Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SALICILOSO ACIDO - SALICINAinsolubili ; la mnggior parte di qneste combinazioni sono colorate di giallo e contengono acqua di cristallizzazione.
      La formola dell'idruro di salicilo è C14HBertagnini.
      SALICILOSO ACIDO. V. Salicilo (idruro di).
      SALICINA (chini.). — Principio cristallino non azotato, scoperto nel 1829 da Leroux e Buchner nella corteccia del salice. Esiste questo principio nelle corteccie e nelle foglie di tutte le specie di salici che hanno un sapore amaro (salix helix, S. purpurea, S. amygdalina, ecc.); trovasi anche in quelle di alcune specie di pioppi, dove ò accompagnato da un altro principio, la Populina (V.).
      A preparare la salicina si esaurisce la corteccia di salice coll'acqua bollente, si versa nell'estratto un piccolo eccesso di acetato di piombo soprabasico, si feltra e vi si aggiunge acido solforico a precipitare l'eccesso di piombo. Si fa bollire con carbone animale, e si feltra mentre è bollente. La salicina si depone allora allo stato cristallizzato.
      Si procede in modo somigliante per estrarre la salicina dalle foglie dei salici, non che dalla corteccia e dalle foglie dei pioppi.
      La salicina purificata con ripetute cristallizzazioni, è in pagliette incolori, trasparenti, di lucentezza setacea, inalterabili all'aria, solubili nell'acqua e nell'alcoole, insolubili nell'etere e nell'essenza di trementina. Esposta al fuoco si fonde a 120° cent, incomincia a svolger acqua a 200° e si decompone a temperatura elevata; allora diventa gialla, resinosa e manda vapori che prendono fuoco all'aria ardendo con fiamma bianchissima; rimane per ultimo un carbone gonfio, spugnoso, che abbrucia senza lasciare alcun residuo. Le sue soluzioni hanno sapore amaro e mancano di azione sui colori vegetali ; la soluzione acquosa non è precipitata dall'acetato di piombo neutro o soprabasico, nè dalla gelatina, nè dall'infusione di noce di galla.
      L'acido solforico concentrato la colora in rosso di sangue; l'acqua scolora il prodotto ed allora si ha in dissoluzione un acido copulato, denominato acido solforuficoy ed una certa quantità di salicina inalterata; saturato col carbonato di calce, il liquore ripiglia una tinta rossa per la produzione di un sol/orufato di calce, che si separa evaporando a secco e lavando il residuo coll'alcoole onde eliminare la salicina inalterata.
      La colorazione in rosso di sangue della salicina coll'acido solforico concentrato, serve a riconoscerne la presenza nelle cortecce che la contengono.
      Lasalicina si discioglie senza scomposizione nelle dissoluzioni alcaline bollenti. Fusa con un eccesso d'idrato di potassa si decompone con isvolgimento di gas idrogeno, e produzione di acido ossalico edi acido Salicilico (V.). Distillata con un miscuglio di perossido di manganese e di acido solforico diluto, somministra una gran quantità di acido formico e di acido carbonico ; ma sottoposta alla distillazione con un miscuglio d'acido solforico e di bicromato di potassa, si converte in acido carbonico, acido formico ed idruro di salicilo.
      Quando si versano alcune goccio d'ammoniaca in una dissoluzione concentrata e calda di salicina, e quindi vi si aggiungono altre goccie di acetato di piombo soprabasico, arrestando l'aggiunta di questo sale di piombo tostochè la metà circa della salicina ne sia stata precipitata, si ha un precipitato bianco e voluminoso, che essiccato ha l'aspetto della fecola, e consiste in una combinazione piom-bica di salicina, contenente 64 per cento circa di ossido di piombo.
      La salioina per opera della sinaptasi o materia albuminosa delle mandorle ed eziandio degli acidi diluiti si divide in due corpi, uno dei quali è il glucoso e l'altro è la sabgenina.
      La salicina, la cui formola è CseflisOi*, quando patisce la detta decomposizione fissa 4 equiv. d'acqua e si divide come segue:
      C*6Ht80u + 4HO = C,4H*04 + C^HHO"
      salicina aoqaa saligentn» giocosoL'acido nitrico concentrato e caldo decompone vivamente la salicina e la trasforma in acido nitro-picrico e ossalico.
      La salicina portata una o due volte all'ebollizione nell'acido nitrico allungato con dieci volte il suo peso d'acqua, ingiallisce spandendo vapori rossi e odore d'idruro di salicilo. La soluzione si tinge in nero d'inchiostro coi sali di perossido di ferro; abbandonata al riposo depone una certa quantità di idruro di salicilo, che si fa più abbondante coll'evaporazione del liquore a calore dolce. Ma se il tutto venga di bel nuovo portato all'ebollizione, il liquore si fa chiaro, e quindi depone col raffreddamento un corpo cristallizzato in aghi che arrossano coi sali di perossido di ferro; questo corpo è l'acido nitro-salicilico o indi gotico. Finalmente l'azione prolungata dell'acido nitrico trasforma la salicina in acido nitropicrico. In queste circostanze avvi anche produzione di acido ossalico. Se poi si tratta la silicina a freddo con un acido nitrico molto allungato, il prodotto della reazione è un nuovo corpo scoperto da Piria e chiamato elicina.
      Trattando la salicina nel modo testò discorso, ma con un acido nitrico molto più debole, per es., con un acido della densità di 1,09, Piria ottenne un corpo che cristallizza colla forma dell'eli-cina, ma che si produce molto più lentamente, e si depone soltanto in capo ad alcuni giorni. Questo corpo, designato da Piria col nome di élicoidina, è una combinazione di un equiv. di salicina con un equiv. di elicina.
      Quando si fa agire l'acido piombico, od un miscuglio di acido solforico con perossido di manganese, si ha tutta la salicina trasformata in acido formico.
      11 cloro agisce sulla salicina, con produzione di specie clorate di questo corpo. Quando si fa passare
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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