Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      1034 SAINTES (CONCILII DI) - SAINT-FLORENT1N (LUIGI DE PHELYPEAUX, CONTE DI)
      dne archi ornati di archivolti. Saintes è patria del famoso protestante Bernardo Palissy, prima vaBajo e poi gran fisico; del non men celebre medico Guillotin, inventore della ghigliottina, del convenzionale Garnier, del conte Lemercier, dell'ex-mi-nistro Dufaure, ecc.
      Questa città antichissima fa da principio il capoluogo del paese dei Santones e una delle principali città delI'Aquitauia. 1 Romani l'abbellirono e sant'Eutropio fu il primo apostolo che vi predicò il cristianesimo. Vi fu martirizzato nel terzo secolo. I Visigoti occuparono questa città per qualche tempo e i Normanni la devastarono nell'850. Vi si tennero parecchi Concilii ed ebbe molto a soffrire dalle guerre di religione.
      SAINTES 'condili di) (stor. eccl.). - Il 1° fu celebrato nel 562 o 563. presieduto da Leonzio arcivescovo e metropolitano di Bordeaux. Vi fu deposto Einerio , che contro i canoni era Btato collocato sulla Lede di Saintes da Clotario I senza l'asseuso dei metropolitani, e fu sostituito in sua vece Eraclio, il che rincrebbe assai al re Cariberto I figlio di Clotario 1, il quale punì i vescovi del Concilio, e sostenue Emerio. Il 2° venne tenuto nel 529 contro Nantino conte d'Angoulème che aveva fatto morire un sacerdote in mezzo ai tormenti. 11 3° nel 1075, per confermare la fondazione dell'abbazia di Santo Stefano di Vauz. Il 4° nel 1080, in favore dell'abbazia di Fleury. Il 5° nel 1083, per ordinare un vescovo di questa città invece di Bosone. Il 6° nel 1088 o 1089. per nominare l'arcivescovo di Bordeaux. 11 7° nel 1096, in .favore dell'abbazia di Vendòme; fu altresì ordinato il digiuno nelle vigilie degli apostoli. L'8° nel 1282, ed ha il nome di sinodo. Goffredo di San Bricio vescovo di Saintes si lagnò che si seppellivano gli scomunicati nei cimiteri, o tanto vicino cbe non si potevano distinguere le loro sepolture da quelle dei fedeli. La moltitudine delle scomuniche dava luogo a questi abusi (Regia, t. xu, Labbé, t. v; Arduino, t. iti e vi ; Mansi, t. il. p. 7).
      SAINT EVREM0ND (Carlo MARGUENEL DE SUNT-DENIS, signore di) \biorr.). — Scrittore francese, figliuolo del barone di Saint-Denis e della marchesa di Rouville, nacque a Saint-Denis du Gualt presso Costanza il 1° aprile 1613 e morì a Londra il 19 settembre 1703. Fece i primi suoi studii a Parigi sotto i Gesuiti, a Caen studiò giurisprudenza, che poi abbandonò per la carriera militare. Divenne alfiere e si distinse per coraggio all'assedio di Arras; poscia luogotenente delle guardie del duca d'En- i ghien, fece le campagne di Rucroy, di Friborgo e ! di Nordlingen. In quest'ultima, per una ferita toccata al ginocchio sinistro, perdette la coscia; j tuttavia, guarito che fu , continuò a servire nelle Fiandre e in Allemagna, finché il principe diCondé, indignatosi seco lui perchè n'avea messo in ridicolo certi capricci, lo fece dimettere.
      Ai tempi della Fronda attaccato alla parte rea- . lista, combattè i ribelli colla spada e colla penna; in premio ne ebbe il brevetto di maresciallo di campo ed altri favori. Ma poco appresso cadde in una novella disgrazia; perchè Mazarino, insospettitosi di lui, trovato astutamente un pretesto, lo fece sostenere alla Bastiglia tre mesi. Rimesso in jlibertà, assistette alle conferenze tra il cardinale e don Luigi de Flavo, che precedettero il fan oso trattato dei Pirenei ; fu poscia mandato in Inghilterra col conte di Soissons, donde tornato, fu involto in grande disgrazia. Morto Mazarino e Fou-quet caduto in disgrazia, furono scoperti documenti compromettenti, fra' quali una lettera di 6aint-Evremont al maresciallo di Crequi, in cui parlava assai acremente contro il trattato dei Pirenei. Perduto il favore del re, e non trovandosi più sicuro a Parigi, prima andò in Normandia (1661), poscia esulò in Olanda, ora nei Paesi Bassi, e da ultimo in Inghilterra (1662), poi nuovamente in Olanda e ultimamente a Londra, chiamatovi da re Carlo II. L'arrivo della duchessa di Mazarino fu uno dei più forti nodi che lo legò alla sua novella patria: poiché dichiaratosi suo cavaliere, l'ajutò a comporre appo lei un convegno degli uomini notabili della capitale , in cui brillava pel suo spirito e per la feracità dell'ingegno, magnificando in mille foggio le avveneuze della duchessa, e scrivendo opuscoli sopra svariati argomenti. La morte della duchessa io addolorò, nè punto si allietò della rivocazione del suo esilio, chè, poco stante, 8i morì nonagenario, e fu sepolto nell'abbazia di Westminster.
      Amò la compagnia allegra ed i piaceri: fu scettico e libero pensatore ; tuttavia è falso che, come taluno asserì, abbia osteggiato il cristianesimo, di cui anzi rispettava i dogmi. Facile parlatore, fu miglior prosatore che poeta. Non andò esente dai pregiudizi letterari]' del suo secolo; dosi discese fino a difendere l'Attila di Corneille, e a proclamare un capo d'opera la Sofonisba.
      Difficilmente s'induce va a stampare le sue produzioni; ma finalmente rendendosi alle sollecita-ziooni dei librai e degli amici, acconsenti, e l'edizione completa delle sue opere comparve nel 1705 a Londra col titolo: Les véritables ceuvres de N. de Saint-Evremond, publiées sur les manuscrits de Vauteur, che fu riprodotta con qualche aggiunta ad Amsterdam ed a Parigi. Fra le principali no-tansi le seguenti : Comédie des mademoiselles, sua migliore opera in versi: JRéflexions sur les diver-ses génies du peuple romain; Jugemenls et obser-vations sur Sénéque, Plutarque, Patrone, ecc. ; Dis sertations sur la tragèdie ancienne et moderne, et sur le poèmes des anciens.
      Le edizioni antecedenti a quella delle sue opere complete sono molto difettose; anzi per l'ingordigia dei librai e la renitenza di Saint-Evremond a pubblicare le opere proprie, avvenne cbe si stamparono volumi interi senza che vi fosse niente affatto di lui; tali sono le edizioni di Auisson del 1701.
      Vedi : Vie de Saint-Evremond per Des Maizeaus, in testa alle edizioni del 1705 e 1706 — Notice, in testa alle sue (Euvres complètes ou choisies — Mémoires de Saint-SimonSabatier, Les trois siècles Filippeau , Les écrivains normands au dix-septième siècle (1857, in-12°) — Rigault, Querelle des anciennes et des modernes (p. u, capo i).
      SAINT FL0RENTIN (Luigi DE PHELYPEAUX, confo di, (biogr.). ¦ — Ministro, nato il 18 agosto 17u5, morto il 27 febbrajo 1777 a Parigi. Apparteneva a un ramo della famiglia dei Phelypeaux, e fu conosciuto più sotto il nome di Saint-Valentin eh
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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