Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
SAINT-PIERRE (CARLO IRENEO CASTEL, ABATE Dì)
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testo che il cardinale di Polignac ed il vescovo di Fréju8 presero per allontanarlo dall'Accademia; ed il gerente fn tanto debole da non sostenere il generoso apologista de'Buoi disegni amministrativi. Ma Saint-Pierre, condannato senza essere udito, ritirandosi seppe comportarsi nobilmente.
Il disegno suo di pace perpetua ha in mira di istituire un giudice internazionale, fornire di gua-gentigia e sanzione i trattati di pace che, come sono, dovrebbersi meglio chiamare tregue effimere. Adunque il solo mezzo di consolidare la pace sta nel fare uu trattato di unione fra le varie sovranità ed istituire un tribunale di arbitri perpetui, un Senato europeo, cui gli associati sarebbero tenuti sottoporre le loro querele, sotto pena di essere dichiarati nemici pubblici ed assaliti dalle forze unite degli altri tutti. L'abate di Saint-Pierre per tutta la vita nulla lasciò d'intentato per mandare ad esecuzione il suo disegno ; lo espose in tutte le forme ; l'offri a tutti i ministeri ed a tutte le nazioni senza mai lasciarsi perdere d'animo nò sconfortarsi da derisioni, c Io lavoro per le generazioni future, diceva egli, e non temo di essere fatto segno agli irrisori presenti ». Infatti Saint-Pierre era troppo superiore alle idee correnti al suo tempo per essere apprezzato dai contemporanei. Tuttavia egli non passò senza lasciar traccia di sò nella legislazione ; imperocché la sua Memoria sui ponti e le strade determinò il controllore generale Desmarets a raddoppiare le spese di tale servizio, cui prima erano destinati due milioni ; la sua Proposta per chiudere i mendichi sn ricoveri determinò la dichiarazione del 1724, che aumentò l'entrata agli ospedali, e decretò pene ai mendichi; e gl'intendenti di parecchie provincie, fra cui Tourny del Limosino e Chauvelin di Picardia, ne adottarono il sistema della taglia tarifxcata. I personaggi più eminenti si facevano vanto di essere amici di Saint-Pierre; e fraquesti basti nominare Nicole, Arnauld, Vauban, Fontenelle, l'abate di Dangeau, il maresciallo di Bellefond, l'abate Bignon, e tra le donne celebri la Lafayette e la Lambert.
Saint Pierre fece molte proposte di governo, e quantunque manchino di metodo che le coordinino, non sono però tra loro in contraddizione. Tendeva a moderare l'autorità del re, il quale, diceva egli, non debbe fare grazia alcuna, ma solamente rendere giustizia. Era sua idea favorita quella dello scrutinio perfezionato. Tale proposta consisteva nel distinguere tutti gli ufficiali dello Stato in varie classi, e queste in compagnie di trenta, che presenterebbero al re i più degni d'essere eletti in proporzione del loro merito nazionale. Al quale sistema va annesso, come s'intende, l'abolizione della venalità delle cariche e della nobiltà ereditaria. Inoltre voleva ridurre la politica alla condizione di scienza, ed iuspirare a tutti gli animi lo zelo pel progresso e il desiderio dei miglioramenti onde prevenire le rivoluzioni violente. A tale uopo voleva fossero istituite cattedre di politica, conferenze politiche tra gli studenti, ed un'Accademia divisa in cinque classi, cioè accademici, relatori al Consiglio, intendenti, consiglieri di Stato, ministri, e ciascuno si farebbe eleggere da una all'altra classe per via dello sorutinio perfezionato. Ufficiodell'Accademia sarebbe di scegliere i professori di politica, compilare memorie su questioni di Stato e censimenti (statistiche); e per tal maniera alimenterebbe premii ai cittadini che avessero meglio dimostrate proposte utili e trattate questioni messe al concorso.
Non isfuggendo poi al nostro riformatore quanto importi l'educazione allo Stato, non solamente non la trascurò, ma scrisse un trattato col titolo di Proposta per dirigere Veducazione dei collegi molto più verso la prudenza e la pratica della giustizia che non è presentemetite. In tale scritto biasima acremente il sistema seguito dall'Università, il cui principale difetto è, secondo lui, di trascurare le abitudini morali per fornire cognizioni incomparabilmente meno importanti. Secondo lui. l'educazione pubblica è da preferirsi all'educazione privata, e l'educazione dei collegi a quella dei convitti. Egli stesso compose poi un minuto disegno di studii pei convittori di Saint-Isbert; e si vantava di rendere l'istruzione cosi attraente da non lasciar desiderare dagli scolari le vacanze.
Volendo diffusa in tutti i ceti l'educazione, raccomandava si accrescesse di molto il numero delle scuole primarie nelle campagne ed ai maestri si fissassero buoni stipendii. A tali idee sull'educazione popolare va annessa la sua proposta di riformare l'ortografia, cbe voleva ridotta a scrivere le parole secondo la pronunzia, volendo con ciò agevolare il leggere e lo scrivere, anche a rischio di rovinare la lingua stessa. Meglio inspirato dal sollecito suo amore pel popolo agricolo fu quando propose che un socio dell'Accademia delle scienze fosse preposto alla pubblicazione dei libri fatti per migliorare l'agricoltura, fornire ai contadini nozioni medicali e veterinarie, ed insegnare i fenomeni naturali che agli ignoranti sono causa di superstizioni.
Nè Saint-Pierre ritenne da meno l'educazione delle donne: rinfaccia ai governi di non avere « immaginato, sono sue precise parole, come i collegi femminili siano necessarii, e quanto la buona educazione di esse torni proficua alla società». Della casa di Saint-Cyr avrebbe voluto fare un collegio esemplare di giovinette ed il centro d'un ordine di educazione che avrebbe fornito istitutrici a tutti i collegi femminili di Francia. Circa la quistione della carità e del lavoro Saint-Pierre ha emesse idee nuovissime. Assai prima di Turgot ed in senso molto più lato proclamò il diritto al lavoro ; sostenne che ogni uomo di buona volontà ha il diritto di trovar lavoro; inoltre che ha diritto ad apprendere un mestiere, e che dei mendicanti quelli sono colpevoli che ricusano di lavorare. Adunque gli ospizi dovrebbero, secondo lui, ricevere non solamente i poveri invalidi, ma altresì quelli cui viene a mancare il lavoro. Prima di Bentham e di Romaguosi, Saint Pierre tentò dare una classazione dei poveri ; indigenti. E quali ottime vedute e ben degne di essere diffuse ha spiegate sull'ordinamento dei soccorsi pubblici, sull'amministrazione degli spedali, sulle compagnie di carità, sui sussidii agricoli I A tutto ciò si aggiunge che compose trattati sulla cura dei porti di mare, sulla navigazione dei fiumi e dei canali, sui ponti e le strade; le banche e i tribunali di commercio. Egli senti bene quanto im-
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