Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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SAGA - SAGGIATORESAGA 'lett. seand.). V. Saghe.
SAGAPENO (tecn. comm ). — Gomma resinosa che proviene i>rohabilmente dalla ferola persica.
SAGARRIGA VISCONTI Niccolò (biogr.). - Nacque in Loreto, feudo di sua casa, il 14 dicembre 1728; mori in Napoli il 30 giugno 1806. Di famiglia patrizia della città di Bari, ebbe a genitori il barone Domenico e Chiara Lamberti. A diciassette anni diede il suo nome alla religione de' Teatini, della quale nel 1792 fu eletto capo e supremo regolatore. Ritrasse grande plauso dalla cattedra e dal pergamo, ed ebbe tanta fama di sapere e bontà di vita che gli venne offerto il vescovado di Lecce, che rifiutò. Si hanno di lui tre orazioni date alle stampe in Napoli negli anni 1765, 1767 e 1781, delle quali la prima fu recitata nella benedizione delle bandiere di un nuovo reggimento, e le altre due ne'funerali di monsignor Albertini vescovo di Caserta e della imperatrice Maria Teresa. Pubblicò pure un Breve ragguaglio della vita e de'le virtù del beato Paolo Barali (Napoli 1773. in-8°) ed uu Opuscolo sopra il culto della SS. Trinità (ivi 1801,in-8°). Ma principalmente si rese benemerito della repubblica delle lettere per aver procurata la pubblicazione intera dei famoso papiro che contiene la donazione fatta nel 1489 da Odoacre al conte Pierio, come si raccoglie dall'opera di Gaetano Marini sopra gli antichi papiri.
Vedi Luigi Volpicella. Brevi cenni della vita e delle opere di Giuseppe Volpi e del padre Niccolò Sagarriga Visconti (Nnpoli IN4I, in 8°).
SAGE (lei Renato {biogr.), V. Lessge.
SAGENA imrtrol.). — Misura russa di lunghezza: ò la ciuquecentesima parte di una versta, e vale metri 2134. — È pure il nome di una grande rete da pesca.
SAGENITE (miner.). — Ossido di titanio cristallizzato a piccoli aghi disposti a mo' di rete sagena.
SAGGIATORE (amm. pubbl.). — L'assaggiatore è quegli che, incaricato dal Governo o dai particolari , deve determinare esattissimamente il titolo delle materie d'oro e d'argento. Vi sono tre sorta di assaggiatori: 1° della zecca; 2°del commercio; 3° dell'uffizio di garauzie.
1 primi sono incaricati dal Governo di assicurarsi del titolo delle monete messe in circolazione, ed opporsi a tutte le contravvenzioni alla legge, la quale ordina che le monete non contengano che un decimo di lega. Vi sono due assaggiatori, un controllore ed un ispettore. Allorché un direttore di zecca deve rimettere moneta al tesoro reale, in Francia si procede come segue. Il commissario prende nel monte delle monete d'oro o d'argento, rimesciute con una pala alla sua presenza, quattro monete, le mette sotto sigillo, scrivendo sopra il nome della moneta e il giorno del mese; poscia le trasmette all'amministrazione. Questa ne registra la ricevuta e la rimette all'ispettore degli assaggi, il quale sottopone agli assaggiatori queste quattro monete. I due assaggiatori prendono ciascuno una moneta, ne verificano il peso e l'assaggiano separatamente. Se gli assaggiatori non vanno d'accordo rispetto al titolo, e se questo titolo non esce dai limiti tollerati dalla legge, la quale accorda tre millesimi tanto in più che in meno, allora la mo-
neta viene ricevuta. In caso diverso, il controllore prende una terza moneta e la assaggia, e quando si trova d'accordo coli'uno dei due assaggiatori, adottasi questo titolo; ma se ottiene anch'egli un risultato diverso, allora l'ispettore prende un terxo di ciascuna moneta, ne fa l'assaggio, e se il risultato offre la media dei tre titoli ottenuti, quest'è una prova che tutti gli assaggiatori avevano ben preparato, ma che la materia era stata mal mesciuta. Iu tal caso il titolo determinato dall' ispettore è quello che si adotta; e se invece di trovare lame-dia dei tre titoli, l'ispettore si accorda coll'unoo coli'altro dei titoli otteuuti prima, si ammette quello dell'ispettore anche in tal caso. Quando il direttore della zecca oltrepaBsò il limite accordato, sia in più sia in meuo, cioè quando, per le moiiete a pieuo titolo (di 900 millesimi), il titolo si trova al disotto di 897, oppure al di sopra di 903 millesimi, l'amministrazione ordina che si fonda di nuovo la moueta, e vi si aggiunga la proporzione conveniente del metallo che manca per ridurla second le prescrizioni della legge. Ma siccome i direttori delle zecche sono quelli che forniscono a) Governo la maggior parte della materia adoperata nel mo-uetajo, è raro che il titolo sia al di sopra dei 9U0 millesimi ordinati dalla legge, poiché il loro interesse sarebbe offeso; procurano dunque di accostarsi quaut'ò possibile al limite inferiore, cbe è di 897 millesimi. ,
Gli assaggiat ri del commercio sono obbligati, per poter esercitare questo mestiere, di farsi esaminare dall' ispettore e dal controllore della zecca, dopoes8erne stati autorizzati dall'amministrazione. L'esame dev'essere teorico e pratico; il candidato deve, in presenza de'suoi giudici, eseguire molti assaggi di materie d'oro o d'argento, coi titoli diversi che vengono presentate. Se il rapporto dell'ispettore è favorevole, l'amministrazione rilascia un certificato di capacità; altrimente si aggiorna ad un altro tempo più lontauo. Ogni assaggiatore di commercio ha un punzone col proprio nome e con un simbolo a lui particolare. Quest'istesso puuzoue dev'essere scolpito sopra una piastra di rame cbe si deposita nella zecca per servire di confronto nei casi che potessero occorrere. Quando l'assaggiatore determinò il titolo d'uua verga, egli deve imprimerle il suo punzone, e indicare i numeri, i millesimi d'oro e i millesimi d'argento. Se quegli che comperò in commercio una verga d'oro o d'argento teme che sia stata male assaggiata, può farla assaggiare nella zecca, e se il titolo trovato è inferiore a quello ch'ò scritto sulla verga, l'assaggiatore ò obbligato a pagarne la differenza e le spese dell'assaggio, quando però la differenza oltrepassi due millesimi per l'oro e cinque per l'argento.
Gli assaggiatori della garanzia sono, nei paesi dove il marchio è obbligatorio, incaricati di as-Baggiare tutti i lavori d'oro e d'argento fabbricati dagli orefici. Questi assaggi si fauno come gli altri, coi met idi indicati all'articolo Coppellazione, quando gli oggetti non Bono troppo piccoli; in tal caso, se ne determina il titolo toccando l'oggetto sulla pietra di paragone. L'ammiuistrazione delle zecche esercita uua sorveglianza sopra gli uffizi di ga-rauzia col mezzo d'ispettori.
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