Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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unzioni: alla sommità del capo, al petto, fra le spalle, sulle spalle ed alle giunture delle braccia; quiudi il principe riceveva una cosa dopo l'altra,
10 scettro, la spada e la mano della giustizia, e gli venivano messi stivaletti di seta di colore azzurro seminati di gigli d'oro, la tunica e la dalmatica di colore simile, ed in ultimo il manto reale; in seguito il sovrano faceva la comunione e dava
11 bacio di pace a tutti i magnati. Terminata la cerimonia, si lasciavano andare in libertà molti uccelli, ed il re se ne tornava al palazzo arci ve-Scovile, ove rimetteva all'arcivescovo la sua tunica per essere bruciata esseudo stata tocca dall'ampolla sacra. All'indomani e nei giorni seguenti il re toccava le scrofole, faceva grazie e largizioni. Tale editto ha servito di regola fino al regoo di Luigi XVI, in cui subì modificazioni di etichetta, come si modificò ancora perle sagre di Napoleone e di Carlo X. Luigi XVUI e Luigi Filippo non furono consacrati, sebbeue quasi tutti gli altri monarchi d'Europa che hanno regnato nel corrento secolo siano stati consacrati.
SAGRA (tool). — Genere d'insetti coleotteri tetrameri, della famiglia degli euputi e tipo della tribù dei sagridi.
SAGRA DI S MICHELE (topogr.). — Badia rinomata uella provincia di Toriuo, circondario di Susa, fondata da Ugo Marino, signore di Moutboissier nell'Alvernia, nel 970, e compita nel 1000. L'iuterno è di stile gotico, vi si ha accesso per mezzo di una scala notevole per la sua ingegnosa struttura. Dall'alto della badia si presenta al riguardante uno stupendo panorama. L'occhio scorre dalla bella catena delle Alpi sino al confine della ridente pianura lombarda. Sebbene in gran parte rovinato, tnttavia l'edifizio presenta ancora avanzi preziosi che attirano la curiosità de' nazionali e degli stranieri. Si fa osservare al visitatore una rupe tagliata a picco da cui una fanciulla fuggendo a chi la inseguiva per disonesti fini si precipitò invocando la Vergine: le vesti forti che indossava avendo agito da paracadute, rimase illesa. Una sorgente d'acqua salutare, la bellezza del sito, l'aria purissima attira in ogni giorno festivo gran numero di visitatori, i quali trovano a mezzo cammino in luogo detto S. Pietro due confortevoli alberghi. In questo borgo sorsero eleganti palazzine per chi vuole nella stagione estiva sfuggire gli ardori della capitale. Si distingue fra le altre quella del signor Chiara-viglio, dove a modico prezzo si hanno camere e alloggi mobiliati. La via più breve è per la ferrovia di Susa sino a Sant'Ambrogio, e qui per una strada tagliata nelle roccie quasi a scala si accede alla badia. Dalla parte di Giaveno trovasi una strada più comoda ma più lunga.
L'altezza sopra il livello del mare della borgata di Sau Pietro è di metri 753; da poco tempo i terrazzani stabilirono una specie di slitta che tien luogo di vettura per comodo delle persone deboli o affaticate, con risparmio anche di tempo.
SAGRA (don Ramon de la) (biogr.). — Economista spaguuolo, nato alla Corogna nel 1798; morto a Cortaillod (cantone svizzero di Neufchàtel) nel giugno del 1871. A ventidue anni fu nominato direttore del Giardino botanico dell'Avana nell'isola diCuba, e professore di botanica agricola. In pari tempo diresse un podere-modello. Dodici anni più tardi, fece un viaggio agli Stati Uniti, poi ritornò in Europa nel 1835, visitò parecchie metropoli, e a Parigi fu nominato corrispondente dell'Accademia delle Scienze morali e politiche. Il suo primo libro è intitolato: Storia economica, politica e statistica dell'isola di Cuba (Avana 1831, in-4°); vien quindi come appendice la Breve idea dell'ammi-I nistrazione, del commercio e delle rendite e spese ; di Cuba dal 1826 al 1834 (Parigi 1836, in-8°). Queste due opere furono da lui rifuse nella sua Storia fisica, politica e naturale dell isola di Cuba (ivi 1837-1842, 2 voi. in folio con disegni), tradotta in francese; Cinque mesi negli Siati Uniti dell'America del Nord, dal 20 aprile al 23 settembre 1835, giornale di viaggio tradotto in francese nel 1837, in continuazione del Viaggio in Olanda e nel Belgio sotto ti rapporto dell'istruzione primaria, degli stabilimenti di beneficenza e delle carceri nei due paesi (ivi 1839, 2 voi. in-8°, tradotto poi in olandese e in spaguuolo). Nel 1837 prese parte alle discussioni relative all'amministrazione delle provincie d'oltremare, e pubblicò a tal proposito utili schiarimenti. ! Dal 1840, si dedicò intieramente all'economia po-I litica, di cui sino allora non aveva se non indirettamente afferrato Io studio. Fece un corso d'economia sociale all'Ateneo di Madrid, fondò col Rufino una rivista settimanale, intitolata la Guida del commercio, e diresse la Rivista degl'interessi mate riali e morali (Madrid 1844). A questo tempo diede in luce varii scritti, destinati a diffondere in Ispagna il gusto e la conoscenza dell'economia politica, che per brevità omettiamo. Adottò in parte le idee di Proudhon, fu uno dei più decisi partigiani della Banca del popolo. Inserì varii articoli nel giornale Il Popolo, e diede alla luce gli opuscoli socialisti seguenti: L Organizzazione del lavoro; Il problema dell'organizzazione del lavoro innanzi al Congresso centrale d'agricoltura ; Scienza sociale, idee preliminari; La Banca del popolo: teoria e pratica di questa istituzione, fondata sulla dottrina razionale; La verità a tutti, estratto dal giornale L'Assemblea Nazionale; La mia quota all'Accademia; Sulle condizioni dell'ordine e delle riforme sociali ; 1 partiti in Ispagna. Nel 1850 pubblicò una Notizia sulla facoltà speciale dei ciechi di nascita, ecc. Nell'anno stesso rappresentò il suo paese nel giuri internazionale di Londra, e pubblicò delle Note sui prodotti spagnuoli mandati alla Esposizione, seguite da alcune riflessioni sull'industria spa-gnuola (Londra 1851). La rivoluzione del 1854 lo ricondusse nell'arena politica. Fu deputato alle Cortes costituenti e prese posto fra i partigiani dell' Unione liberale, più presso a O' Donnei che ad Espartero. Nei dibattimenti relativi alla organizzazione della Camera Alta combattè il disegno di Olozaga,
che domandava un
Senato elettivo, e perorò per la prerogativa reale. Ma nelle questioni economiche si avvicinò all'estrema sinistra, ed approvò la legge di disammortizzazione. Il colpo di Stato del generale O' Donnei nel luglio del 1856 lo rigettò nella vita privata, onde andò a terminare i suoi giorni fuori patria, in paese più libero e più quieto.
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