Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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favorevole all'orzo è di tre chilogrammi per ca-dun'ara di buon terreno stato concimato nel precedente anno; che, a dose alquanto miuore, ma in terreno magro, leggero ed elevato, l'effetto del sale Tiescì quasi eguale per il frumeuto, ad onta delle differenze di suolo e di situazione ; che per i foraggi leguminosi la dose più conveniente sarebbe di chilogrammi 1,50 per caduu'ara, ossia la metà di quella conveniente alle cereali; che per il pomo di terra la dose più favorevole Barebbe, come per le cereali, di tre chilogrammi per ara, per il lino di due chilogrammi e mezzo.
Sembra dimostrato che il sai marino riesce di poca efficacia nei terreni molto umidi, a meno che venga adoperato a gran dose : tre chilogrammi di sale per cadun'ara sparse sopra un prato secco ne rtmoro doppio il prodotto, mentre la stessa quantità cangiò appena il colore delle erbe di un prato umido; rendesi però osservabile che i foraggi dei prati umidi, sui quali è stato sparso sai marino, migliorano a seguo di essere dal bestiame mangiati cou altrettanta avidità, quauta era la ripugnanza che prima ne manifestavauo. Iu generale l'iuflueuza del sale sui prodotti vegetali di ogul genere è quella di renderli più saporiti, più salubri e perciò più nutritivi.
11 siguor Philippar dedusse da molti suoi sperimenti che il sale esercita un'azione molto più vantaggiosa e soprattutto meno pericolosa sulla vegetazione quando venga adoperato disciolto nell'acqua che non iu natura; le terre lavorate, contenenti humus, le terre silicee e calcari essere più convenienti all'impiego del sale che non i terreni compatti, freddi ed umidi; il sale, misto a materie organiche od inorganiche, massime calcari, meglio riescire che non adoperato solo. Vuoisi inoltre evitare il contatto immediato del sale coi semi; auzi da varii esperimenti fatti in Inghilterra apparisce essere necessario mescolare bene il sale colla terra, prima della seminagione, per via di ripetute arature. Becquerel osserva non doversi mai considerare l'iuflueuza dei sale disgiunta da quella dell'acqua, imperocché, ove l'umidità manchi, il sale esercita un'azione caustica sui vegetali, ed è notevole che i risultameli favorevoli ottenuti finora dall'impiego del sale furono particolarmente avvertiti nei climi umidi, e massime nelle terre ricche di materie organiche. Infatti il sale, per la sua proprietà igroscopica, attrae l'umidità, e la fissa a vantaggio dei vegetali, intanto che l'umido stesso ne facilita la dissoluzione, ed impedisce la sua azione caustica sui tessuti vegetali.
Abbiamo già uotato che l'azione del sai marino riesce particolarmente efficace uelle terre ricche di humus; anzi, secondo Gasparin, l'azione del sale sarebbe nulla nei terreni privi di materie organiche, lo che verosimilmente dipende dalla nota proprietà che ha il sai marino, di promuovere la scomposizione di quelle sostanze quando lo si adopera scarsamente.
L'impiego del sale per concime, poco o nulla usato in altri paesi, è frequentissimo in Inghilterra; lo si fa entrare negl'ingrassi destinati a certi terpeni, in ragione di 12 a 16 quintali metrici per ettaro, e il sa) gemma viene generalmente adoperatounitamente al letame onde eccitare la vegetazione. Liebig attesta d'aver ottenuto in duecento sperimenti risultati superiori ai fatti sinora conosciuti dall'impiego del sale per ammendamento delle terre, adoperandolo sempre unito ad altre sostanze finamente polverizzate. Avvertasi però cbe il sai ma-riuo, se venga adoperato secco, deve essere finissimamente polverizzato, e qualora trattisi di spargerlo sulle piante stesse, conviene mescolarlo con altre sostanze, sebbene inerti, come terra, sabbia, in proporzione tale che riesca poco sensibile il sapore del sale: l'operazione riesce meglio in tempo umido, e non occorre erpicare nè lavorare altri mente la terra se non quando è molto secca; se vogliasi adoperare il sale sciolto nell'acqua, deb-besi avvertire che il sapore della dissoluzione riesca poco salso.
Uso del sale nell'alimentazione del bestiame. — Tutto il bestiame cerca avidamente il saie o le sostanze salate ovunque le può trovare; le bovine soprattutto e le pecorine leccano od assorbiscono i corpi che contengono qualche particella di sale e perfino l'uriua umana. L'educazione degli animali cornuti e lanuti, tanto docili alla voce del pastore nelle nostre montagne, è dovuta a qualche dose di sale che questi gli presenta quando recasi a visitarli. I popoli distinti per la loro abilità nel-l'educare il bestiame, quali sono principalmente gli Svizzeri, ne fanno uso frequentissimo. L osservazione dimostra che i montoni, mentre vanno sottoposti alla cachessia nei pascoli umidi, ne vanno esenti ed ingrassano rapidamente in quelli che souo bagnati dalle acque del mare ; che il sale è uu preservativo contro il carbonchio delle bovine e la morva dei cavalli, malattie cagionate per lo più da cattivi foraggi; che nelle annate umide e piovose, nelle quali il ricolto del fieno procede malamente, e riesce ammuffato e polveroso, cosicché gli animali lo rifiutano, scuotendolo ben bene ed aspergendolo d'acqua salata, viene mangiato avidamente; che il fieno dei prati paludosi, il cui fondo è ordinariamente costituito da carici, da giunchi e da altre simili erbe grossolane ed insalubri, onde viene rifiutato, ovvero con ripugnanza ed in parte soltanto mangiato, riesce grato al bestiame, mediante la detta aspersione. Non è già che l'addizione del sale renda il fieno più sostanzioso, ma lo rende più saporito, cosicché eccitaudo l'appetito e stimolando le forze digestive permette di far uso senza pericolo di foraggi di cattiva qualità, e giova eziandio a promuovere l'ingrassameuto, imperocché gli animali che mangiano di più, e che digeriscono meglio, cioè che impiegano a loro vantaggio quello che consumano, assimilano e conservano nei loro tessuti maggior copia di materia. Iuoltre mediante l'addizione di sai marino si può far consumare agli animali, senza danno della loro salute, certi foraggi verdi eccessivamente acquosi.
Payeu riscontrò utilissima l'amministrazione del sale alle bovine, in dose di 32 grammi al giorno per testa di grosso bestiame, massime in prima vera quando gli animali passano dall'alimento secco al verde e massime quando l'erba troppo fresca aumenta le loro defezioni. Il signor Turck eseguì molti sperimenti comparativi sopra una greggia dit^ooQle
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