Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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d'artificio e delle materie incendiarie; mescolato coll'acido cloridrico si usa nella tintoria e nelle fabbriche d'indiane per preparare le composizioni di stagno, ecc. La medicina finalmente lo adopera come diuretico e rinfrescante, a piccola dose, poiché in quantità soverchia sarebbe irritale e può agire come veleno. È molto diffuso in natura; esiste in molte piante della famiglia delle borraginee, nella parietaria, neMheliantus annuus, ecc., ed appare alla superficie delle materie terrose in forma d'incrostazioni o di efflorescenze composte di aghi sottili ; ma non trovasi nè sepolto nel seno della terra, nè raccolto in istrati od in ammassi come il salgemma. Ne abboudano certi terreni delle Indie, dell'Egitto, della Spagna, ecc., e certe grotte, come quelle di Molfetta nella Puglia, di Kentucky agli Stati Uuiti d'America, ed altre località cbe riproducono di continuo questo sale, e che perciò si dicono nitriere naturali. Le pianure dei paesi caldi e secchi, di cui il suolo è fatto di una terra , calcare o di una sabbia ricca di calce, si trovano j più facilmente che i piani d'altra natura ricoperte di nitro, lo generale le materie calcari o argillose , sono quelle che la natura sceglie di preferenza per produrvi questo sale. Le nitriere naturali dell'isola di Ceylan sono caverne scavate naturalmente in una roccia composta di calcare e di feldispato; le nitriere naturali della Roche-Guyon di Mousseau, in Francia, sono grotte scavate nella roccia calcare che forma le sponde della Senna; il terreno cretaceo delle vicinanze di Rouen e d'Evreuz si ri- 1 copre incessantemente di efflorescenze nitrose, ecc. L'Ungheria, l'Ucrania e principalmente la Podolia somministrano all'Europa una gran quantità di salnitro estratto da un terriccio nero che ricopre quelle , vaste pianure. L'Egitto, l'Arabia e la Persia esportano anche una quantità considerevole di salnitro.
Le condizioni che per antica osservazione si conoscono principalmente propizie alla generazione del nitro, ossia alla nitr«'fica eione, sono l'umidità dell'aria e la prossi» ità di materie animali o vegetali azotate, prese da corruzione. Trovasi di fatto il saluitro in efflorescenza alla superficie dei muri esposti, come quelli delle stalle, alle emanazioni degli animali. Queste ed altre coudizioni procurate ad arte valsero ad apprestare le nitriere artificiali, altra sorgente di saluitro in molte parti d'Europa.
L'estrazione del salnitro dalle terre che ne sono abboudauti, come qnelle delle Indie e dell'Egitto, non oppoue difficoltà, poiché basta lisciviare queste terre e coucentrare convenientemente la dissoluzione acquosa per avere il sale cristallizzato. Ma in Europa, dove le materie terrose scarseggiano di salnitro o nitrato di potassa, ed abbondano di nitrati di calce e di maguesia, bisogna adoperare un processo prin-cipalmeute diretto a trasformare i nitrati di calce e di magnesia in nitrato di potassa, trasformazione-che si opera per mezzo del carbonato di questa base. Tale è l'oggetto dell'arte del salnitrajo.
Le materie nitrifere sono terre tolte dalle stalle, scuderie, cantine, ecc., e calcinacci provenienti dalla demolizione di vecchi muri, e presi nella parte inferiore, poiché quelli della parte superiore non sono, o sono troppo debolmente nitrificati; i buoni calcinacci contengono il 5 per 100 circa del loropeso di nitrati, misti di cloruri di calcio, di ma- ' guesio, di potassio e di sodio; questi sali si trovano presso a poco mescolati in tali proporzioni, cbe una parte del miscuglio contiene 10 di nitrato di potassa e di cloruro di potassio ; 70 di nitrati di calce e di magnesia; 15 di salmarino o cloruro di sodio; 5 di cloruri di calcio e di magnesio. Quando siano i calcinac i sminuzzati colla pestatura e passati per un graticcio a separarne le pietre ed i rottami, si procede alla lisciviazione in tini di legno disposti sopra tre ordini Ciascun tino è armato presso il fondo di un foro con cannello, che può aprirsi e chiudersi a piacimento, e serve per dare l'uscita alla liscivia; un canaletto che gira luugo i tini riceve questa liscivia e la conduce in appositi pozzi o serbatoi. Sul fondo dei tini si dispone uno strato di rottami, e qualche volta sui rottami uno strato di cenere, avvertendo di collocare presso il foro un pezzo di tegola con paglia o fieno, affinchè la cenere o la terra non possano otturarlo. Ciò fatto, si empiono i tiui fino a 5 centimetri al disotto degli orli, si versa acqua naturale nei tini del primo ordine, e dopo dieci a dodici ore di contatto si aprono i cannelli per dare l'uscita alla liscivia che si raccoglie in un primo serbatojo. Poscia, chiusi i cannelli, si versa nei tini una nuova quautità di acqua uguale a quella della liscivia ottenuta, e si lascia scolare dopo tre a quattr'ore di contatto, per condurla nel serbatojo in cui venne raccolta la precedente. Si usano ancora due altre lavature come la seconda, e si raccolgono le liscivio in un secondo serbatojo; allora si toglie la terra lavata e si empiono di nuovo i tini di nuova terra. Spogliato dalle materie saline il primo ordine dei tini, si passa alla lisciviazione delle terre del secondo, adoperando la liscivia del primo serbatojo, che si passa successivamente sopra nuove materie, fino a che segni 12 a 14 gradi all'areometro o pesanitro; giunta a questo grado, la liscivia è ricca a sufficienza per essere sottoposta all'evaporazione. Le liscivio dei secondo serbatojo sono usate per le lisciviazioni che succedono a quelle operate colla liscivia del primo; si compie la lisciviazione con acqua pura, e così di seguito; di maniera che le liscivio, nel circolare pei tre ordini di tini, i quali si ricaricano di nuove terre tostochè sono esaurite le precedenti, acquistano di mano in mano uua densità maggiore ed alla fine raggiungono quella che occorre per l'evaporazione. Le liscivio nitrose, che segnano 12 a 14 gradi al pesanitro, poiché atte ad essere evaporate, si dicono acque di cotta; quelle che segnano da 4 a 5 gradi, si dicono acque forti; quelle che segnano da 1 a 3 gradi, sono dette acque deboli. Le acque di cotta sono raccolte a parte. Le terre si considerano come esaurite quando l'ac]ua che scola dai tini segna meno di un grado. L'areometro o pesanitro, che serve per indicare la densità delle acque nitrose, è costrutto in tal guisa, cbe il numero dei gradi indica quanto per cento di nitro contenga la liscivia nitrosa. Così la liscivia nitrosa che segna 14 gradi contiene i 14 centesimi del suo peso di nitro. Una dissoluzione satura di nitro segna 20 gradi al pesanitro alla temperatura di 13°, 75; e così contenendo i 20 centes. del suo peso di nitro, si compone di 20 parti di questo sale e di 80
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