Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
SACILE - SACRAMENTO
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conoscevano che per lo stile robusto e succoso, per la nobiltà dei sentimenti, era chiamato ad essere il rigeneratore della poesia tedesca, caduta all'ultimo grado di bassezza e di trivialità.
Hans Sachs fu parimente il rinnovatore dell'arte drammatica nel suo paese; per la sua influenza, il primo teatro dell'AUemagua fu costruito nel 1550 a Norimberga, esempio che fu tosto seguito in altre città. — Il novero de' suoi scritti d'ogni genere, dato da lui stesso, si fa ammontare alla prodigiosa cifra di sei mila e quarantotto, cioè: 52 tragedie spirituali, 28 tragedie profane, 52 commedie, 64 farse di carnevale, 197 racconti allegorici, 307 poemi, 59 favole, molte parafrasi dei salmi, dei proverbi di Salomone ed altri soggetti tratti dalla Bibbia, e finalmente quattromila e più com posizioni del genere dei meisterscengers, delle quali non ne fece stampare alcuna. Nel 1558 aveva cominciata la pubblicazione delle sue Opere, che comparvero sotto il titolo di Sehr herrliche schoene und toarhaffte Gedichte (Norimberga 1558-60-71-78-79, 5 voi. in-fol.). Furono eziandio riunite le sue opere compiute a Kempten (1612-16, 5 voi. in-4°) e ad Augusta (1712, 5 voi. in 4°). Se ne trassero parecchie raccolte di miscellanee, ad esempio quelle di Weimar (17?8, in 4°), di Norimberga (1781, 3 voi. in-8°, e 1824 30, 4 voi. in-8°), di Gotha (1821, in foi.). Finalmente gli Schwcenie furono ristampati a Pesth (1818, in-8°) e a Kiel (1827, in-8°).
Vedi: Furchau, Hans Sachs (Lipsia 1820,in-8°) — Hoffmann, Vorlesungen uber Hans Sachs (Norimberga 1H47, in-8°) — Gervinus, Geschichte der deutschen National literatur (t. li).
SACILE (geogr.). — Città capoluogo di circondario, nella provincia di Udine, con 5369 abitanti.
SACKEN ^Fabiano Guglielmo VON DER OSTEN, principe di) (biogr.). — Generale russo, nato in Livonia nel 1752, morto a Kief il 19 aprile 1837. Discendeva da un'antica famiglia di Pomerania, stabilitasi nel 1479 in Curlandia. Abbracciò per tempo la carriera delle armi, e si distinse nelle guerre contro i Turchi ed i Polacchi; nominato luogotenente generale nel 1795, comandò in tal anno una divisione del corpo di Korsakof impiegato contro i Francesi; gravemente ferito alla battaglia di Zurigo e fatto prigioniero, dimorò in Francia sino al 1800. Dal 1800 al 1806 rimase in disponibilità, ma in quest'ultimo anno rientrò in attività, e poscia prese parte a tutte le campagne contro la Francia. Alla battaglia di Hoeckern ebbe il grado di generale, e dopo l'entrata degli alleati a Parigi fatto governatore di quella città, ne esercitò le difficili funzioni con molta umanità e riguardi pei Francesi. Capo del primo corpo d'armata nel 1818, divenne feld-mare8ciallo nel 1826, e diresse nel 1831 la repressione dell'insurrezione polacca in Volinia e Podolia, il che gli valse nel 1832 la dignità di principe.
Vedi Conversations-Lexikon.
SACRAMENTARU (stor. eccl.). — Con questo nome verniero talora appellati da' teologi cattolici tutti gli eretici che pretesero innovare nella dottrina dell'Eucaristia, che negarono la presenza reale di G. C. in questo sacramento e la transustanziazione. I Luterani stessi, che ammettono la presenza reale,
dissero sacramentarii i seguaci di Carlostadio, Zuinglio e Calvino, che la negano e sostengono essere l'Eucaristia figura soltanto, segno o simbolo del corpo e del sangue di G. C., e nella comunione riceversi questo corpo e sangue non in realtà, ma spiritualmente e per via della fede.
SACRAMENTARIO (Sacramentarium) (liturg.). — Antico libro di chiesa contenente le preghiere e le cerimonie della liturgia o della messa e dell'amministrazione dei sacramenti. Egli è ad un tempo pontificale, rituale e messale, in cui tuttavia mancano gl'introiti, i graduali, le epistole, i vangeli, gli offertorii, le comunioni, ma si rinvengono soltanto le collette od orazioni, i prefazi, il canone, le secrete e le poscomunioni, le preghiere e cerimonie delle ordinazioni e benedizioni varie.
Primo a compilare un sacramentario fu papa Gelasio, morto l'anno 496; od almeno è quello il più antico che sia giunto insino a noi. San Gregorio, posteriore d'un secolo a Gelasio, ritoccò il detto sacramentario, ne tolse più cose, alcune cangiò ed aggiunse qualche parola. Nè l'uno nè l'altro però furono autori della sostanza della liturgia, conciossiachè si conservasse questa prima di loro per tradizione, e siasi creduta sempre istituita dagli apostoli. Questo fatto importantissimo venne dimostrato dal p. Lebrun (Explicat. des cérétn. de la messe, t. ni).
SACRAMENTO (teol.). — Secondo l'etimologia latina, significa in generale una cosa santa o sacra. Era principalmente adoperata dai Romani per significare il giuramento, il quale è infatti un atto religioso, ed un'obbligazione in certa maniera posta sotto la guarentigia della divinità. Le traduzioni latine della Scrittura Sacra hanno specialmente applicata tale espressione alle cose sante che contengono alcun che di sacro o misterioso ; onde nel-YEpistola di san Paolo agli Efesii (cap. i) e nel libro della Sapienza (cap. n) questa parola vale ad esprimere i segreti del divino volere. In senso più stretto, la parola sacramento sta particolarmente a significare i simboli od i segni esteriori fissati nella religione per rendere sensibili gli effetti interiori e spirituali che Dio opera nell'anima dell'uomo a santificazione di esso, e per tal rispetto si applica pure ai simboli religiosi istituiti nella legge mosaica ed a quelli del cristianesimo. Se non che i simboli religiosi del cristianesimo non sono meri segni della grazia, ma vagliono altresì a produrla, di maniera che nel senso proprio del linguaggio cristiano la parola sacramento indica in ispecial modo i segni sensibili istituiti da Gesù Cristo a nostra santificazione, od in altri termini, per produrre in noi la grazia. E quosto termine fu adoperato in questo senso fin dai primi secoli dai dottori cristiani, i quali però indicavano talvolta i sacramenti coi termini di simboli, di segni mistici o di segni sacri. Nelle opere dei Padri greci sono indicati colla, parola di mistero ((jum^piov), il cui significato, analogo alla voce latina sacramen-tum, esprime propriamente un simbolo religioso e segreto.
Tre cose si uniscono a costituire l'essenza dei sacramenti: i segni ossia gli atti sensibili che ne sono la materia, le parole che ne sono la forma,
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