Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
SACHERO CARLO GIACINTO
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Non sarebbe perciò da meravigliare che il porgere degli strumenti nell'ordinazione de' sacerdoti colla formola che lo accompagna fosse stato chiamato dagli scrittori ecclesiastici anteriori al secolo xn imposizione delle mani.
In terzo luogo, malamente si afferma che i Greci ammettano tal consegnazione nell'ordinazione ; con-ciossiachè la facciano essi simultaneamente coll'im-posizione delle mani. Il vescovo, seduto dinanzi all'altare, pone la mano sul capo dell'ordinando inginocchiato vicino a lui e gli fa toccare col fronte l'altare, su sui stanno gli strumenti del santo sacrifizio, dicendogli: La disgrazia divina inalzi questo diacono alla dignità del sacerdozio. Per tal maniera la consegna dei vasi congiunta all'impo sizione delle mani determina le parole della forma a significare la duplice podestà del sacerdozio.
La comune ritiene l'una e l'altra cosa necessaria all'ordinamento, ed il lettore che desideri maggiori nozioni, vegga: Tournely. Theologia (Parigi 1725-1834, 18 voi. in-8°) — Hebert, Theologia dogmatica et moralis (ivi 1736, 6 voi.) — Perrone, Insti-tutiones theologicce, e cento altri.
SACHERO Carlo Giacinto (biog.). — Nacque a Sciolze (provincia di Torino) il 2 giugno 1787 ; quivi morì il 2 gennajo 1855. Compì con plauso i suoi studii nella Università di Torino e cominciò a far parlare di sé colla dissertazione di laurea, sostenendo il potere deprimente della digitale in un'epoca in cui la dottrina di Brown aveva ancora molti seguaci. Prima di dedicarsi alla pratica del Gardini, e nel 1823 pubblicò il frutto de' suoi studii e di sue minute e sagaci indagini nella monografia: De pulstbus organicis, diagnosticis et progno-sticis, che ebbe l'onore di una traduzione in inglese. Di che il Governo, tre anni dipoi, il creò professore nella Regia Università di Sassari, dove insegnò successivamente la materia medica , la fisiologia, la medicina teorico-pratica e la clinica. Cosi pure le cariche di protomedico e di direttore del vaccino del Capo di Sassari. Incontrando difficoltà a diffondere il vaccino, imitò il Jenner innestandolo ad una sua bisava in presenza dei renitenti, e per tal modo riuscì a vincere i pregiudizi ; e sì copiosi furono i frutti che raccolse nella diffusione di tale innesto, da meritare la medaglia d'argento appositamente istituita da re Carlo Felice. Ricercatis-tissimo per la sua valentìa nella pratica medica, ebbe campo a studiare le febbri perniciose dominanti in quell'isola, delle quali con molto spirito analitico prese a dilucidare la protogenia e dettare la cura razionale in uno scritto apposito che pub blicò in Torino, 1833, col titolo: Delle intemperie della Sardegna e delle febbri perniciose. L'anno seguente fu chiamato alla cattedra di clinica interna nella Regia Università di Torino. Oltre al pratico insegnamento al letto degli infermi, soleva raccogliere gli alunni in una sala attigua per intrattenerli sulla teoria generale e speciale dei morbi e sull'azione dei rimedii ; e nel 1836 pubblicò un sunto di tali lezioni col titolo di Trattenimenti clinici. Mentre infieriva il cholera nella città di Cuneo, vi si recò in missione governativa e bì distinse per filantropia ed abnegazione. Di ritorno a Torino, pubblicò il Manuale pratico sul cholera asia-
tico , e ne fu rimeritato colla medaglia d'oro ob cives a morbo servatos. Continuando a far tesoro delle accurate sue osservazioni al letto del malato, fece di pubblica ragione un primo Rendiconto clinico per gli anni 1835-37, e più tardi un secondo pegli anni 1837-1848. Essendogli stato successivamente aggiunto l'insegnamento della medicina teorico-pratica, non tardò a pubblicare i suoi trattati in latino, lingua allora prescritta e che egli parlava e scriveva con rara facilità ed eleganza. I loro titoli sono: Praxeos mediceeprolegomena (1845); De curandis febribus et exanthematibus. Epitome prcelectionibus academicis dicata (1845); De curandis inflammationibus, Epitome etc. 1847). Nei prolegomeni svolse la teoria e la pratica della percussione e dell'ascoltazione, che fu tra i primi ad introdurre in Piemonte. E come se tutto ciò fosse stato poco, pubblicò inoltre la traduzione italiana dello scritto del professore Valentin di Berna, Sulle funzioni dei nervi spinali e del gran simpatico, corredato di note originali, che furono molto encomiate dall'autore. Nello stesso anno scrisse: Sur la fièvre tiphoXde, memoria premiata con medaglia d'oro dalla Società medica di Lione; nel 1844, nel Giornale delle scienze mediche di Torino, una monografia Sull'azione terapeutica della segala cornuta. Un'altra lunga memoria Sulle malattie organiche del cuore e dei grossi vasi, fu premiata dal Congresso scientifico di Venezia nell'anno 1847. j Ebbe, non chieste onoranze, la .croce maurizia,a, allora non prodigata come dappoi. Nel 1854 venne eletto presidente della R. Accademia medico-chirurgica di Torino, e socio corrispondente delle Accademie medico-chirurgiche di Genova, di Ferrara, di Barcellona; della Società di scienze fisiche ecc. di Parigi; delie Società mediche di Lione e del cantone di Ginevra; della Società fisico-medica di Firenze ; di quella agricola ed economica di Cagliari. Sono rimarchevoli le dimostrazioni di dolore che ebbe nella città di Sassari dopo oltre vent'anni dacché ne era partito: il Corpo Accademico gli decretò un'iscrizione marmorea nella R. Università t il professore Umana stampò un elogio funebre ed il Chindemi scrisse una elegante poesia per onorarne la memoria.
Oltre le opere citate finora, rese di pubblica ragione molti altri scritti, di cui citeremo i più importanti ; Storia di tetano idiopatico e traumatico (Repertorio medico-chirurgico di Torino, novembre 1821); Storia del magnetismo animale (Repert. sudd., luglio 1821) ; Ricerche fisiologiche sul sistema nervoso. Movimento molecolare interno (Repertorio sudd., giugno 1828): Storia di apoplessia spinale dinamica, poi cerebrale, con epicrisi (Repert. cit., 1834); Sull'azione del solfato e citrato aciduli di chinina, della segala cornuta, della noce vomica e , delle preparazioni di ferro (Giornale delle scienze mediche di Torino, settembre 1839); SuUe acque j minerali acidulo-saline di San Vincenzo nella valle j di Aosta, 1840, ed una seconda edizione nel 1853);
Della flebite uterina diffusa nelle puerpere (Annali ! universali di medicina di Milano, maggio e giugno 1841, febbrajo 1842); Intorno alla porpora emor-\ ragica(Annali cit., luglio 1843); Ipertrofia diamen-I due i ventricoli del cuore (Giornale delle scienze
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