Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SAHARAiv, 232, nell'ifcp. Sagr., vm, 151 ; Ford, Handbook for Spaiti, p. 206).
      In occasione delle feste cbe si celebravano tutti gli anni a Murviedro, verso il mese di settembre, un magistrato di quella città, l'anno 1783. immagi nossi di far servire l'autico teatro di quella città ad alcune drammatiche rappresentazioni. Questo progetto, che non poteva essere conosciuto ed apprezzato che dagli spiriti naturalmente elevati, fu accettato con tutto trasporto dagli abitanti : e tutti vollero concorrere a sgombrare questo monumento dalle terre che ne riempivano le parti principali, per cui bì potè in poco tempo rappresentare quattro drammi spagnuoli in quel teatro su) quale si erano certamente sentite le commedie di Plauto e di Terenzio. Per le medaglie di Sagunto già mentovateFig. 5819. — Medaglia di Sagunto.
      gioverà consultare il Florez (Med.y n, p. 560) ed il Mioonet (i, p. 49; Suppl. i, p. 98). Quella che qui disegnata contiene nel diritto la testa di Tiberio, e nel rovescio la prora di uua nave (V. Muraviedro).
      SAHARA {geogr.). — L'immensa superficie che gli Arabi chiamano Sahara belemath, ossia mare senza acqua, fu già da noi descritta nell'articolo Africa. Ma il vocabolo è più correttameute applicato ad una regione assai meno vasta. Gli indigeni dividono l'Africa a nord della linea equinoziale in tre grandi parti: il Teli, il Sahara ed il Deserto. 11 Teli si estende dal Mediterraneo alla catena dell'Atlante ; il Sahara dall'Atlaute alla regione meridionale ove ogni regolare provvista di acqua vien meno; e il Deserto, dalla meridionale e non molto esattamente definita frontiera del Sahara fino al bacino del Niger, comprendendo un'area salata ed arida, inospitale agli uomini ed agli animali, sebbene il camello possa anche quivi trovare una scarsa sussistenza. 11 nome di Sahara deriva, infatti dall'arabico lsra, pascolare, e indica quindi terra da pascoli, a differenza di Teli, che vale terra arabile, coltivabile.
      Preudendo il Sahara nel suo comune e più largo significato, esso forma quella regione africana che Bteudesi dal 16° al 30° di lat. N. e tra il 27° di long. 0., confinando al N. cogli Stati Barbareschi, all'È. coll'Egitto e colla Nubia. al S. col Sudan e colla Senegambia, ed all'O. coll'Oceano Atlantico, mentre il deserto di Libia ne forma la parte orientale. Se ne calcola di circa 4500 chilom. la lunghezza dall'E. all'O. sopra 1800 di larghezza, con 4,400,000 chilometri quadrati di superfìcie.
      Attraversato nel mezzo dal tropico del Cancro, steudesi questo deserto in pari tempo nella zona temperata e nella zona torrida con un'altezza media di 500 metri, ed ha ad occidente i suoi margini più bassi. La massima parte del Sahara offre una superficie piana, coperta di sabbie ignudo e mobili, senz'acqua nè verzura, in cui sotto un sole ardentel'occhio si perde iu uno sterminato orizzonte : tro-vausi qua e colà alcune collinette pietrose, alcuni mouticelli sabbionicci, ora isolati, ora formanti file di ondeggiamenti ; altrove alcune acacie gommifere, selve d'arbusti spinosi, un po' d'erba, una sorgente interrompouo la spaventosa uniformità del deserto; finalmente con ridente e copiosa verzura, parecchie oasi sorpreudouo piacevolmente il viandante. Il Sahara è tempestoso come l'Oceano, e le carovane sono talvolta, come le grandi flotte, inghiottite dagli aridi marosi, sbattuti e sollevati dal furioso turbine del veuto australe, sotto i quali'ogui essere vivente rimane distrutto e sepolto. I raggi ardenti di un sole dei tropici fanno di questo deserto una vera fornace ; nella massima parte dell'anno l'aria secca ed accesa conserva l'aspetto di un vapore rossastro: crederebbesi di scorgere verso l'orizzonte le fiamme di più vulcani, ed assai sovente si può altresì osservare il fenomeno del Miraggio (V.). Cade da luglio in ottobre un'abbondante pioggia, che i suoi benefizi non isparge sopra tutte le parti del Sahara. Varii strati di sai gemma, mucchi .di rupi basaltiche e di ligniti nericcie; alcuni pochi arbusti di piante gommifere, Yagul o erba del pellegrino, ed uno scarso numero di altre piante meschine e di un verde biancastro; una specie di ragno chiamato nagat-allah, un piccolo scarabeo, di cui si seguono talvolta le tracce sull'arena per lo spazio di più chilometri, lo struzzolo, l'ottarda, la timida gazzella, il lione, la pantera, serpenti di una dimensione spesse volte enorme ; tali sono presso a poco, nei tre regni, gli oggetti in cui si abbatte il viandante, il piede della cui cavalcatura calpesta talvolta le bianche ossa di alcuni di quelli cbe hanno prima di lui tentato quelle vie perigliose ; scheletri di camelli e di cavalli segnano qua e colà l'incerto suo cammino: lui felice se il rapido dromedario lo couduce prontamente, prima che le forze gli vengano meno dalla stanchezza e dall'orribile sete che lo divora, ad una di quelle bramate oasi, momentanea meta delle sue angosce. Ciò non ostante varie carovane o akkabah attraversano regolarmente il deserto e si recano dalla Barberia alla Nigrizia: le più ragguardevoli sono quelle che da Marocco procedono a Tombuctò. La disgrazia maggiore che abbiano a temere, si è che il calore disseccante prodotto dal vento simun non assorba l'acqua chiusa negli otri e quella delle fonti qua e là disperse: nel 1805, una carovana composta di 2000 persone e di 1800 camelli, non avendo trovato acqua nei luoghi ordinarii di stazione, peri tutta quanta.
      Fin dai tempi di Erodoto, il Sahara o deBerto era conosciuto, eppure vi sono anche oggigiorno le tracce che, in un'epoca remota, questa parte dell'Africa doveva avere un assetto diverso. Esistono tuttavia tronchi d'alberi di una dimensione ed altezza per noi straordinaria, pietrificati coi loro rami e cortecce; alvei di fiumi disseccati e mille altri segni che all'occhio attento dell'osservatore non possono sfuggire, e presentano motivi ragionevoli di congetturare che in tempi anteriori vi fosse un movimento abbastanza attivo e vitale in quello che ora non è più se non uno sterminato soggiorno di morte. La quale opinione è pure ammessa da Humboldt, c Alla forza dei costanti ventiv^ ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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