Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SAGHEva, e tornando ritrova l'emulo steso ancora sul suolo, ad aspettare tranquillamente la morte. Amundr, cieco nato, viene all'Alting chiedendo a Litiugr soddisfazione dell'uccisogli padre; e poiché questi gliela ricasa, egli esclama: — Oh nonfoss'io cieco, sicché potessi vendicarmi! > Entrato appena nella tenda, ecco gli occhi suoi acquistano il vedere, ond'egli; — Lode a DioI comprendo cosa vuole da me »; ed impugnata la scure, piomba sul nemico, l'uccide, e subito gli occhi suoi richiudonsi in bojo eterno.
      Le donne stesse spirano vendetta e fierezza, incorano i fratelli alla battaglia, talvolta coprono la beltà di corazza e d'elmo, e vanno elle medesime a difendere il proprio onore. Una fanciulla andò a bussare alla tomba del padre per chiedergli il formidabile suo brando onde vendicarlo; e come l'ottenne, assali i nemici e li vinse. Tornbidrg, figlia d'un re di Svezia, combatte a gara coi soldati; e avuto dal padre il governo d'una provincia, assume nome virile ed è salutata re. Quanti campioni chiedono la sua mano, essa li combatte, vince, e fa uccidere o mutilare. Pur alfine uno arriva a superarla, ond'ella torna al padre, ed a pie' di esso deponendo le armi, dice: — Vi rendo il potere affidatomi, rinunzio alla gloria cui aspirava, e torno donna ». Più gentile è la figura d'Inger-borg, amata da Hialmar, il quale morendo sul campo, dà al fedele Oddr l'anello da recarle: essa come il riceve, lo affissa, e senza profferir motto cade esanime.
      Ributta il quadro dei costumi dipinto nelle Saghe; seduzioni, adulterii, incesti, passato nello stravizzo il tempo che non si consuma in guerra, vendette di potenti compiute da scherani (berserkir). Gran giuoco vi fanno le superstizioni, sogni, presentimenti, streghe, trolli potentissimi negli incanti. Questi erano di tre sorta: i primi, mostri giganteschi; i secondi, molto inferiori ad essi di forza, ma superiori d'intelligenza, e cogniti dei segreti della natura e dell'avvenire, col che giunsero a vincere i primi e diventar Dei; i terzi sono una mistura delle due prime razze, inferiori però ad entrambe. Aggiungi scaltriti nani, e poderosi giganti , e un popolo di silfi, cui il cristianesimo impresse qualche cosa del diabolico, mentre dapprima consideravansi per enti benefici. Quindi è che gli scheffro e le fate, loro figliazione, sono enti sospesi fra l'ideale e il reale, fra le tenebre e la luce; quali abitano le acque (ondine), quali il fuoco (salamandre), quali ruzzano fra'cespugli ; puerili, capricciosi, serviziati, maligni, che procurano mescolare i figli proprii con quei degli uomini, acciocché partecipino della redenzione ; s'indispettiscono qualora vengano paragonati ai demonii, esultano se ottengono d'entrare in chiesa e di profferire le sacre parole.
      Si disse altrove come la stirpe e la civiltà normanna si conservasse in Islanda, sicché quando ai dì nostri risorse l'amore e la ricerca di quelle antichità, la Società dei bibliofili islandesi (lslands bokmenta Felag), istituita dal valentissimo Rask a Copenhagen il 1816, non ebbe a cercar collaboratori che fra' contadini islandesi per avere gli ultimi frammenti della tradizione nordica, testi-
      moni! della civiltà e della favella primitiva: senza di essi, senza le Saghe, confessa Rask cbe nulla sapremmo dello sviluppo intellettuale, dell'organamento, dello stato del Nord ai tempi primitivi. Né cogli antichi tempi e colla migrazione vi cessò l'amor dei racconti e del maraviglioso. Gl'Islandesi, tornando ogni anno sulle coste del Baltico e della Norvegia per raccòrrò nell'antica patria un'eredità, visitare parenti, vendicare un'ingiuria ancora inespiata , rinfrescavano le tradizioni, e di nuove facevano tesoro. Qualche altra volta il mercadante norvegio veniva in Islanda a barattare le produzioni del patrio suolo con le lane e il pesce di colà: giunto all'autunno, non ripartiva che alla nuova stagione; e frattanto accolto nel casolare (bar) islandese e divenuto ospite della famiglia, si sdebitava col narrare, nelle lunghe sere invernali, i suoi viaggi, i pericoli sul mare tempestoso, poi le imprese dei re e degli eroi norvegi. Anche l'islandese che usciva di patria, per quante trovasse ubertose contrade e cortesie e generosità di jarli, non dimenticava il povero tetto dell'affumicata saa capanna. Reduce, gli si affollavano attorno i compatrioti coll'ingenua avidità di racconti, i quali sembravano, dalla realtà di un paese sguernito d'ogui naturale delizia, voler trasportare in quelli dell'immaginazione. Approdava un vascello? accor-reano sulla riva, chiedendo notizie, donde venivano, e se nulla sapessero raccontare di Svezia, Norvegia e Danimarca. Per tal modo le tradizioni di queste venivano ogni anno a deporsi colà come in un archivio di famiglia, vestendosi di quel vago e ideale, che attribuisce la lontananza, e conservando anche tardi quel carattere primitivo, che sul continente era alterato dal contatto colle genti tedesche.
      Da quelle tradizioni formaronsi altre Saghe o canzoni storiche, raccolte di terra in terra da cantori, nella capanna del pescatore come nella tenda del guerriero e nella sala del principe; indi ripetute alla sollecita attenzione. Benché non sacri come il bardo, nè privilegiati come gli scaldi antichi , que' cantori erano però con festa ricevuti pertutto; e dappoiché alla Corte raccolta aveano ridesta la memoria dei prischi eroi, venivano dal principe regalati dell'anello d'oro o della spada cesellata. Thorstein , ito a visitare Aroldo re di Norvegia, narrogli una storia che durò tre giorni, e chiesto dal re dove l'avesse appresa, rispose: — Nel mio paese; ogni anno vo all'Alting, e raccolgo i racconti del nostro celebre Haldor ».
      Le Saghe dunque, tradizioni orali, semplici di forma come di soggetto, trasmesse di padre in figlio, fattura della famiglia e dol popolo, in verun paese non furono tante né così fisse come in Islanda. Torfeo ne novera centottantasette; Mailer ne analizzò cencinquantasei, e crede che le prime, le quali contengono i canti degli scaldi, ascendano fino al secolo xii ; altre non sono che del xvu. K mentre altrove le tradizioni sono paziente ricerca degli antiquarii, ivi son tuttora il libro delle famiglie. Nell'angusta capanna dell'islandese, attorno alla lucerna alimentata con grasso di balena, tutti stan lavorando, mentre il capocasa, avvicinatosi al lume, prende a leggere le Saghe, accompagoan
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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