Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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SALVATORE — SALVERXE lANNA GIUSEPPE EUSEBIO BACONNIÈRE)
cipi reali della Grecia e dello straniero. La decorazione è uua croce ottagona acuminata di smalto bianco, coronata del diadema reale, e circondata di una ghirlanda di quercia e di alloro: evvi sul dritto la croce greca, che è insegna dello Stato, con la leggenda: La tua destra, o Signore, glori-ficossi nella possanza; ed all'esergo l'effigie del fondatore con le parole: Ottone re della Ghecia. Il nastro è azzurro con lembo bianco, mercè il quale, i cavalieri del primo e del secondo posto la portano sul petto a sinistra, quelli del terzo al collo, i seguenti vi aggiungono il ricamo di una stella d'argento sulla parte destra dell'abito, e da ultimo i cavalieri di gran croce la portano ad armacollo dall'omero sinistro all'anca destra, con la stella medesima dei commendatori dalla parte sinistra.
SALVATORE (eool.). — Genere di rettili dell'ordine dei saurii e della famiglia dei monitori, che ha per caratteri lingua con base vaginea, assai lunga ed estensibile, divisa all'estremità in due sottili e liscie filamenta, con papille.romboidali; dentiFig. 5834. — Salvator menante.
intermascellari leggermente schiacciati dallo innanzi all'indietro, con due o tre tacche alla sommità; primi denti mascellari adunchi; narici aperte ai lati dell'estremità del muso, tra una lamina naso-rostrale, una naso-frenale, e la prima labiale superiore; palpebre; membrana timpanica estesa a livello coli'apertura dell'orecchio; pelle della re gione inferiore del collo formante due o tre pieghe semplici trasversali; dorso coperto di piccole scaglie angolari, liscie e non embriciate, disposte in serie trasversali; lamino verticali, piatte, liscie, quadrilatere, oblunghe e quincunciali ; pori femorali, ciascun piede terminante in cinque dita, leggermente compresse e non carinate di sotto; due delle dita posteriori con piccole dentature al margine interno; coda ciclotetragona, alquanto compressa all'indietro.
I paesi caldi dell'America sono i luoghi nativi di queste lacerto, che giungono a notabile grandezza, toccando fino alla lunghezza di 12 a 16 decimetri. Abitano comunemente nei campi e nei lembi dei boschi, sebbene non ascendano sugli alberi ; ma frequentano eziandio luoghi sabbiosi ed aridi, ove si scavano buchi per passarvi l'inverno. Se, inseguiti, si avvengono in un lago o in un fiume, vi sigettano dentro, nè più ne escono se non allontanato il pericolo. Non hanno, è vero, piedi palmati, ma la loro lunga e leggermente compressa coda deve loro certamente servire in questo caso come d'un remo, del quale s'ajutano a muoversi nell'acqua. Cibansi di frutti e d'insetti, come pare di serpenti, di botte, di pulcini e d'uova. Sono por ghiotti di miele. La specie salvator meriance, di cui diamo la stampa, è indigena di quasi tutta l'America meridionale e delle Antille ; distinguer specialmente per la sua screziatura di colore; e giunge fino alla lunghezza di 15 decimetri.
SALVE (geogr.). — Comune di Terra d'Otranto, provincia di Lecce, circondario di Gallipoli, con 2553 abitanti.
SALVE. V. Saluto e Salva.
SALVE REGINA (liturg.). — Prime parole di un'orazione diretta a Maria Vergine, cbe cantasi nell'uffizio divino dopo i vespri di tutto l'anno, eccetto nel tempo pasquale, in cui si canta invece l'orazione Regina coeli Icetare alleluja. Vuoisi cbe la Salve Regina sia stata composta da un Pietro vescovo di Compostella, e che san Bernardo ne abbia adattata la fine. Essa è orazione sublime, nella quale ella s'invoca come nostra speranza, come nostro rifugio e nostra interceditrice a procacciarci l'eterna salvezza. La Salve Regina fu, come quasi tutte le altre orazioni della cattolica liturgia, posta in musica da varii maestri.
SALVERTE 'Anna Giuseppe Eusebio BACONNIÈRE) (biogr.). — Pubblicista e uomo politico, uato a Fa rigi il 18 luglio 1771, morto il il ottobre 1839; fa dapprima avvocato del re al Chàtelet fino alla soppressione di quel tribunale, ottenne quindi un posto al ministero degli affari esteri, e passò poscia nell'amministrazione del cadastro. Repubblicano ardente, prese parte nel 1795 al moto insurrezionale contro la Convenzione, e fu condannato a morte in contumacia per avere presieduto la sezione del Monte Bianco; ma quando si presentò un anno dopo per purgare la sua contumacia, fu assolto. D'allora in poi stette lontano dagli affari pubblici, scrivendo opere letterarie e storiche auti-religiose, ed opuscoli politici liberali cbe attrassero sopra di lui l'attenzione pubblica, finché fu eletto deputato della Senna nell'aprile del 1828. Pieno di audacia nelle parole come nelle risoluzioni, chiese nel 1829 che fossero posti in istato d'accusa i ministri per delitto di concussione e di tradimento, si scatenò contro i Gesuiti, e chiese l'abolizione del lotto. Egli firmò il famoso indirizzo dei 221, si riunì a' suoi colleghi il 31 luglio 1830 e propose di rinnovellare per intiero la magistratura. Rieletto a Parigi, fece una proposta contro i ministri che avevano sottoscritto le ordinanze del 25 luglio, si mostrò favorevole al richiamo della famiglia dei Buonaparte, nel 1833 parlò in favore della duchessa di Berry imprigionata da Thiers. Dopo le elezioni del 1834 rappresentò il quinto circondario di Parigi, e fa fino all'ultimo di quei deputati che studiaronsi con la parola e col voto di trattenere il Governo sulla china della reazione. Al suo letto di morte ricusò i sacramenti, e il suo corpo non fu recato in chiesa. Salverte era membro libero dell'Accademia delle Iscrizioni.
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