Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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l'apparecchio pneumatico-chimico, a cui fu dato più tardi il nome di Woolff, che aveva fatto conoscere posteriormente un metodo analogo. Sono da citare ancora i suoi metodi nuovi per le tinture, la sua invenzione della macchina a filare la seta per mezzo del vapore, ecc. Al tempo delle guerre per la rivoluzione di Francia, esso fu incaricato del comando generale dell'artiglieria piemontese, poscia investito di alte cariche civili, particolarmente nella pubblica istruzione, la quale diresse con molto senno. Sotto l'impero di Buonapurte fu creato comandante e cancelliere, e non tesoriere, come altri scrissero, della 17" coorte della Legion d'onore. Mori nel 1810.
Oli scritti suoi numerosi furono dettati la più parte in francese negli atti del l'Accade rpi a di Torino, e citeremo fra essi : Mémoire sur fa nature du fluide élastiqu* qui se développe de la poudre à canon (voi. i, 1759); De Vaction de la chaux vive sur différentes substances (voi. ni); Observations chimiques sur Vens veneris de Boyle; sur le blanchissage des soies; sur la teinture en noir sur la soie; sur Vart de la tannerie, ecc. (voi. iv); Ré-flexions sur un essai de chimie comparée (v), ecc. Lasciò anche molti scritti inediti ed incompiuti.
Vedi Giuseppe Grassi, Elogio storico del conte Giuseppe Angelo Saluzzo di Monesiglio (Torino 1814).
SALDZZO (conte) Alessandro (biogr.). — Figliuolo del conte Giuseppe Angelo e fratello di Cesare e di Diodata, morto nel 1852; uscito dalle scuole d'artiglieria, di cui suo padre era comandante generale, entrò sottotenente in un reggimento di fanteria, e cominciata la guerra co'Fraucesi, prese parte a cinque campagne, finché sulle Alpi per troppo valore ferito e fatto prigioniero di guerra nel 1796, non rientrò in Piemonte che dopo l'am-uistia di Cherasco. In virtù del trattato di pace tra la Francia e la Sardegua una divisione di 10,000 uomini fu posta a disposizione del generale Buonaparte per procedere contro l'Austria; Saluzzo fu di questo corpo; più tardi prese parte ai lavori geodetici delia determinazione delle nuove frontiere, fatta in forza di convenzioni tra Francia e Piemonte, il che lo condusse ad entrare nel corpo dello stato-maggiore col grado di capitano, con cui fece la campagua del 1799 nell'esercito alleato, finché dopo la battaglia di Marengo rientrò a vita privata, ma non oziosa, scrivendo l'Istoria militare del Piemonte. Napoleone lo nominò nel 1813 capo dell'ordine della Riunione e provveditore del liceo di Torino, e qualche tempo prima era stato destinato a tutore del principe di Carignano, cbe fu poi re Carlo Alberto. Il giovine principe stava con la madre in Francia, e il Saluzzo, teQieudo che i suoi d ritti fossero sacrificati, indirizzò ai ple-nipotenziarii adunati a Vienua un memoriale, io cni esponeva le ragioni della casa di Carignano, avvalorate da documenti autentici, e terminava protestando altamente in faccia all'Europa per la ricoguizioue dei diritti del suo augusto pupillo. 11 successo coronò il suo coraggio.
All'ingresso degli Alleati in Italia, il Saluzzo fu nominato membro e segretario generale del Con siglio di reggenza stabilito in Piemonte durante l'assenza del re Vittorio Emmanuele che trovavasi Nuova Ekcicl. Ital Voi.
ancora in Sardegna ; finché tornato il re nella sua capitale e cessata la reggenza, il Saluzzo ripigliò il suo antico poBto nello stato-maggiore generale. Nè tardò molto ad essere nominato capo dello stato-maggiore in Genova, annessa al Piemonte, e ad essere incaricato dell'organizzazione militare del ducato. Durante i Cento giorni iu destinato al centro generale delle truppe alleate in provincia, e dopo i disastri di Francia fu incaricato della direzione topografica delle determinazioni della frontiera ligure verso Parma, Toscana e Modena, e destinato a far parte d'una Commissione militare austro-piemontese, che doveva percorrere la catena delle grandi Alpi, e presentare un progetto generale per fortificarle e difenderle. Vittorio Emmanuele I, che molto lo amava, lo chiamò al comando d'una brigata alle frontiere, e quindi al comando superiore dei carabinieri reali, finché lo nominò ministro della guerra e della marina. Il nuovo re Carlo Felice lo inviò ministro plenipotenziario in Russia, e quando Carlo Alberta sali alla sna volta al trono, fu fatto ministro di Stato, ed ebbe la presidenza della sezione interna al nuovo Consiglio da lui creato. Oltre di ciò la Reale Accademia di Torino lo proclamò nel 1838 suo presidente perpetuo, e gli scienziati, adunati a Pisa, lo elessero presidente del secondo Congresso. Fu dell'ordine supremo dell'Annunziata, e membro delle Accademie di Firenze, Napoli, Lisbona, ecc.
Quest'illustre personaggio non aveva inai dato alcun pubblico indizio di essersi applicato seriamente allo studio delle lettere e della storia, quando nel 1818 venne in luce in Torino una sua opera in più volumi, intitolata Histoire militaire du Pié-monty par le comte Alexandre de Saluce etc., ou-vrage couronné par VAcadémie des sciences.
Vedi Le comte A. de Saluces, de Valgrana et de Monesiglio, chev. de Vordre suprème de VAnnon-ciade, ecc. (Parigi 1852).
SALUZZO (cav.) Cesare (biogr.). Fratello del precedente e di Diodata, nato in Saluzzo nel 1777, morto il 6 ottobre 1853 nell'avito castello di Monesiglio, vestì nell'adolescenza l'abito ecclesiastico, e fu gentiluomo del cardinal Costa arcivescovo di Torino. Sin d'allora compose e stampò poesie, tutto applicandosi agli studii geniali delle lettere, cui corroborò dipoi per la ragione de' tempi e per le mutate coedizioni della patria con quelli delle leggi, nelle quali fu laureato, e quindi ascritto al collegio di filosofia e lettere in Torino. Giovanissimo ancora fu membro e segretario perpetuo della Accademia delle scienze per la classe di lettere, non che ispettore degli studii per l'imperiale Ateneo torinese nella ventesimasettima divisione militare. Per tal modo al genio naturale, che scorge vaio ad addentrarsi nei classici studii, associandosi il dovere, riuscì scrittore castigato di lingua italiana, latina e francese; anzi, per quanto s'attiene alla prima, ver8atÌ88Ìmo eziandio nelle più riposte quistioni grammaticali e pratico de' modi de' più pregiati scrittori.
Allorché Vittorio Emmanuele I deliberò riaprire in Torino quel collegio militare cbe era antico quasi due secoli, il cavaliere Saluzzo ebbe carico di scriverne una proposta di ordinamento; e non avendo XIX, 72
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