Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SALASSO
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      romana, coH'intendimento di tenerli in freno, ma ebbe invece molto a soffrire delle loro incursioni. Anche assai più tardi derubarono i Salassi i bagagli di Cesare dittatore, che ne attraversava la regione, e costrinsero Decimo Bruto nel suo viaggio per la Gallia, dopo la battaglia di Modena, a sborsare una ragguardevole somma di danaro per proseguire senza ostacoli (Strab., iv, p. 205). Pare che nel 35 av. Cr. si sieno ancora ribellati, ed ebbero per qualche tempo la possa di sfidare le fòrze di Antistio Vetere; ma Tanno susseguente furono debellati da Valerio Messala (Dion. Case., xlix, 34 , 38; Appian., Illyr., 17). Ciò non ostante, il loro soggiogamento non fu ancora completo fino al 25 av. Cr., anno in cui fu spedito contro di essi Terenzio Varrone, il quale, costretta l'intiera tribù a deporre le armi, li vendette tutti, senza distinzione, come schiavi. Dicesi che il numero dei prigionieri in tal modo venduti sia stato di 36,000 persone, di cui 8000 atte alle armi.
      Estirpata cosi la tribù dei Salassi, fu subito piantata una colonia nella Pretoria Augusta (Prateria Augusta, oggi Aosta), ed aperta una strada maestra per la valle (Dion. Cass., lui, 25; Strab., iv, p. 205; Liv., Epit., txxxv). Il nome nondimeno dei Salassi si conservò sempre, e viene riconosciuto come divisione geografica tanto da Plinio, quanto da Tolomeo, ma non se ne incontra traccia ulte riore di tribù indipendente (Plin., in, 17, s. 21 ; Ptol., in, 1, § 34). Una delle cause principali delle lotte fra i Salassi ed i Romani era derivata dai filoni d'oro, cbe si erano scoperti nella valle, e davano, per qnello si diceva, non poco guadagno. I Salassi stessi vi lavoravano prima dell'invasione romana, ma sembra che i Romani se ne fossero impadroniti di buon'ora, cedendoli, come tutte le altre rendite dello Stato, agli appaltatori. Questi però, com'è facile immaginare, avevano continue liti coi popoli finitimi, i quali tagliavano talvolta i condotti delle acque e tal altra esercitavano violenze ancor più aperte. Per quello che riguarda la strada attraversante il territorio dei Salassi, e le vie che passavano da Augusta Pretoria su per le Alpi Pennine e Graje, vedi Alpi ed Aosta.
      SALASSO {terap.). — Voce che suol essere adoperata in due sensi : cioè 1° ad indicare l'operazione per cui si apre artificialmente un vaso sanguigno ; 2° per esprimere la sottrazione stessa di sangue, qualunque sia il modo con cui essa si ottiene. Stando a quest'ultimo e più ampio significato, il salasso si distingue in generale e locale. Chiamasi generale quando si opera la sottrazione di sangue solamente per diminuire la quantità di questo liquido nel corpo umano. Invece dicesi salasso locale quando si cerca di sottrarre il sangue da una parte piuttosto cbe da altra per mezzo di sanguisughe, coppette e scarificazioni. 11 salasso generale si può praticare mediante la flebotomia ossia taglio della vena e coll'arteriotomia. La flebotomia si eseguisce dal braccio, dalla mano, dal piede e dal oollo. Nel braccio si possono incidere la vena cefalica, la basilica e la cefalica mediana. Nella mano la cefalica o la salvatella, nel piede la safena interna ed esterna, nel collo la giugolare. L'arterio-tomia poi si pratica quasi esclusivamente, e in ra-
      rissimi casi, dall'arteria temporale. Le sottrazioni sanguigne costituiscono uno de' più potenti mezzi per guarire le malattie. Esse sono indicate nella pletora generale e nelle congestioni parziali, nelle febbri ardenti ed anche nelle intermittenti che si complicano con qualche condizione flogistica, reumatica o semplicemente congestizia; nelle affezioni esantematiche acute e croniche, specialmente sul principio, ma colle debite cautele però; nelle emorragie attive, in alcuni profluvii sierosi e mucosi, in molte neurosi, ed anche in alcune cachessie. Quantunque poi denotino il bisogno delle deple-zioni sanguigne l'età giovanile e virile, la vita lauta ed oziosa, la dimora in contrade elevate e montanine, l'aria pura e secca, la stagione invernale e e la primavera, ed in generale ci avvisino di essere cauti nell'istituirla l'età infantile e puerile o troppo avanzata, l'abito di corpo ottuso, la costituzione gracile, i temperamenti melanconico e linfatico; tuttavia non si potrebbero a questo riguardo prescrivere norme generali e assolute. Soltanto gioverà che il medico tenga presente al pensiero che il salasso cagiona una perdita sempre grave per l'organismo, e turba non poco l'andamento delle funzioni, ond'è cbe il rioorrere ad esso ad ogni più lieve sintomo d'infiammazione o di congestione, è cosa tutt'altro che prudente e conforme alla vera ^dottrina. Pur troppo nei tempi moderni si fece strano abuso di esso, e in certi luoghi, dove predomina ancora la fantastica teoria del controstimolo, non si cessò ancora dal prodigarlo! Riguardo alla quantità del sangue da estrarsi, essa è sempre subordinata al genere di malattia ed alle circostanze che l'accompagnano, tanto estrinseche all'individuo infermo, quanto ad esso inerenti. In generale però nelle malattie infiammatorie acute giova essere pronto uel cacciare sangue e ripetere il salasso a brevi intervalli se vuoisi ottenere una risoluzione pronta; mentre invece nelle lente ed a fondo organico conviene andar molto cauti. Si prescrive il salasso generale nelle febbri ardenti non accompagnate da alcuna località, sul principio di tutte le affezioni flogistiche viscerali ed ogniqualvolta bramasi ottenere un effetto pronto su tutta la nostra macchina. Invece nelle infiammazioni locali, nelle quali non esiste più una condizione flogistica generale, nelle congestioni dei visceri addominali avrassi più spesso ricorso alle sottrazioni locali. Fra queste, le mignatte si possono applicare a tutte le parti del corpo, le coppette alle parti esterne, le semplici scarificazioni si possono istituire specialmente sulla lingua, alle gengive e sulle altre parti soverchiamente turgide di sangue. Nel-l'applicare le mignatte dovrassi a tutte preferire Yhirudo medicinalis; si dovrà lavar bene la parte, mondarla dai peli che la coprono, quindi bagnarla con latte ed acqua inzuccherata. Ciò fatto, si attaccheranno le mignatte o tutte assieme se è necessario, applicando al sito un tubo di vetro aperto dalle due parti, entro il quale esse stanno rinchiuse, e spingendole poco per volta verso il luogo a cui si vogliono fare attaccare, oppure, se si tratti di un sito ristretto e di struttura delicata, prendendole colle dita, oppure accostandole alla parte entro piccolo tubo una per volta. Si attende quindi cheKj* ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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