Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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Salerò
rano, come si dice, a mano od alla forma, e danno prodotti di nerbo, poco tormentati dal cloro e bene incollati. Esse sarebbero dunque da incoraggiare e sostenere pel fornimento delle carte asseguate a scritture, che debbono conservare inalterati i caratteri e sfidare meglio l'azione del tempo. I cenci non bastano più alla produzione della carta di qua e di là dell' Atlante, perchè essi non si creano a volontà, ma sono nn residuo della vita sociale. Si è quindi ricorso alla cellulosa tratta dal legname e da piante terrestri e marine. A questo progresso non rimase estranea la Provincia, essendoché il Baccari ha fabbricato carta di ogui maniera con le fibre di diversi alberi indigeni, e n'ebbe premio dal K. Istituto d'incoraggiamento di Napoli. Utilissima cosa sarebbe reiterare gli esperimenti sugli steli del formentone, coi quali in Prussia si sono ottenuti buoni prodotti per carte ufficiali. E le felci, che crescono numerose e giganti dappertutto, sarebbero pure da adoperare al bisogno. Ma troppe cose occorrono ancora, sì per parte degli industriali e sì per parte del Governo, primachè Italia possa bastare a' suoi bisogni anche in questa parte d'industria. L'uscita dei cenci, non colpita da forti dazi, e l'entrata dall'estero, sono due gravi sconci : tutto il resto devesi alla poca coltura degli industriali.
Una delle industrie che da remota età si esercita nella Provincia si è per appunto quella della fabbricazione delle armi. Salerno, la Cava, Mercato San Severino, e, più di tutti il comune di Pisciano ebbero ed hanno numerosi esercenti dell'arte. Ai Lancusi era l'antica officina dei piastrinai, nella quale si costruivano gli acciarini ed i loro singoli pezzi con tale perfezione, che non di rado si stimavano di fabbricazione straniera.
La provincia di Salerno ha terre di prodigiosa fecondità e clima ospitale per molte piante delle fredde regioni e delle torride. La sua popolazione ha ingeguo svegliato e fibra attagliata al lavoro, e per somma veutura numerose ed importanti industrie vi sono già stabilite. Taluni suoi luoghi meritarono per l'ubertosità il' nome di Eden. Oggi i viaggi transatlantici ed il canale di Suez aprouo più agevoli vie all'importazioue diretta, talché sarà paralizzato il monopolio delle lane d'Austria, d'Africa ed America, e quello dei cotoni e delle sete dell'Asia. Per lo che se, profittando dei mirabili effetti della meccanica, s'introdurranno con più elette materie prime i congegnamenti automatici, di che va altera la presente generazione, Salerno non avrà certo bisogno di Saint-Etienne per lavorare le sete, di Berlino per tessere scialli colle lane, di Bridport per compor vele colle canape, di Belfast per produrre finissime tele coi lini.
Una Esposizione regiouale tenuta in Salerno, pochi anni or sono, diede ottimi risultati. Le industrie agrarie esposero attrezzi, macchine, strumenti per lavorar la terra; congegni meccanici per ispargere il seme, per lavori di manteuimento, per l'amma-nimento di prodotti agricoli ; arsesi e ordini per la sftsHa, per bigattiere, per apiario e simili. In secondo luogo esposero i prodotti: cereali, legumi, •tuberi, frutta verde , radici e frutta da foraggio, •fieni, cotone, canape , lino, urtica nivea, robbia, \coriandoli, finocchi, manna, cardo de'lanajuoli, vini e liquori, olii d'ulivo, frutta secche, farine e fecole, paste alimentari, pane, prodotti delle api e de'filugelli, formaggi, salumi. Bella mostra di sè fecero il lanificio, il cotonificio, i filati, i tessuti e gli stampati ; le mobilie e le costruzioni di legno; i lavori d'oro, d'argento e di bronzo; quei di ferro, di rame, di latta e di ottone; quelli da armajuolo e coltellinajo. Buoni saggi si ebbero parimente nell'arte vetraria, nella ceramica e nei marmi. Ultimamente i lavori da sarto, da pellettiere, da cal-zajuolo furono generalmente lodati. La tipografia e le arti belle furono degnamente rappresentate del pari cbe la chimica e la farmacia.
I giurati compilarono della salernitana Esposizione una bellissima Relazione, e ben notarono cbe in 280 espositori i premiati superarono la metà. Segno cbe il sentimento del proprio lavoro si desta poteute in quelle fertili regioni cbe, poco fa, erano nell'infimo grado della gerarchia del progresso.
Da pochi anni in qua la manifattura delie paste lunghe acquistò non poca importanza nella valle del Sarno. Scafati, Pagani, Augri, Sarno, Cava e Nocera inferiore, specialmente, cbe con 45 officine dà circa 500 quintali di produzione giornaliera, mandano i loro maccheroni su tutti i mercati del mondo.
Degna infine di particolare menzione è la gran diosa filanda e torcitoria, fondata l'anno 1876, anche in Nocera inferiore, dalla ditta Aselmeyer, Pfister e compagni, prima di tal genere in Italia, con una forza motrice di 700 cavalli-vapore in opera. V: lavorano oltre mille operai, e dà via annualmente chilogrammi 1,200,000 di filati ritorti di cotone. A titolo di curiosità è da notare cbe la lunghezza del filo, che ogui giorno questa officina produce, è di chilometri 191,940, cioè, quasi cinque volte la circonferenza della terra.
Storia. — L'etimologia della parola Salerno alcuni la vogliono da a«XSalum e Imo. torrente il primo, fiumicello il secondo, cbe le scor rono a poca distanza ad ovest e ad est. Non ab biamo notizie dell'origine o storia primitiva di Salerno, e fu supposto che, a somiglianza della vicina Marcina, fosse una colonia Tirrena o Pelasga, ma non avvi autorità per questo, ed il sno nome non è mai mentovato nella storia prima della fondazione colà di una colonia romana. Quest'ultima fu decretata nel 197 avanti Cristo, ma non fu fondata realmente che nel 194, e Livio ne parla come di Castrum Salemi, di che possiamo inferire che pree sisteva almeno colà una fortezza (Liv., xxxu, 29, xxx.v, 45; Veli. Pat., i, 14; Strab., v, pag. 251) Questa colonia romana fu stabilita, come dice espressamente Strabone, per tenere in freno i Picentini, che avevano sposata la causa d'Annibale durante la seconda guerra punica (Srab., I. e.). La loro città di Picenzia essendo stata distrutta, Salerno divenne la città principale del distretto, ma non pare conseguisse graude importanza; non ostante che iscrizioni, parte conservate dagli scrittori, e parte tuttavia esistenti in lapidi originali, dicano chiaramente i esservi stati eretti tempii a Pomona, a Bacco, a
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