Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
SALISBORGO (CONCILI! Dt)
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ove trovasi il lago di Zeli, il più grande della provincia, e la Langau, ove scaturisce la Muhr. Oltre questa, vuoisi citare l'Enns, che scende dalle montagne della parte orientale, e il suo tributario la Salza. I laghi principali, dopo quello di Zeli, sono quelli di Grabensee, Mattsee, Wallersee, Fuschlsee e San Wolfgang. La cascata del Krimmler Ache è la più bella in Austria, e delle molte acque minerali, le termali di Gastein sono le più celebri. Il clima è assai rigido e anche in vicinanza della città di Salisborgo le montagne copronsi di neve fin dalla fine di settembre. Nella state grande è il calore nelle valli e rapida la vegetazione. La più parte delle vallate sono feraci di grano, canapa e frutti. La regione montana mediana è coperta di selve, e la superiore di ottimi pascoli alpini, cbe alimentano numerose mandrie di bestie bovine e cavalline. Sonvi anche camozzi e marmotte. Il grano salisbor-ghese è in generale di ottima qualità, ma non basta al consumo locale. I prodotti del regno minerale Bono: oro, argento, rame, ferro, piombo, cobalto, arsenico, cristallo di rocca, marmo, salnitro, sale, solfo asbesto e serpentina. Le già celebri miniere d'oro e d'argento ora rendono poco ; molto produttive per contro so&o quelle di rame, ferro, piombo ed arsenico. Gli abitanti, che sommano a 163,570, sono una razza robusta. Anticamente Salisborgo era abitato dai Celti, i quali erano chiamati dai Bomani Taurisci. Salisborgo era nella provincia di Noricum e capitale di essa. Adriano dedusse una colonia in Juvartum o Juvaria, l'antica capitale del Noricum, che occupava il sito ove sorge ora Salisborgo La decadenza della romana potenza addusse la rovina di Juvaria, che fu saccheggiata e distrutta dagli Eruli. La contrada era quasi un deserto quando il pio scozzese Ruperto vi giunse verso l'uscita del vii secolo e converti gli abitanti al cristianesimo. Egli edificò una chiesa ed un monastero a Salisborgo, dotandoli riccamente. Arno, settimo successore di san Ruperto, fu inalzato nel 798 da Leone III alla dignità arcivescovile. Nel 1802 l'arci vescovado di Salisborgo fu secolarizzato, convertito in elettorato e dato al granduca Ferdinando in cambio della Toscana. Nel 1805, in virtù del trattato di Presborgo, fu restituito all'Austria, e nel 1809 a Napoleone I, che lo diede alla Baviera, la quale dovette restituirne la maggior parte all'Austria nel 1815. Esso formava un ducato nel circolo della Salza, finché nel 1849 fu convertito in provincia separata.
La città omonima, capoluogo, giace a 103 chilometri E. S. E. da Monaco e a 261 O. S. 0. da Vienna in una valle pittoresca all'ingresso di una angusta gola, fra i monti sulla Salza, che la divide in due parti collegate da un poute lungo 123 metri e largo 13. Le vie sono anguste e tortuosè e le piazze piccole ma regolari. Le case sono costrutte in marino rosso delle cave vicine, con tetti piatti. Gli antichi arcivescovi ornarono Salisborgo con tanti splendidi edifizi in istile italiano cbe fu chiamata la Piccola Roma. È cinta di mura e bastioni, ed ha otto porte, una delle quali è un tunnel nel Mduchsberg. L'Università, fondata nel 1620, fu abolita nel 1800, e stabilito in sua vece un liceo che ha una libreria di 38,000 volumi, 20 professori e 310 allievi, ungiardino botanico ed un museo geologico. Il monastero di San Pietro possiede una libreria di 40,000 volumi. La città ha inoltre un teatro, quattro ospedali, un manicomio, e molti altri istituti di beneficenza. Magnifica è la cattedrale, costrutta dal 1614 al 1668, lunga 120 metri, larga 50 e alta 73. La facciata ò di marmo bianco e vi si vedono cinque organi, molte statue di bianco marmo e buoni dipinti. La chiesa di San Pietro contiene le tombe di san Ruperto e di Haydn. La chiesa dell'Università è un misto di stile greco e romano. Davanti al palazzo detto la Residenza d'inverno, ed ornato di colonne, é la più bella fontana dell'AUemagna, alta 14 metri e tutta di bianco marmo. Dal lato opposto della piazza sorge un magnifico palazzo detto Neubau, appartenente all'imperatore. Le scuderie per 130 cavalli sono annoverate fra le più belle d'Europa. Una statua in bronzo di Mozart, oriundo di Salisborgo, del celebre Schwantbaler, torreggia nel mezzo della piazza San Michele; e nel cimitero di San Sebastiano giaciono le ossa di Paracelso, cbe mori colà nel 1541. Gli abitanti, circa 13,000, fabbricano tele di cotone, cuojo, tabacchi, carte da giunco, lime, ecc. Importante è il commercio di transito fra le provincie orientali austriache e la Baviera, e fra quest'ultima e l'Italia. I dintorni di Saliaborgo sono amenissimi e sommamente pittoreschi.
SALISBORGO (condili di) (stor. eccl). — Il 1° fu teuuto nell' 806 o 807, in cui fu deciso secondo i canoni che le decime dovevano essere divise in quattro parti : la prima ai vescovi, la seconda al clero, la terza ai poveri, la quarta alla fabbrica delle chiese. Il 2° Concilio fu adunato nel 1150. e se ne trova fatta menzione nella Cronaca di Salisborgo e nella Germania sacra (tom. i, p. 232). Il 3° uel 1274 dall'arcivescovo Federico legato della Santa Sede, co' suoi suffraganei. Vi si ordinò che le costituzioni del Concilio 2° di Lione fossero pubblicate nella provincia di Salisborgo insieme a quelle del Concilio della stessa provincia, tenuto a Vienna uel 1267. In seguito furono fatti 24 articoli di regola menti. 11 4° nel 1281 fu tenuto dall'arcivescovo Federico con sette de'suoi suffraganei. Vi si promulgò una costituzione di 17 articoli, la maggior parte riguardanti i regolari, per reprimere diversi abusi. 11 5° nel 1291 , convocato dall'arcivescovo Rodolfo, per trattare iutorno ai mezzi di soccorrere la Terra Santa. Venne consigliato al papa Niccolò IV di unire insieme i cavalieri Templari!, Spedalieri e Teutonici. Si trattò pure della traslazione delle reliquie di san Virgilio. Alcuui collettori doi Condili dividono questo e ne fauno due tenuti nello stesso anno. Il 6° nel 1310 dall'arcivescovo Corrado, assistito da due vescovi e da sei deputati de' suoi suffraganei. Si ordinò il pagamento delle decime a Clemente V, che le aveva domandate per due anni. Fu rinnovato il 12° canone del Concilio di Salisborgo del 1274, il 2° di quello del 1281, colle debite spegazioni. Il 7° fu teuuto nel 1386 dall'arcivescovo Pellegrino, assistito da tre vescovi, dai deputati di altri vescovi della provincia, e da alcuni altri prelati. Vi si pubblicarono 17 canoni. LV nel 1418 dall'arcivescovo Eberardo, pel ristabilimento della disciplina, quasi del tutto distrutta nel tempot^ooQle
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