Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
SALÌ
imimente alle loro forze, ai loro equivalenti, palesa un'opinione difficile a dimostrarsi. Le sperienze indicano, a contrario, che l'acido più forte s'impadronisce di tutta la base, o che ne lascia all'acido più debole una quantità inapprezzabile dai reattivi.
Per compiere la discussione relativa all'azione reciproca dei sali, riportiamo alcuni dei risulta-menti ottenuti da Dulong nella reazione dei carbonati alcalini solubili sopra i sali insolubili, reazioni che sembrerebbero confermare l'ipotesi di Bertbollet, e che tuttavia ne combatterebbero le conseguenze quali le abbiamo indicate. Dulong osservò che facendo bollire per un'ora circa un sale insolubile in una dissoluzione di potassa o di potassa carbonata, si determina una scomposizione cbe dà origine ad un nuovo sale di potassa , lardando l'ossido del sale allo stato libero , ovvero allo stato di carbonato quando il reagente è il carbonato alcalino. Così, sottoponendo alla bollitura il solfato di barita insolubile entro una dissoluzione di carbonato di potassa, si ha una doppia scomposizione per cui si produce carbonato di barita insolubile e solfato di potassa solubile. Cosi ancora, trattando nella stessa maniera il solfato di piombo, o sia col carbonato di potassa, ovvero coi carbonati di soda o d'ammoniaca, si ha scomposizione con produzione di carbonato di piombo insolubile, mentre l'acido solforico del solfato si trova essere passato in dissoluzione nell'acqua e combinato colla base del carbonato messo in opera. Ma in queste esperienze non si può mai ottenere una doppia scomposizione intiera, paragonabile a quella che si ottiene coi sali solubili, poiché rimane costantemente in eccesso una certa quantità del sale insolubile e del carbonato reagente. Sperienze inverse a quelle che abbiamo citate possono servire a rendere ragione di questa particolarità. Se, per esempio, si fa bollire il carbonato di barita in una dissoluzione di solfato di soda, si produce un solfato di barita insolubile ed un carbonato di soda solubite. Parimente il carbonato di barita portato alla bollitura in una dissoluzione di solfato d'ammoniaca, produce un solfato di barita insolubile ed un carbonato d'ammoniaca volatile. Per questi risultamenti si vede che ad un dato punto il sale solubile cessa di agire sopra il sale insolubile. Questo punto è nell'atto in cui il nuovo sale insolubile reagisce sopra il sale solubile, ed in cui i due sali sono in equilibrio. Cotali sperienze, le cui conseguenze non potevano essere prevedute dalle leggi di Bertbollet, valgono ciò nondimeno a confermare i principii sui quali sono appoggiate, vale a dire la divisioue delle basi tra gli acidi e degli acidi tra le basi, poiché se i quattro sali che debbono, come si é spiegato più sopra, formarsi secondo le idee di Bertbollet, non prendessero origine nel caso di cui si tratta, è evidente che non potrebbero aver luogo le reazioni testé riferite.
L'azione reciproca dei sali per la via secca, quantuuque il calorico, siccome agente potentissimo di dissoluzione, possa determinare molte scomposizioni saline, non ò stata l'oggetto di molte ricerche. Ma da quanto si ò detto si può facilmente dedurre, che oguiqualvolta si calcinano insiemedue sali che, per lo scambio delle loro basi e dei loro acidi, possono formare un sale fisso ed un sale volatile, o per lo meno più volatile che non è l'uno n l'altro dei sali reagenti, questi sali debbono co-stmtemente decomporsi. Tuttavia a determinare la scomposizione non ò sempre necessaria la produzione di un sale volatile, bastando qualche volta che vi sia fusione dei due sali od anche di uno solo di essi.
Quanto alla preparazione dei sali doppii per la via secca, finora non si sono ottenuti per questa via altri composti che i silicati doppii e i borati doppii. È tuttavia possibile, secondo Berthier, di ottenerne molti altri, riscaldando insieme, ad una temperatura conveniente, i sali che debbono produrre il sale doppio. La combinazione si opera d'ordinario tra un equiv. dell'uno ed un equiv. dell'altro; risulta un saie doppio fusibile ad un grado «li calore più o meno rosso, e sempre decomponibile dall'acqua, quando uno dei due sali costituenti sia solubile in questo liquido.
Ci rimarrebbe per ultimo a considerare l'azione reciproca dei composti salini rispetto alla riduzione degli ossidi di parecchi di questi composti operata da altri sali. Basti osservare in proposito, che i sali i cui ossidi sono capaci di riduzione appartengono alla sesta od alla quinta sezione, e sono i Bali di mercurio, di palladio, d'oro, di platino.
Stato naturale, preparazione, usi. — l Bali esistenti in natura non sono molto numerosi, poiché, se si eccettuano i silicati, i più abbondanti sono il carbonato di calce, cbe costituisce la creta, i marmi, ecc., ed il fosfato di calce, cbe entra presso u poco pei due quinti nella composizione delle ossa di quasi tutti gli animali, il carbonato di rame, il solfato e nitrato di soda, ecc. Il numero dei sali artificiali è di molto superiore a quello dei sali naturali, poiché la chimica ne prepara più di mille.
I sali conosciuti verso il principio del secolo scorso non giungevano oltre il numero di trenta, e tra questi erano compresi l'allume, il salnitro, il gesso, i solfati di ferro, di zinco, di rame, ed il borace. Da quell'epoca in poi i sali crebbero indefinitamente in conseguenza dei progressi della chimica e della scoperta di nuovi acidi e di nuovi metalli. 1 chimici che maggiormente contribuirono ad aumentare il numero di questi composti furono Scbeele, Vauquelin, Klaproth, Bertbollet, Wollaston, Ten-uaut, Lavoisier, Davy, Berzelius, Dulong, Gay-Lussac, Théuard, Dumas, Robiquet, Pelouze, ecc.
I chimici fanno uso di diversi processi per preparare i sali che non si hanno dalla natura, che si applicano anche ai sali che esistono in natura ma di difficile estrazione.
I sali possono essere ottenuti combinando direttamente l'acido alla base; ma questo mezzo non è economico, poiché spesso ò assai difficile e costosa la preparazione degli ossidi allo statò di purezza. Un gran numero di sali s* prepara trattando col loro acido i carbonati della loro base ; l'acido carbonico si svolge produceudo un'effervescenza, e la base si unisce all'acido che si fa reagire sopra il sale primitivo. Si otteugouo eziandio molti sali trattando il metallo della loro base con uu acido potente allungato con acqua; avvi in tal caso scom-
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