Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
SAINT-VINCENT (DI) GREGORIO - SAINT-VINCENT (GIO. JEPVIS, VISCONTE DIÌ 1049
affezioni degli organi componenti l'apparato uropoietico, ovvero per isciogliere le renelle e gli stessi calcoli ; a curare una buona parte delle idropisie ; a scemare la polipionia, e favorire la risoluzione delle ostruzioni ghiandolari, dei tumori semplici o scrofolosi, del gozzo e simili.
Convengono pure queste acque nelle paralisi, nei tremori delle membra, nelle malattie della pelle, nei reumatismi, nei dolori artritici e in certe febbri periodiche inveterate; riuscirono invece dannose ai tisici, a quelli che soffrono male di petto, o sono affetti di acuta o cronica gastrite.
La virtù di queste acque è tanta, che ogni giorno si aumenta il numero degli accorrenti. L'amministrazione comunale, a maggior comodo dei medesimi, vi eresse nel 1842 uno stabilimento di bagni pubblici.
Dai primi giorni del mese di giugno soggiorna in Saint-Vincent un medico a prò massimamente di quelli che vi si recano per far uso delle acque minerali ; evvi pure una buona farmacia, e quanto occorre ai più urgenti bisogni degli accorrenti.
Gli abitanti sono di complessione robusta, di pa cifica indole e di bnone disposizioni intellettuali: nè vi ha quei cretini e gozzuti, sì frequenti in altre terre di questa valle. Parlasi il francese, e francese parimente si scrive; i contadini, come da per tutto, adoperano un particolare dialetto misto di francese, che alquanto differisce dall'idioma delle popolazioni della vicina Savoja.
Storia. — Vuoisi che San Vincenzo sia molto antico. Esso ebbe a seguire i destini di tutta la valle ove sta, non tanto al tempo in cui l'abitavano i Salassi, originarii dell'Elvezia e delle Gallie, quanto sotto i Romani, da che quegli antichi abitatori furono pienamente domati da Terenzio Varrone , il quale, per obbedire all'ordine del Senato, impose gravi contribuzioni a tutti quei valleggianti, e vi diffuse le sue coorti affiuchè s'impadronissero della gioventù, e di quanti avevano impugnate le armi, in uno alle loro famiglie; condotta la turba in numero stragrande ad Ivrea, pare fossero ivi venduti all'incanto. L'amena situazione del luogo, la fertilità del suolo e il trovarsi quasi nel centro fr» Eporedia e Augusta Pretoria, c'inducono a credere che i Romani, seudo tranquilli possessori della contrada, ne migliorassero la condizione.
Il nome che ebbe sotto i Romani si andò perdendo a misura che prevalse il nome del Santo. Tuttavia, o per incuria degli abitanti, o per le devastazioni a cui nei tempi di mezzo soggiacque la valle, non si conosce alcun vetusto monumento che chiarisca la storia del paese; verso la metà del xvii secolo vi si rinvennero alcune romane anticaglie ; ma sgraziatamente andarono smarrite, e solo rimangono frammenti di bassorilievo, che furono infissi sulle pareti esterne di alcune case. Il più vetusto documento che si conserva nell'archivio comunale è dell'anno 1444; il duca Ludovico di Savoja concesse al comune di San Vincenzo la facoltà di tener mercato nel mercoledì di ogni set timana.
Vedi: Sacchero, Cenni sulle acque di Saint-Vincent (Giornale delle scienze mediche di Torino, voL vii, p. 264). — CaBalis, Dizion. geogr. (voi. xxv).
SAINT-VINCENT (di) Gregorio (biogr.). — Geometra, nato a Bruges l'anno 1584, morto a Gand il 27 gennaio 1667. Venne a continuare i suoi studii in Italia, entrò nella Compagnia di Gesù a Roma, vi divenne discepolo del p. Claudio, gli succedette nella cattedra di matematiche, e vi acquistò ben presto gran riputazione. Chiamato a Praga dall'imperatore Ferdinando II, venne ferito durante l'assedio di quella città fatto dagli Svedesi, e perdette tutti i manoscritti che egli aveva composti sopra la scienza che professava. Passò quindi in Ispagna per dare lezioni di matematiche al principe Giovanni d'Austria, poi ritornò nei Paesi Bassi, e mori bibliotecario della città di Gand.
Si hanno di lui: Theses de cometis (1619, in-4°); Theoremata mathematica scienti ce statica, ecc. (Lovanio 1624, in-4° con figure); Opus geometri-cum quadratura circuii et sectionum coni (Aeversa 1647, in-fol.), opera in cui si trovano molte verità geometriche e scoperte importanti e curiose ; Opus geometricum ad mesolabum per rationum proportio-nabtatumque novas proprietutrs (Qand 1668). Si può consultare intorno al p. Sai ut-Vincent 1*Histoire des mathématiques per Montucla (tom. li). Quetelet publicò pure una Notice biografique sopra questo dotto religioso negli Annalcs belgiques (aprile 1821, tom. vii\SAINT-VINCENT (Giovanni JERVIS, visconte di) (biogr.). — Ammiraglio inglese, membro della Camera dei Pari, consigliere privato del re, generale delle truppe di mare, ornato del gran cordone dell'ordine del Bagno, ecc., nacque il 9 gennajo 1734 a Meaford ; morì il 26 marzo 1823. Era figlio del consigliere dell'Ammiragliato sir Giovanni Jervis, entrò in età di dieci anni al servizio di mare, cui lasciò dopo la pace del 1748 per venir a passare qualche tempo in Parigi. Ritornato in patria quando ricominciavano le ostilità tra la Francia e l'Inghilterra nel 1756, ripigliò il servizio, fu creato capitano di vascello ed impiegato nelle Indie occidentali. Egli capitanava il Fulminante nella memorabile battaglia di Ognissanti, vinta dal conte d'Orvillier sopra la flotta inglese (27 luglio 1778), e quando per conseguenza di questo avvenimento l'ammiraglio Eeppel fu citato dinanzi ad un consiglio di guerra, egli Io giustificò, rendendo splendida giustizia alla condotta dell'ammiraglio. Nel 1782 egli s'impadronì del Pegaso, che scortava una flotta francese, e cinque anni dopo ottenne, in ricompensa di nuovi servizi, il grado di contro»ammirag)io. Divenuto membro del Parlamento, si mostrò nel 1790 fra i membri dell'opposizione. Nel 1793 fu collocato, in qualità di comandante in capo delle forze navali dell'Inghilterra, alla testa della spedizione contro la Martinica, e quell'isola colle altre colonie francesi delle Indie occidentali cadde bentosto in suo potere. Questi splendidi vantaggi furono ancora superati da quelli che ottenne nel 1797 sopra la flotta spagnuola capitanata dall'ammiraglio D. Giovanni di Cordova, al quale tolse 14 vascelli di linea nel combattimento del 14 febbrajo. Ricompensato con magnificenza e colmato delle più onorevoli distinzioni, il lord di Saint-Vincent (questo titolo era preso dal nome del luogo del suo trionfo sopra gli Spagnuoli, il capo San Vincenzo)
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