Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
mSABBIE ARMONICHE
struttoli per riconoscere se una sabbia è di buona qualità, è il seguente : preso un pugnello di sabbia, si frega fra le dita e si osserya se stride, se non si fa aderente alle roani e se non le imbratta; oppure si getta su un pannolino bianco, e dopo d'a-vervela lasciata per alcun poco, si scuote, e la sabbia è di buona qualità quando non lascia macchia ; oppure ancora se ne getta una quantità in « un yrbo pieno d'acqua e fortemente si dibatte il miscuglio-, se al succedere del riposo dell'acqua la sabbia cade al fondo senza lasciare intorbidamento, è segno che la sabbia non è terrosa. Generalmente poi si deve ritenere come sabbia di cattiva qualità quella che, stando esposta per qualche tempo alle intemperie od all'aria, favorisce la vegetazione.
Allorquando la sabbia trovasi frammista ad abbondanti materie terrose, si rende adatta ad essere impiegata nelle costruzioni in seguito alla lavatura. Quest'operazione si effettua mettendo nno strato di sabbia dell'altezza di 20 a 30 centimetri in una vasca rettangolare di muratura a fondo lastricato , avente una saracinesca su uno dei lati di minor lunghezza, riempiendo la vasca d'acqua e rimenando fortemente il miscuglio. Dopo si lascia precipitare la sabbia, si leva la saracinesca, e l'acqua sorte portando con sè le materie terrose in sospensione e lasciando la sabbia al fondo, dal quale viene poi levata per ricominciare l'operazione.
Le sabbie di fiume e quelle di torrente sono giustamente tenute come le migliori da impiegarsi nella confezione delle malte, perchè generalmente risultano più pure delle sabbie fossili. In quanto alle sabbie marittime, è opinione di molti accreditati autori che concorrano a dare qualche grado di idraulicità alle calci grasse e eie esaltino tale proprietà in quelle che già la posseggono in qualche grado. Le sabbie di mare però non si possono impiegare nella confezione di malte per costruzioni civili e di tutte quelle che devono essere adoperate per opere dove le efflorescenze saline produrrebbero un cattivo aspetto. Quando in una data località non si possono adoperare che sabbie marittime, e quando si vuol allontanare il pericolo delle efflorescenze, bisogna lasciarle esposte alle pioggie e a tutte le intemperie in strati dell'altezza di circa mezzo metro e totalmente al riparo dalle onde marine.
Dalle esperienze di Vicat e di altri distinti spe-rimentatori risultò, che le malte con calcine comuni risultano migliori quando si fanno con sabbie grosse, e che le malte con calcine idrauliche e con cementi risultano più potenti allorquando sono fatte con sabbie fine.
La sabbia poi, principalmente quando è umida, utilmente impiegasi per consolidare terreni mal fermi coprendoli con uno strato di sabbia ben battuta, il quale, quando sia sufficientemente alto, può anche servire come spediente per fondazioni di edilìzi ragguardevoli ed importanti.
SABBIE ARMONICHE (geol.). — Il fenomeno singolare della statua di Mennone, scriveva il professore De Filippi, che al sorger del sole emetteva un fremito sonoro come un saluto al grande astro del giorno, e che si ripete, per testimonianza di Humboldt, sulle sponde dell'Orenoco, da alcuniscogli di granito, non è un problema pei fiatai; è il calor del sole che determina una corrente verticale di aria , sibilante tra la fessura della roccia. Altri luoghi sono teatro di una musica naturale misteriosa, che si produce però in assai diverse condizioni. È il terreno Btesso che emette suoni come per incantesimo sotto i piedi dell'uomo, tanto da giustificare tutte le più strane interpretazioni del volgo, e da non concederne una alquanto plausi bile ai dotti.
Presso la città di Tor, nell'Arabia Petrea, sorge, lungo la spiaggia del mare, un colle che nella lingua del paese è detto Gébel Nakus, ossia monte della campana, pe' suoni maravigliosi che vi si fanno sentire, e che tengono viva negli Arabi la tradizione esser colà sepolto un convento di monaci convocati alla preghiera dai rintocchi di una campana. Il fatto è pienamente accertato da viaggiatori europei, e fra questi dal signor Ward, che visitò detto luogo nel 1855.
Il colle è costituito di spessi strati di arenaria quarzosa, formanti dal lato del mare erte scogliere. Da questo lato un profondo crepaccio, dilatandosi in basso fin sulla spiaggia, diventa un burrone della larghezza media di 15 metri, sul cui fondo la sabbia accumulata dalla continua scomposizione della circostante roccia forma un pendio inclinato da 40 a 45 gradi sull'orizzonte.
Il signor Ward, guidato sul lnogo da alcuni Beduini, sali il burrone, tendendo l'orecchio per verificare il singolare fenomeno di cui è tanta rinomanza nel paese; ed infatti, dopo qualche tempo, incominciò a sentire un leggier suono, che in seguito, con varie intensità, si faceva meglio distinto, or grave, tremulo, lugubre , or dolce e melodioso come il suono d'un flauto, finché d'improvviso crebbe a tanto da non esser più paragonabile che alle più forti vibrazioni di un potente organo. Da qual parte precisamente provenisse quel suono, non era ben chiaro ; tutto il burrone ne rintronava, ed il colle intiero pareva ne tremasse. Ward non tardò a constatare che il fenomeno è in istretto rapporto col movimento della Babbia. Quando egli ne ritraeva il piede, i granellini che si precipitavano ad occupare il cavo dell'orma producevano già un leggier suono; crescendo sotto i passi il franar della sabbia, cresceva nel modo che fu detto l'intensità del suono stesso. Questa circostanza gli suggerì l'idea che il maraviglioso fenomeno debbasi attribuire all'attrito reciproco di miriadi di granellini di quarzo secchi, scaldati dal sole e serbanti i loro primitivi angoli intatti. Il suono complesso sarebbe adunque la somma dei piccoli suoni di ogni grano di sabbia. Qualunque possa essere il valore di questa ipotesi, è interessante il fatto che lo stesso fenomeno si produce nelle medesime circostanze in altri luoghi.
A 64 chilometri al norl di Cabul, nell'Asia, trovasi un colle detto il Reg-Natcan (sabbia moven-tesi), rinomato nel paese come il Gabel Nakus in Arabia. Dalla relazione di Alessandro Burnes, pubblicata nel 1838 nel giornale della Società Asiatica, risulta che ivi pure un pendio sabbioso, inclinato di 4° all'orizzonte, e rinchiuso fra pareti dirupate, fa sentire sotto i piedi delle persone che
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