Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SAIDE
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      volgimenti nel cono del sole. Uua iscrizione nel tempio di Neith dichiarava costei madre del Sole, e diceva: « Io sono ciò che fu, è e sarà; nessuno sollevò le mie veBti, ed il frutto che io produssi diventò il Sole ». Oli è dunque probabile cbe l'ac-condimento delle lampade si riferisse a Neith, come ad autrice della luce. Nella stessa notte celebra-vasi anche ciò che chiamavasi dagli Egizi colla denominazione di misteri d'Iside. Saide era uno dei luoghi supposti di sepoltura d'Osiride, essendo appunto questo il nume che Erodoto non vuol nominare (li, 171), dicendo essere in Saide il luogo del di lui sepolcro, nel tempio di Minerva. I misteri erano rappresentazioni simboliche dei patimenti di Osiride, e principalmente dello sbranamento per opera di Tifone; compievansi sul lago dietro il tempio di Neith; si pouno vedere ancora alcuni tratti del lago vicino al villaggio succitato di Sael-Hagel. Saide fìialternativameute città provinciale di primo ordine e capitale del Basso Egitto, e simili cangiamenti gerarchici erano probabilmente il risultato dei rivolgimenti politici nel Delta. Manetone attesta che tanto il nomo quanto la città trassero il loro nome da Saite, re della xvn dinastia; la xx v, la xxvi e la xxviii si appellano dinastie Saite o Scitiche, perchè i re di esse risiedevano in Saide. La xxiv ebbe a buo capostipite Boccori (Bocchoris); diede la xxvi nove regnanti dal 676 al 525 av. C., ed uno solo laxxvm, ed è Amirteo (Amyrtaeus, con cui si spensero, nel 408 av. C., le dinustie cosi denominate.
      Boccori il Savio, figlio di Tnefatto (Tnephactus), il Tecuate (Technatis) di Plutarco, egizio Pehor, fu celebre qual giudice e legislatore, ed introdusse, giusta la testinTDnianza di Diodoro, alcuni importanti miglioramenti nelle leggi commerciali di Saide; ed ebbe pur la sventura di morire sul rogo, per essersi ribellato all'etiopico Sabacone. Sembra che durante la dinastia etiopica Saide abbia conservato ancora la sua indipendenza; ed è certo che il periodo della massima sua prosperità si fu quello che corse dal 697 al 524 av. Cr. sotto i suoi nove re indigeni La possanza dell'Egitto era stata trasferita dalle meridionali alle nordiche sue provincie, e tra i saitici monarchi dell'Egitto, Psammetico ed Amasi furono per certo i più potenti. 11 primo di costoro si mantenne in trono coll'ajuto de' mercenari greci; stabili in Saide il ceto degl'interpreti, fece istruire i suoi figli nella greca sapienza, ed incoraggiò l'affluenza dei Greci alla sua capitale. Le comunicazioni tra Saide ed Atene in ispecie furouo promosse dal culto che professavano alla stessa divinità, a Neith Minerva; e quinci nacque, sebbene assai più tardi, l'opinione che Cecrope di Saide avesse coudotta una colonia in Atene. Lo stabilirsi dei Greci in Cirene fu indi rettamente fatale alla sinaitica dinastia. Uafri, Apriete od Ofra fu sconfitto dai Cirenei nel 590 av. Cr. e le malcontente sue -truppe inalzarono al soglio il loro comandante Amaside di Siuf. il quale adornò Saide di molti magnifici edifizi, ed ingrandì o decorò il tempio di Neitb, avendo eretto nauti alla facciata di esso dei propilei, che superarono per altezza, grandezza e qualità delle pietre tutte le costruzioni egizie dello stesso genere. Le pietre vi eranostate trasportate dalle cave di El Mocattam presso Menti, e quinci furono trasportate eziandio le colossali figure e le androsfiugi che adornavano il portico coperto. Amaside fece trasportare da Elefantina a Saide una cappelletta monolitica di gra-uito, che fu particolarmente ammirata da Erodoto; basti dire che l'ordinario passaggio da Elefantina a Saide compievasi in soli venti giorni, e che per il trasporto del masso colossale ci volle non meno di tre anni. Non venne però mai inalzata, e quando Erodoto visitò l'Egitto giaceva ancora al suolo, rimpetto al tempio; aveva, secondo il medesimo storico, 10 metri d'altezza, 4 di spessezza dalla facciata al lato opposto, e 7 di larghezza (Herod., ii, 175).
      Morto Amaside, la città di Saide scese ad una relativa oscurità , e non sembra che sia stata favorita di molto nè dai persiani, nè dai macedoni, uè dai romani dominatori dell'Egitto. Ed infatti fu assai più cospicua come sede del commercio e del sapere, ed in generale della greca coltura, di quello fosse qual sede del governo. Nechepso, uno de' suoi re, fu celebre per la sua scienza, ed i suoi scritti di astronomia veugono citati da Plinio (ir, 23, s. 21 ; Ausou., Epigramm., 409). Pitagora di Samo fu in Saide durante il regno di Amaside, e l'ateniese Soloue conversò con Souchide sacerdote saitico verso lo stesso tempo (Plin.. xxxvi, 9, 8. 14; Plut., Solon., 26; Herod., n, 177; Clinton, Fast. Hcll., voi. ii, p. 9). Se non vogliamo negar fede a Platone {Timceus, ih, p. 25), la leggenda dell'Atlantide e delle antiche glorie di Atene, anteriori di alquante migliaja d'anni a Foroneo e Niobe ed al diluvio di Deucalioue , fu udita da Soloue in Saide. E sembra in vero che i sacerdoti di questa siauo stati smaniosi di gratuirsi gli Ateniesi collo scoprire fomigliauze tra le istituzioni attiche od egizie. Così Diodoro, copiando dagli antichi racconti, afferma che i cittadini di Saide erauo divisi ni par degli Ateniesi in eupatridi o sacerdoti nobili, in geomori o proprietari di terreni, soggetti al militare servizio; ed iu industriali o mercanti al minuto, aggiungendo che in entrambi i luoghi la parte superiore della città chiamavasi aDiod., i, 28). La popolazione greca di Saide veniva governata, secondo Mauetoue, dalle sue proprie leggi e da' suoi magistrati , ed aveva uu quartiere separato della citta per buo conto. Tanto forte infatti era l'ele-meuto ellenico in Saide, cbe dubitavasi se i Saiti avessero piantate colonie nell'Attica, o viceversa se gli Ateniesi ne avessero fondate in Saide , e Diodoro contraddicendosi asserisce in un luogo, che Saide aveva spedito una colonia in Atene, mentre altrove afferma che Saide fu fondata dagli Ateuiesi (Diodor., i,28, § 3; v, 57, § 45). Il valore principale di cotesto asserzioni consiste in ciò che viene dalle medesime stabilita la natura greco-egizia del popolo saitico.
      Le rovine di Saide consistono in vasti mucchi di mattoni, mescolati con frammenti di granito e di marmo sieuitico. Dei tauti suoi edifici nou si può congetturare l'ubicazione, tranne di uu solo. Il lago di Sa eUHager, tuttodì disegnarle, era dietro il tempio di Neith ; ma tocca ai viaggiatori futuri ilv^ ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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