Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SA1NT-CIRAN (GIOVANNI DUVERGIER DE HAURANNE, ABATE Di;
      le tre provipcie della Puglia, e riuscì a mantenervi la più profonda quiete.
      Mandato nel 1807 all'esercito germanico, Gouvion Saint-Cyr preso parte alle campagne di Prussia e Polonia, e fu creato governatore di Varsavia. Tornato in Ispagna dopo la pace di Tilsitt, s'impa-padrouì di Barcellona, e diresse felicemente e con somma perizia la guerra di Catalogna. Nel 1812 ebbe al grand'esercito il comando del 7° corpo, poscia quello del 10°, e riportò alla loro testa ( 17 agosto), a Polotzk, contro il generale russo Wittgenstein, un'importante vittoria che gli valse il bastone di maresciallo d'Impero (27 agosto). Durante la ritirata di Mosca, aggredito a sua volta, sul luogo medesimo, dallo stesso generale Wittgenstein, il quale era bramoso di ricattarsi (dal 14 al 20 ottobre),
      10 sconfisse di bel nuovo, ma ne riportò una grave ferita, per cui fu costretto ad abbandonare il servizio militare. Ciò non ostante egli era, nel 1813, in istato di fare la campagna di Sassonia, di assistere alla battaglia di Dresda, e di distruggere il corpo del generale Tolstoi. Rinchiuso però, dopo la battaglia di Lipsia, nelle mura di Dresda, fu costretto di accettare, l'il novembre, un'onorevole capitolazione, che fu violata. Il maresciallo, tenuto prigione con un corpo di 16,000 uomini, nou tornò in Francia che dopo la riBtaurazione del Governo borbonico.
      Il 1° giugno 1814, il re Luigi XVIII gli diede un attestato della sua stima, creandolo comandante dell'ordine di San Luigi. Durante i Cento giorni, dopo di aver tentato di propugnare la causa reale contro le armi di Napoleone, se ne visse ritirato siuo al secondo ritorno di Luigi XVIII. Chiamato allora al ministero della guerra (9 luglio 1815>, vi rimase sino al mese di novembre, in cui rinunciò, con tutti i suoi colleghi, al suo ufficio, per non sottoscrivere il trattato di novembre 1815. Creato successivamente membro del Consiglio privato, governatore della quinta divisione militare, grancroce dell'ordine di San Luigi, conte, poi marchese, entrò,
      11 23 giugno 1817, al ministero della marineria, e il 12 settembre venne richiamato a quello della guerra, nel quale si segnalò colla legge di recluta che fu adottata, dietro suo proposta, e coll'istitu-zione del corpo reale di Btato maggiore. 11 19 novembre 1819, il marchese di Latour-Maubourg prese il posto del maresciallo Gouvion Saint Cyr ; l'illustre maresciallo rientrato nella vita privata, continuando però ad esser largo di consigli alla Camera dei Pari, di cui faceva parte dal 4 giugno 1814, attese indefessamente a descrivere le militari sue fazioni in Catalogna, in un libro che ricevette il titolo assai acconcio di Materiale per servire alla storia della guerra di Spagna. Dopo la pubblica-di quest'opera nel 1821, sino alla sua morte, il maresciallo Gouvion Saint-Cyr scomparve affatto dalla scena politica. Egli morì di un attacco di apoplessia, durante un viaggio alle isole Hyères. Usuo corpo fu trasportato a Parigi. Gouvion Saint Cyr giace nel cimitero dell'Est, vicino a parecchi dei suoi antichi commilitoni, e la tomba va adorna di una bella statua dell'illustre guerriero.
      SA1NT-CYRAN, italianamente SAN CIRAN0 (Giovanni DUVERGIER DE HAURANNE, abate dlj (biogr.).
      — Dobbiamo supporre i lettori informati del Giansenismo (V.) e. delle sue viceude in Francia, e principalmente di quanto esponemmo sotto il nome di Porto Reale. Basti qui richiamare coriae le coscienze si trovassero allora straziate fra due scuole, dei molinisti e dei rigoristi; gli uni che disperavano della bontà di Dio, gli altri che ne affrontavano la giustizia e l'amore. Quando, in mezzo ai disordini delia condotta, praticavasi il cattolicismo, e ognuno aveva un confessore, grande importanza acquistavano i direttori delle coscienze. E in tale uffizio fu tenuto sommo il Duvergier, collega di. Giansenio, uomo robusto come un terreno nuovo, che produce anche molti bronchi ; e che alle rette intenzioni e agli irreprovevoli costumi di Giansenio coaginn-geva l'abilità della pratica. Nacque egli il 1581 a Bajona da nobile famìglia. Studiando a Lovanio Botto Giusto Li paio, incootrò Giansenio, cbe poi chiamò seco a Parigi, e che collocò presso una nobile famiglia a Bajona, dove occupavalo seco ajtn-diare sant'Agostino. L'austerità della vita e la inflessibilità di carattere attirarono presto l'attenzione sopra di lui. Fatto abate di Saint-Cyran uel lffiiO, applicava le teoriche di Giansenio massimamente al sacramento della penitenza, insegnando che in umiliarsi, soffrire, dipender da Dio consista la vita cristiana: quando Dio vuole convertire uno, comincia ad operare su lui interiormente; allora quegli si ravvede e ne fa la penitenza ; il confessore pertanto non dee che secondare l'opera della Grazia. E poiché, conforme a ciò, egli aspettava sempre la disposizione interna in sé e negli altri, conseguiva mirabili effetti. Operando fortemente, ma tenendosi nascosto, indispettì Richelieu col non aggradirne gli onori, e col favorire un'opinione teologica diversa da qnella manifestata dal cardinale intorno ai dolore d'attrizione : al contrario 8'amicò i vescovi, insegnando nel Petrus Aurelius (1631) la necessità di riformare la disciplina ecclesiastica contro i monaci e i Gesuiti ; essere la Chiesa un'aristocrazia sotto la condotta dei vescovi, ai quali ravvicinava di molto i curati ; nel che staccami dalla Chiesa gallicana, volendo che l'elezione dei vescovi spettasse ai preti: < Deplorava la piaga fatta alla Chiesa di Francia dal concordato tra Leone X e Francesco I, rapendole il diritto di scegliersi pastori quali essa desidera ; e osservava cbe da quell'ora nessun vescovo di Francia era stato riconosciuto per santo ».
      Col carattere di direttore spirituale avea egli acquistato influenza indicibile su persone d'alta levatura e di gran senno, perchè allontanando ogni altro pensiero, ogni transazione, faceva seutire la preponderanza sua sugli spiriti, che volentieri si confidavano ad esso, il quale insegnava a tremare e riposare; astenersi dall'ambizione secreta, che porta a voler dominare sulle anime, più pericolosa che quella dei re, i quali s'appropriano i beni e i corpi ; e per quanto grandi siano gli uomini cbe ci dirigono, la luce non poter venire che da Dio. L'uomo peccò, nè la sua piaga può curarsi se non da Gobù Cristo : ciò che tende a questo è salutare, facile, santificante ; il resto è fallace e maligno. Tale era la dottrina, tale la norma pratica di questo riformatore, che al rigore dei metodisti univa una


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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