Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SACCA AMMONIO - SACCARIMETRIApuro e bello stile introdotto da Terpandro (ivi, 12, p. 1135).
      A' tempi di Sacada la più parte dei musici erano anche poeti, quantunque l'attinenza fra le due arti non fosse ancora così stretta come divenne dipoi. La poesia coltivata da questi maestri era principalmente, se non esclu3ivamente, l'elegia. Il perchè troviamo Sacada mentovato come un buon poeta e compositore d'elegie (Plut., I. e.). E' fu però pella musica del flauto soltanto senza essere accompagnato dalla voce ch'ei guadagnò le sue vittorie pizie. Negli stessi giuochi era un altro premio per le elegie cantate col l'accompagnamento del flauto, e questo fu guadagnato da Echembroto.d'Arcadia. La musica di Sacada era auletica e quella d'Ecbem-broto aulodica. Pausania chiama la gara in cui Sacada riportò le sue vittorie avXyifxa tó toSixóv (ii, 22, § 9). Dallo stesso passo apprendiamo che un monumento fu rizzato a Sacada nella sua città natia. La sua statua altresì ebbe un posto fra quelle dei poeti e musicanti sul monte Elicona; e da una relazione di Pausania risguardante questa statua apprendiamo che Pindaro compose un proemio in Jode di Sacada e della sua perizia nel suono del flauto (Paus., ix, 30, § 2). Plutarco altresì (De mus.y 8, p. 1134) allude alla menzione che fa Pindaro di lui. Ateneo (xni, p. 610) attribuisce a Sacada un poema sulla presa di Troja (*IX(oo rapots), se è esatta almeno la correzione di Schweigh&user sulle varie forme corrotte del nome in quel passo, il che non è ammesso da tutti. Se Sacada compose realmente siffatto poema, doveva rassomigliare ai poemi epico-lirici di titesicoro; ma la relazione che ne dà Ateneo difficilmente puossi intendere come applicabile all'opera di un suonatore di flauto e poeta elegiaco.
      Vedi : Mtlller, Geschichte d. Griech. Liter. (voi. i, pp. 291 , 292) — Ulrici, Gesch. d. Hell. Dichtk. (voi. li, pp. 431-433).
      SACCA Ammonio [biogr.). V. Ammonio Sacca.
      SACCARATI (chini.). — Combinazioni dello zucchero colle basi. Diconsi anche i sali formati col-l'acido saccarico.
      1 saccarati in parte sono solubili e in parte non solubili. Taluni di essi, come quelli di potassa (mo-nosaccarato e bisaccarrato di potassa), sono cristallizzabili; altri, come i saccarati di soda e di ammoniaca, si rappigliano in forma di una materia gommosa.
      SACCARICO ACIDO (chim.). — L'acido saccarico, detto auche acido ossisaccarico e acido ossalidrico, si produce per l'azione dell'acido nitrico debole sullo zucchero di canna o sullo zucchero di uva o glucoso.
      Da prima confuso da Scheele coll'acido malico, poscia distinto da Guérin-Varry col nome di acido ossaltdricoy in ultimo fu particolarmente studiato da Erdman, Iless e Thaulow.
      Si prepara sciogliendo a caldo 1 parte di zucchero in 3 parti d'acido nitrico della densità di 1,025 ; procurando di mantener calda la mescolanza in modo che stia in sui + 50° c., poiché qualora la temperatura fosse spinta più in alto, si avrebbe produzione di acido ossalico. Si continua a scaldare finché avvi reazione ; poi si neutralizza la dissolu-
      zione nel carbonato di potassa, si feltra il liquore, si precipita con una soluzione neutra di solfato di cadmio; si lava il precipitato, si stempra nell'acqua e si decompone coll'idrogeno solforato o gas idro-solforico. Evaporando e concentrando convenientemente la dissoluzione si ottiene Yacido saccarico nella forma di un liquore sciropposo, incoloro, dotato di sapore acido spiacevole, capace di arrossare fortemente la tintura del tornasole. L'acido allungato è un liquore incoloro, leggermente acido; conservato in questo stato si decompone a poco a poco e si ricopre di muffa.
      L'acido saccarico non è cristallizzabile; è solubilissimo nell'acqua e nell'alcoole; poco solubile nell'etere.
      A temperatura elevata patisce scomposizione rapida e lascia un residuo di carbone lucido e poroso.
      Precipita le acque di barita e di calce ; il precipitato sparisce con un eccesso di acido; non precipita i sali delle basi suddette. La soluzione acquosa riduce a caldo la sóluzione del nitrato d'argento; se prima di riscaldare il miscuglio vi si versano alcune gocce di aipmoniaoa, le pareti del vaso in cui si fa bollire il liquido si rivestono di uno specchio d'argento metallico.
      Discioglie lo zinco ed il ferro con isvolgimento d'idrogeno; l'acido nitrico lo converte, a caldo, in acido ossalico ed acido carbonico; un miscuglio di perossido di manganese e di acido solforico lo trasmuta in acido formico. Fuso alla temperatura di 250° cent, coll'idrato di potassa, si decompone con produzione di acido acetico e acido ossalico. 1 sali di perossido di ferro cui si aggiunge del detto acido, non dàuno più precipitato cogli alcali.
      La composizione dell'acido saccarico è rappresentata dalla formola C6HmSACCARIDE (chim.). — Sostanza meno idrata dello zucchero, che la fermentazione separa dallo zucchero sciolto. Diconsi anche saccaridi i glicosidi.
      SACCARIFICAZIONE (chim.). — Conversione di una sostanza iu zucchero.
      SACCARIMETRIA (chim. e tecn.). — Dicesi saccarimetria quel complesso di operazioni analitiche, per mezzo delle quali si determina la quantità di zucchero contenuta in una data mescolanza.
      Varii sono i mezzi che si usano a tal uopo; noi ne daremo qui una breve descrizione.
      Metodo di Bareswill. — Questo metodo ha per fondamento la reazione riduttrice che esercita lo zucchero d'uva o glucoso sul biossido di rame io soluzione alcalina nella potassa caustica.
      Il liquido saccarimetrico si prepara sciogliendo 50 grammi di cremor di tartaro polverizzato in 333 di acqua, a cui si aggiungono 40 grammi di carbonato di soda. Si fa bollire, indi vi s'introducono 30 grammi di solfato di rame cristallizzato e polverizzato , continuando a scaldare finché la bollitura si rinnovi. Si lascia raffreddare e poi vi si sopraversa una soluzione di 40 grammi di potassa caustica alla calce in un quarto di litro d'acqua; si aggiunge altr'acqua in modo che il liquore misuri un litro in punto e si fa bollire per l'ultima volta.
      Quando si voglia procedere ad un saggio saccarimetrico fa d'uopo considerare se la materia zuccherina sia di quelle che reagiscono col biossido div^ ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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