Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      sue tragedie Erminia e Tullia molta naturalezza nella pittura dei caratteri commista a rara nobiltà di sentire. < Se mi si chiedesse, dice il Paravia, quali siano le principali prerogative del suo poetare, parmi che esse consistano nell'elezione di nobili temi, nell'espressione d'alti e generosi concetti, nell'effusione spontanea di un tenero cuore, e soprattutto in certi pensieri nuovi, forti ed inaspettati ».
      Vedi: In morte di Biodata Saluzeo.....sertofemminile (Torino 1840) — Vallauri, Storia della poesia in Piemonte (ivi 1841, voi. n).
      SALVA o SALVE (marin.). — Scarica di cannoni o di moschetti iu segno di festa o per rendere onori (V. Saluto \marin.\).
      SALVADOR Giuseppe (biogr.). — Storico francese, nato uel 1796 a Montpellier ; morto il 17 marzo 1873 a Versaglia. Rampollo di una di quelle famiglie ebree che furono cacciate dalla Spagna in sul finire del secolo xv, e dotato di vivace ingegno, attese fin da giovinetto allo studio delle scienze e della filosofia. Laureato nel 1816 nell'età di venti anni in medicina presso la Facoltà di Montpellier, trattò nella sua tesi dell'Application de la physio-logie à la pathologie. Recatosi di 11 a poco a Parigi, si consecrò intieramente agli studii storici. Suo primo lavoro fu il libro intitolato Moise, ou sys~ téme politique et religieux des Hébreux (1822, in 8°), il quale fu riprovato dalle persone ortodosse, sebbene garbasse ai miscredenti ; egli stesso non con-tentossene, lo rifuse e svolse ne\\'Histoire des ins~ titutions de Moise et du peuple hébreu (1828, 3 voi. in-8°; 3* édition revue et augmentée, 1862, 2 voi. in-8°). Una questione incidente, l'applicazione, cioè, delle forme della giurisprudenza ebraica al giudizio di G. Cr. gli sollevò contro acerbe critiche e in ispe-cialità una vivace confutazione del Dupin alué, intitolata: Jésus devant Caiphe et Pilate (1829). Oltracciò. Jésus-Christ et sa doctrine (1838, in 2 voi., 2a ediz. 1864, 1 voi ); dipoi: Histoire de la do-mination romaine en Judée et de la ruine de Jé-rusalem (1846, 2 voi. in-8°); ultimamente: Paris, Bome, Jérusalem, ou la question religieuseau XIX0 siècle (1*59,2 voi. in-120).
      SALVADOR (san). V. San Salvador.
      SALVADORA (hot.). — Genere di pianta della famiglia delle plombaginee, arbusti cbe crescono in Africa ed in Asia.
      SALVAGABBIE \ marin.). — Epiteto che in marina corrisponde a capitan Fracassa o spaccone, per indicare un marinajo che fa il gradasso e pretende aver fatto mirabili manovre e doversi a lui la salvezza della nave in circostanze difficili.
      SALVAGENTE (marin.). — Galleggiante di sughero o di lamiera, di forme varie, per lo più circolare, che si getta a mare perchè vi si agguanti persona in pericolo.
      SALVAGESIA (hot.). — Genere di piante della famiglia delle frankesiacee , legnose, dell'America meridionale e dell'Oceania.
      SALVAGNOLI Vincenzo (biogr.). — Illustre avvocato ed uomo politico, nato il 28 marzo 1802 presso Empoli, morto a Pisa il 21 marzo 1861 ; ebbe i primi rudimenti delle lettere dal canonico Pandol-fini empolese , assai dotto, e da alcuni religiosiCarmelitani, e studiò quindi al collegio di Colle, ove compì il corso di lettere quando pochi lo hanno appena cominciato. De' classici latini ed italiani fece grandissimo tesoro ; il perchè potè di buon'ora scrivere con garbo in prosa e con moltissima grazia e spontaneità in verso. Studiò quindi legge all'Università di Pisa sotto Giovanni Carmignani e Federico del Rosso, che gli dedicava la sua opera colossale, e andò poi a far pratica in Firenze nello studio di Ottavio Landi, che lasciò nome illustre e venerato nel fòro toscano. Nel . 1826 Salvagnoli fu avvocato ed esercitò per qualche tempo in Km-poli, donde andò poi a porre stabile dimora in Firenze. Già forte nelle leggi, attese anche allo studio dell'economia pubblica e fu ascritto all'Accademia dei Georgofili, in cui recitò discorsi pregevoli. A tutti son noti oggimai i moti del 1K2I e del 1831. Ai primi il Salvagnoli non ebbe parte e sdeguò quasi di prendervela, ma partecipò ai secondi, e si trovò poi unito a quanti vi ebbero mano; falliti quei tentativi, nè egli nè i suoi compagni si ristettero, e, quasi presa nuova vigoria, si posero tutti a procacciarne di nuovi. Nella qual opera il Salvagnoli non rimase degli ultimi, ma fu sempre dei primi; il che gli valse, nel 1833, una prigionia per ' ordine vergato dallo stesso granduca. , Restituito a libertà, tornò al fòro e riprese le , consuete occupazioni legali esercitandole nobilmente.
      Prontissimo d'ingegno, per dottrina erudito nelle ! quistioni legali, trovava immediatamente il criterio I giuridico atto a risolverle, e quel criterio esponeva con invidiabil chiarezza e con rara semplicità. Fra le tante cause celebri da lui difese levarono grido specialmente la controversia matrimoniale fra il cavaliere Marco Martelli e la signora Teresa Ristori, e quella a prò della signora Matilde Malencbini dinanzi la Corte reale di Firenze.
      Nei rivolgimenti politici del 1847 prese naturalmente non poca parte. Con alcuni amici fondò il giornale La Patria, che ebbe grandissima fama, e del quale assunse la direzione. Inaugurata nel giugno la prima sessione del Parlamento toscano, il Salvagnoli sedè deputato d'Empoli, sedè coi suoi amici al centro sinistro, e si fece poi ad avversare il ministero Ridolfi, come lo avversava già da qualche tempo nella Patria, non potendo, e a ragione, veder di buon occhio il Ridolfi unito al Baldasse-roni. Avversato e temuto perchè capo della parte moderata e costituzionale e perchè aveva chiarito fio dal rompersi della guerra del Piemonte coll'Au-stria i suoi mal celati voti nnitarii, il Salvagnoli riparò, dopo i disastri di Novara, a Nizza, ove rimase lungamente. Sul cadere del 1858 tornava da Parigi e da Londra , già fatto consapevole e dal conte di Cavour e dall'imperatore Napoleone III, coi quali ebbe frequenti colloquii, dell'alleanza stretta fra il Piemonte e la Francia, e della guerra che doveva rompersi fra non molto. Liberata la Toscana dalla signoria lorenese dopo il 27 aprile, Salvagnoli fu dal Buoncompagoijuviato in missione straordinaria in Torino, donde si recò in Alessandria per visitarvi l'imperatore Napoleone , col quale ebbe lunghissime conferenze. Tornato a Firenze, fu chiamato (e vuoisi per consiglio del conte di Cavour e per desiderio dello stesso imperatore} al mini*
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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