, e vi si diportò con molta bravura. Ritornò nel 1852 al servizio militare della Prussia, si perfezionò ne'suoi studii nell'Accademia militare, e diedevi saggi di tanta dottrina, che i più alti di-gnitarii dello Stato se ne interessarono, ed il re gli regalò una spada d'onore. Scrisse: La guerra sulle coste (Der Kilstenkrieg, Berlino 1849), trattando con maestria un argomento appena tocco prima di lui. Nel 1855 primo tenente, e nel 1859 capitano nell'8° reggimento di artiglieria, allo scoppiar della guerra del 1866 diventò maggiore e comandante della 1* sezione a piedi del 3° reggimento d'artiglieria da campagna, sotto il tenente generale Tùmpling, comandante della 5° divisione. Nel combattimento di Gitschin del 29 giugno scelse RfLstow per i suoi pezzi una posizione cosi adatta, che ridusse al silenzio una batteria nemica, rendendo possibile in tal modo l'avanzare di tutta la fanteria, ed impedendo gli assalti ostili. Il di 3 luglio, durante la decisiva battaglia di KOniggràtz, aprissi un varco colla sua batteria attraverso il villaggio di Sadowa, postossi sur un piccolo poggio, e quivi pure fece tacere, l'una dopo l'altra, le batterie austriache, per guisa che le truppe prussiane poterono spingersi avanti vicino a Sadowa e conseguire la vittoria. Ma il valoroso, nel proteggere con tanta avvedutezza la marcia dei suoi, fu da una palla nemica cosi gravemente ferito, che dovette essere trasportato nel lazzaretto di Horzitz, ove morì ventitre giorni dopo la gloriosa battaglia.
RUSTOW Cesare (biogr.). — Fratello del precedente, maggiore nell'esercito prussiano e valente scrittore di cose militari ; nacque nel 1826 in Brandeborgo, nel circolo di Potsdam, e morì il dì 4 luglio del 1866 sul campo di battaglia presso Wie-senthal. Educato nella scuola dei cadetti prussiani, passò nell'esercito secondo tenente nel 1843. Trasferito poi al battaglione degl'insegnanti, dedicossi tanto allo studio, che acquistò in breve cognizioni vastissime nella scienza della guerra, e fu riconosciuto uno degli uffiziali più istrutti. Promosso at^ooQle
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