Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SACCARINITE - SACCHEGGIO
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      20 centim. di lunghezza, produce una deviazione equivalente a quella di un quarzo della spessezza di 1 millim. Ciò posto, dovendo fare l'analisi mi un dato zucchero, se ne impiegherà pure gr. 16,471, sciogliendolo nelle suddette proporzioni ; indi si girerà il micrometro fino a ridurre le due tinte uniformi, e si noteranno i gradi percorsi. Sia, ad esempio, 22 il numero dei gradi ; se ne dedurrà che la soluzione contiene **/100 della quantità di zucchero della soluzione normale, e perciò
      16 gr., 471 x = 3,623.
      L'esattezza dell'esposto processo per il saccarimetro ottico viene infirmata dalla presenza di sostanze d'azione contraria ed anche soltanto diversa da quella in ricerca che non fosse pura. Se, ad esempio, collo zucchero cristallizzabile, che è destrogiro, si trovasse mescolato dell'incristallizzabile, che è levogiro, l'azione di quest'ultimo eliderebbe più o meno quella del primo. In questo caso si ricorre al metodo cosi detto della inversione; cioè col mezzo dell'acido cloridrico si trasforma tutto lo zucchero cristallizzabile ed incristallizzabile. Dopo ciò si ripete la esperienza, e paragonando il risultato delle due operazioni, si deduce indirettamente la quantità di zucchero cristallizzabile che esisteva nel liquore.
      Per maggiori particolarità il lettore potrà consultare un opuscolo pubblicato nel 1850 dal signor Clerget sull'impiego del saccarimetro.
      Per quanto riguarda i metodi chimici, vedi Saccarimetria.
      SACCARINITE (chim.). — Nome proposto da De-vaux per il gruppo dei principii zuccherini suscettivi di sopportare la fermentazione alcoolica.
      SACCARO GLIC0SI0 {chim.). — Prodotto dell'azione degli acidi alluugati sullo zucchero di canna.
      SACCAR01DE (miner.). — Struttura di certe roccie che ha forma di quella dello zucchero, come il marmo di Carrara.
      SACCAROITK (chim.). — Nome collettivo dei principi] zuccherini non fermentescibilr, come la glicerina, la mannite, ecc.
      SACCAROKALI (chim. farm.). — Saccarolato a base di carbonato di calce ; antigastralgico.
      SACCAROLATO (farm.). - Medicamento che risulta dal miscuglio di zucchero con altre sostanze polverizzate.
      SACCAROLICE (farm.). — Medicamento la cui base
      è zucchero.
      SACCAROSIDI (chim.). — Gruppi formati dall'unione della saccarosi con le basi.
      SACCAR0S0LFAT0 DI FERRO (fotogr.). - Liquido sviluppatore adoperato in fotografia, composto di 15 grammi di solfato ferroso, sciolto in 30 d'acqua e misto ad una soluzione di 8 grammi di zucchero in 6 di acqua.
      SACCARURO (farm.). — Medicamento formato con una tintura alcoolica o eterea, versata sopra zucchero bianco a pezzi seccato nella stufa e poi poi-veri zzato.
      SACCATU o SACKATOU {geogr.). - Città del Sudan in Africa, capitale del sultano dei Follati (V.), nella latit N. 13° 4' e long. E. 6° 12', a duecento chi-
      lometri da Kashna, sulla sponda sinistra del Guar-rama al confluente d'un piccolo fiume. Nel 1818 il sultano Bello la cinse di alte mura formanti un quadrato regolare con otto porte. Saccatu è una delle città più popolose dell'Africa Centrale, quantunque gli abitanti più ricchi siensi recentemente trasferiti a Wurno, città fondata novellamente non molto lontano; e il celebre viaggiatore che visitò Saccatu nel 1853 ragguagliò la sua popolazione da 20,000 a 22,000, de' quali i Zoromaua formano la parte principale. Le case sono bene edificate e formano vie regolari, che mettono capo ad una gran piazza in cui è il palazzo del sultano. Sonvi anche tre moschee, e nel centro della città havvi un mercato ampio e ben fornito. I Zoromaua sono ottimi operai in cuojo, ferro, cotone, ecc., e gli oggetti di ferro fabbricati colà sono i migliori del Sudan.
      Il commercio d'esportazione, eh'è ragguardevole, consiste principalmente in muschio e in indago. Le importazioni principali consistono in noci di Goura, in tessuti di cotone e di lana, in istoviglie e spe-zierie da Niffè, in seta cruda, in essenza di rose, in oggetti di vetro da Tripoli e Gadame. Gli abitanti hanno un gran numero di schiavi che occupano case loro proprie, e sono adoperati dai loro padroni in ogni maniera di lavori. Al nord della città stendesi una pianura maremmosa, le cui esalazioni mefitiche rendono l'aria insalubre.
      SACCHEGGIO (art. mil. e dir.pen.). — Mettere il nemico in condizione di non poter nuocere, era il fine che secondo i vecchi pubblicisti doveva proporsi ciascuna delle parti belligeranti, la quale avesse coscienza del suo buon diritto. Per conseguenza, i mezzi che tendevano a raggiungerlo erano legittimi, per quanto barbari e contrarli alle leggi dell'umanità. Era giusto privare il nemico de' suoi beni, di tutto quanto poteva aumentare le sue forze ; far bottino delle sue sostanze; saccheggiare le città, disertare le campagne, incendiare, distruggere le messi, mettere a ferro e fuoco lunghi tratti di terreno, provincie, regni intieri, come avvenne in quella feroce devastazione del Palatinato, che non bastò 1 a far arrossire gli storici, dai quali a Luigi XIV ' fu assegnato l'epiteto di Grande. Leggiamo uno dti , più liberali pubblicisti del secolo passato, il Vattel, : e lo vedremo riconoscere il diritto di distruggere ; i beni del nemico, i quali non si possono traspor-! tare; lo vedremo giustificare le più feroci crudeltà, e dire che si può < ravager un pays, saccager les ; «villes et les villages, y porterie fer et le feu, le : « rendre inhabitable, pour s'en faire une barrière, < pou couvrir sa frontière contro un ennemi que « l'on ne se sent pas d'ari èter autrement » (lib. tu, , 167). — Aggiunge bensì quasi forzato dal cuore, i e da quegli istinti di civiltà i quali gì' impedirono più volte di essere logico, conservandolo progressista, che «tout le mal que l'on fait à l'ennemi «sans nécessité, toute hostilité qui ne tend point « à amener la victoire et la fin de la guerre, est « une licence que la loi naturelle condamne ». — Ma se lo scrittore nella tranquillità del suo studio non trovava un termine più energico di quello di licenza per stigmatizzare simili infamie, è ben facile prevedere che sul campo di battaglia, o nel-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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