Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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SALVATORE — SALVERXE lANNA GIUSEPPE EUSEBIO BACONNIÈRE)
d; 59,925 abitanti presenti all'ultimo censimento, I e 61,214 di popolazione legale. 11 Salodiano, quasi tutto lungo la sponda occidentale del Benaco o sulle colline adjacenti, è una delle più dilettevoli ed amene regioni della Lombardia. Per lungo tratto sopra il lago il suolo, ove non sia coltivato, è naturalmente vestito di ramerino, oleandri, fichi, ulivi spontanei, melagrani selvatici, agave e lauri; lussureggiano sui colli i vigueti, e luugo le rive i boschetti di limoni, di aranci e di fiori porgono agli occhi una scena incantevole ed all'odorato un gradito profumo. Siccome il lido occidentale del Benaco da Desenzano a Gargnano, per una liuea retta di parecchi chilometri, offre una spiaggia piacevole ed accessibile, questo tratto (descritto stupendamente nella nota lettera di Jacopo Bon-fadio sul lago di Garda) ha preso il nome di Riviera di Salò, perchè di là di Gargnano, salendo a borea, cessa la spiaggia, e il lago è ^ancheggiato da montague che scendono quasi a picco. Da per tutto godesi aere puro, temperato, saluberrimo, e tutta quella riviera è coperta di ulivi, cedri, limoni, melarancio, mentre sui colli prosperano le viti, i gelsi, i frutti d ogui sorta e le biade.
11 capoluogo Salò, con 4585 abitanti, giace sulla sponda occidentale del lago di Garda, in fondo al golfo del suo nome, appiè del monte San Bartolomeo; è abbastanza bene edificato in parte sopra palizzate. Sono notevoli soprattutto fra i suoi edi-6zi il palazzo comunale e il duomo, che occupa il luogo di un antico tempio di architettura gotica a tre navate, con dipinti di Palma il vecchio, del Be'rtanica, del cav. Celesti, ecc.. ed una tela dipinta da un allievo di Raffaello sullo stile del Pe rugino; le altre chiese hanno anch'esse buoni di-piuti ; citeremo inoltre l'ospedale, rifabbricato nel 1785, uu casino di società, un teatro edificato dall'architetto Turbini bresciano, il seminario, ecc.; questa città possiede inoltre conventi di monache, un orfanotrofio, caserme, ed uua Società di agricoltura stabilita nel secolo xv. Grande è il suo commercio di frutti , principalmente dei limoni, che sono mandati in gran parte d'Italia e Germania. 11 lino che traesi dal Cremonese, si fila nel Treutino, e quindi viene egregiameute imbiancato e preparato in questa città per essere sparso in tutta la peuisola.
Il golfo di Salò è profondissimo in modo che permette anche alle più grosse barche di accontarsi a terra. Copiosa è quivi la pesca, specialmente dello squisito carpione proprio di quel lago, dove si veggono gorgogliare sul livello dell'acqua dolce alcune sulfuree sorgenti. L'ultimo giorno di ciascun mese vi si tiene un mercato di bestiami ben importante. Si congettura dalle ruiue ed iscrizioni che sono state ivi scoperte, che fosse stata abitata al tempo dei Romani, ed anche prima, dai Ceuo-mani e dagli Euganei. Vi si veggono altresì le vestigia di antiche mura e di un vecchio castello. Nel 1796 fu presa dai Francesi, che due mesi dopo ne furono scacciati dagli Austriaci, ma la ripresero a capo di pochi giorni. In questa occasione il generale francese illustrossi con uua bellissima difesa nella bella casa Martinengo, situata a breve distanza da Salò.
SALOME i Z*Xwur() (biogr.). — Chiamata anche Ales-Sandra, era moglie di Aristobolo 1 re degli Ebrei, alla cui morte, nel lOtì av. C., pose in libertà i fratelli di lui che languivano in prigione, e promosse il maggiore di essi, Alessandro Gianneo, al trono (Gioseffo. Ant., xiii, 12; Bell. Jud.y i, 4). Alcuni l'identificarono con Alessandra moglie di Alessandro Gianueo, il quale giusta quest'ipotesi la sposò conforme la legge giudaica per procacciar discendenza al fratello. Siffatta congettura però è infirmata dal fatto che ircano II figliuolo di Gian-lieo e di Alessandra, aveva più di ottant'anui quando inori nel 30 av. C., e doveva perciò essere nato parecchi anni prima della morte di Aristobolo I (vedi Gios., Ant., xv, 6, § 3).
Un'altra Salome, figliuola di Antipatro l'Idumeo e di Bua moglie Cipro, sorella d'Erode il Graude, concepì con la madre un odio mortale contro Marianna, moglie di Erode, la quale, superba del bqo sangue asmoneo, erasi imprudentemente vantata da più di loro; di che nel 34 av. C., al ritorno di Erode da Laodicea, ove era stato chiamato da Autonio a giustificarsi dell'assassinio del cognato, il giovine Aristobolo, elleno accusarono Marianna di adulterio con Gioseffo (zio e marito di Salome), alla cui custodia Erode aveva affidato partendola moglie. Gioseffo cadde vittima della gelosia del re, uè scorsero molti anni che la vita stessa di Marianna fu immolata all' ira di Erode, stimolato dalle calunnie di Salome e di Cipro. Alla morte di Gioseffo, Salome sposò Costobaro, nobile idumeo che Erode aveva fatto governatore dell'ldumea e di Gaza. Poco dopo il suo maritaggio Costobaro fa scoperto in maneggi occulti con Cleopatra regina d'Egitto, alla quale profferivasi vassallo se riusciva ad indurre Antonio ad aggiungere ffdoiitea a' do-minii di lei ; e sol per le preghiere di Cipro e di Salome Erode risparmiò la sua vita. Non andò guari però che scoppiarono dissidii fra Salome e il marito, di che fece divorzio in onta alla legge giudaica, e lo fece dannare a morte dal fratello Erode nel 26 av. C.
Coutro i figliuoli, di Marianna, Alessandro ed . Aristobolo, Salome continuò a nudrire lo stesso odio con cui aveva perseguitato la madre; e quest'odio inoculò nella propria figliuola Berenice, cbe Aristobolo, intorno il 16 av. C., aveva ricevuto in moglie da Erode. Quest'odio fu cordialmente corrisposto dai principi, i quali non potevano però gareggiare per artifizi con Salome, coadjuvata com'era dal fratello Ferora e dal nipote Antipatro. Salome eccitò invero per qualche tempo il malcontento di Erode, il quale la sospettava, non a torto, rea di averlo calunniato al proprio figlinolo Alessandro, e di nudrire sinistri disegui verso Già-fira, moglie di quest'ultimo; ma ella vinse da ultimo e fece porre a morte i due principi nel 6 avanti Cristo. 11 favore di Erode non venne meno quiud'inuanzi a Salome, la quale seppe per vero coltivarlo assiduamente Per tal modo porgendo ascolto al consiglio dell'imperatrice Livia, ella sposò, in obbedienza al fratello, Alessa suo confidente, con tutto che a malincuore, e pose esso fratello sull'avvisato contro i disegni perfidi di Autipatro e di Ferora. A Salome ed al marito suo Alessa,
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