Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
1026 Ì>À1NT AMOÙK (LUIGI GORIN DE) - SAINT-AKGÉ ANGELO FRAtiCfegCÓ
e celebrò co' suoi versi la maggior parte delle imprese di quel valoroso principe, di cui divenne intimo amico, e che accompagnò nella spedizione di Sa-voja, poscia a Roma, e quindi nella sua ambasceria in Inghilterra, ove rimase sino al 1H45. Al suo ritorno ottenne per mezzo dell'abate Marolles, suo amico, una pensione di 3000 lire dalla principessa Maria di Gonzaga regina di Polonia, colla nomina di gentiluomo della sua casa. Saiut-Amant fece versi d'ogni genere, ma i suoi migliori componimenti sono quelli eh' ei chiama i suor Caprices, canzoni, epigrammi, sonetti, odi, satire, piccoli poemi, scritti sulla tavola della taverna in mezzo ad un'orgia: le trivialità e le oscenità vi abbondano; maspeBso altresì la forza, l'originalità, lo splendore, e soprattutto una facilità, una naturalezza ed un fuoco che trascinano il più freddo lettore. Egli pubblicò: CEuvres poétiques in tre parti (Parigi 1629-43.49, in-4®, riprodotte nell'edizione del 1651); Rome ridicule (2* ediz. 1643, in-4°); Stances sur la grossesse de la reine de Pologne (1650, iu-4°) ; Le Moìse sauvé (1653, in-4°); Stances à M. Cor-neìlle sur son Imitation de Jésus-Christ (1656 , in-4°); La génération (1658, in-4°); La sospension d'armes (1660; ; ecc. M. Livet diede nella Biblioteca elzeviriana l'edizione più completa delle CEuvres de Saint-Amant (Parigi 1855, 2 voi. in-16°;, ove raccolse parecchie composizioni inedite.
SAINT-AMOUR (Luigi GORIN de) (biogr.). - Teologo francese, nato a Parigi il 27 ottobre 1619, morto a San Dionigi il 15 novembre 1687. Ricevuto baccelliere nell'Università di Parigi, ne fu eletto rettore ed ottenne nel 1644 la laurea dottorale alla Sorbona. La profondità della sua scienza in teologia ed il vigore della sua argomentazione lo resero bentosto illustre nelle assemblee della Facoltà. Allorché i Gesuiti, allora onnipotenti alla Corte romana, ebbero ottenuto la condanna delle cinque proposizioni del libro di Giansenio, Saint-Amour si mostrò uno dei più ardenti avversarii di quella decisione, e fu nel numero dei dottori che andarono a Roma, deputati da una parte dei vescovi francesi, per domandare una revisione del processo, e per sostenere che il senso dato alle cinque proposizioni da coloro che le avevano condannate non era il loro senso reale. Egli ritornò a Parigi senza aver nulla ottenuto da Innocenzo X. 11 dottore Arnauld essendo stato condannato, Saiut-Amour ne prese la difesa, e fecesi perciò escludere dalle assemblee della Sorbona. Egli ha pubblicato un Journal de ce qui s'est passé à Rome, touchant les cinq propositions , depuis 1646 jusquen 1653 (Parigi 1662, in-fol.): credesi che sia stato compilato da Arnauld e De Sacy sulle note di Saint-Amour e dell'abate Lalanne; conforme a un decreto del Consiglio di Stato del 1684, venne bruciato per mano del carnefice.
Vedi : Du Pin, Bibl. des auteurs ecclés. — Moréri, Dict. histor.
SAINT ANDRÉ (Andrea JEANB0N, detto) (biogr.). — 4 Convenzionale francese, nato il 25 febbrajo 1749 a Montauban, morto il 10 dicembre 1813 a Magonza. j Era di famiglia protestante e ricevette dai Gesuiti di Montauban un'accurata educazione. Studiata j teologia a Losanna, entrò negli ordini. Esercitò il ,
ministero evangelico a Castres, ove prese il some di Saint-André, e nel 1788 a Moutauban. Appretto fu eletto dallo spartimento del Lot deputato alla Convenzione nazionale. Era uomo di forti concetti, ma imi>evuto delle dottrine filosofiche e convinto della necessità di rovesciare gli ostacoli, qualunque fossero che si opponevano alla rigenerazione della Francia: perciò non esitò ad unirsi alla Montagna, a combattere i Girondini e le loro mezze misure e a secondare Robespierre. Nel processo di Luigi XVI votò per la morte. Presiedette la Convenzione dal 12 al 25 luglio 1793; eutrato nel Comitato di salute pubblica, ebbe missione di visitare con Prieur (de la Marne) gli eserciti del Nord, delle Ardenne, della Mosella e del Reno, e in soli quindici giorni pose in moto tutta la frontiera da Strasborgo ad Arras. Riordinò la marina francese, che periva; e nel maggio 1794 s'imbarcò sulla flotta comandata da Villaret-Joyeuse, che il 1° giugno fu assalita dagl' Inglesi, e ricevette uua leggiera ferita. Quella gloriosa giornata ebbe per risultato l'entrata nei porti francesi di un immenso convoglio di grani che giungeva dall'America. Dal luglio 1794 al marzo 1795 adempì ad un'ultima missione nei dipartimenti marittimi del mezzodì, e vi diede prova di molta moderazione e saviezza. A Tolone, ove tutto era a rifare, ricondusse l'ordine, spinse i lavori del porto, e riorganizzò la squadra. Anche dopo il 9 termidoro
10 si lasciò proseguire liberamente l'opera sua.
Tuttavia non fu al riparo della reazione cheseguì l'insurrezione di pratile: arrestato il 28 maggio 1795, non dovette la libertà che all'amnistia del 26 ottobre seguente. Il Direttorio, appeua installato, lo mandò console in Algeri, poi a Smirne (1798). Appena giunto in quest'ultima città, fu preso e ritenuto per tre anni come ostaggio dai Turchi. Restituito alla libertà il 15 settembre 1801, fu accolto con favore dal primo console, che lo nominò prefetto del Mont-Tonnerre, e fino al 23 settembre 1802 commissario generale di tre altri spartimenti della riva sinistra del Reno. La sua integrità , la saviezza e la beneficenza lo resero uno dei più distinti amministratori di quel tempo. Mori di malattia contagiosa contratta nel prestare le sue cure ai molti ammalati che la rotta di Mosca aveva accumulato negli ospedali. Saint-André ricevette da Napoleone la croce d'officiale della Legion d'onore e il titolo di barone. Oltre a'suoi discorsi, abbiamo di lui : Arrètes concemant la marine de la répu-blique frangaise (Brest 1794, in-8°); Journal som-maire de la croisière de la flotte (ivi 1794, in-8°), relazione del combattimento del 1° gnigno.
Vedi : L. Blanc, Hist. de la révolution — Ker-guelen, Hist. des guerres maritmes — M. Nicolas, Jeanbon Saint-André, sa vie et ses écrits (Montauban 1848, in-120).
SAINT-ANGE Angelo Francesco, detto DE FARIAU (biogr.). — Poeta fraucese, nato 1*8 dicembre 1*10 a Parigi. Esordì con un'ode che, sondo ancora studente all' Università, compose e presentò a Cristiano XII di Danimarca di passaggio per Parigi. Di che lo rimproverarono i pedanti, e come a Schiller, tentarono estinguergli la vena poetica nel greco e nel latino; ma ciò produsse una reazione per cui
11 buo spirito ringagliardì, e continuò a scrivere iuGooq le
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