Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      SALVATORE — SALVERXE lANNA GIUSEPPE EUSEBIO BACONNIÈRE)
      fece anche tre progetti per la facciata di San pio-vanni in Laterano, e nou poteudo più adoperar le mani per Io stato di languore in cui era caduto, fece di8eguare da un suo allievo tre progetti per la facciata della chieba dei Santi Apostoli.
      Vedi Quatremère de Quincy, Dict. d'are hi te dure.
      SALVIA (Salvia) (bot., orticult. e mat. med.). — Genere di piante appartenente alla diandria mo-noginia del sistema di Linneo, alla famiglia delle labbiate, tribù delle monardee, così caratterizzato: calice tubuloso od ovoideo o campaniforme, a due labbra, di cui il superiore intiero o bifido o trifido o tridentato, l'inferiore bifido colla fauce imberbe; corolla tubulosa, ringhiosa, col labbro superiore intiero o smarginato, a foggia di vòlta, il labbro inferiore trilobato; i due stami inferiori fertili, inseriti sulla fauce della corolla, coi filamenti articolati col connettivo; antere munite di connettivo lungo, filiforme, trasversale, che porta sull'estremità anteriore una borsetta fertile e sull'estremità posteriore una borsetta sterile od abortiva; disco prolungato anteriormente in un lobo più o meno grosso; stilo ascendente; stimmi acuti; nocule cartacee o crostacee. Questo genere comprende circa dugento specie, le quali sono erbe o suffrutici sparsi nelle diverse regioni del globo, massime nel Perù e nel Messico, a foglie più o meno rugose, indivise, talora lobate, raramente pennatifesse ; fiori di vario colore, disposti a spiga verticillata, munita di brattee. Le numerose specie di cotesto genere sono state divise in sezioni derivate dalla struttura del calice e dalla forma delle foglie e delle brattee. Noi qui faremo parola delle specie più interessanti per qualche loro pregio.
      Salvia delle officine (salvia officinalis L.). - Cespuglio basso, folto; fusti e rami adulti leguosi, i fioriferi erbacei; foglie ovate od oblunghe, denticolate, ottuse, alquanto smarginate, picciuolate, più o meno cotonose; calice subcampaniforme, col labbro superiore a tre denti, l'inferiore bifido, alquanto pubescente, nervoso; corolla di colore violetto, una volta più lunga del calice, col tubo dilatato, munito internamente d'una barba annulare, col labbro superiore eretto, l'inferiore a tre lobi, di cui il medio obcuoriforme, i laterali ovati; borsetta sterile dell'antera Bimile alla fertile, ma più piccola. Questa specie nasce nelle regioni prossime al Mediterraneo, e coltivasi spesso nei giardini, dove se ne conoscono parecchie varietà, di cui una a foglie astato-auricolate, un'altra a foglie screziate, un'altra a foglie strettissime, un'altra a foglie ampie, un'altra a foglie tricolori, ecc., le quali si adattano a qualunque terreno ad eccezione del suolo acquitriuoso; avvertasi però di cangiare spesso di sito cotesta pianta, siccome quella che impoverisce molto il terreno. Tutte le parti della salvia, mas- , sime le foglie ed i teneri germogli, hanno odore i aromatico gradevole, sapore amaro, canforato, onde , si adoperano per condimento di alcune vivande. Per ; mezzo della distillazione se ne ottiene un olio essenziale verde, che col tempo ingiallisce e che depone qualche quantità di canfora. Inoltre dalla salvia ricavasi acido malico o gallico, una materia estrattiva ed una materia resinosa.
      La salvia era dagli antichi medici tenuta in gran-
      dissimo pregio, d'onde quella sentenza della scuola di Salerno: Cur moriatur homo, cui salvia crescit in horto? Parecchi autori infatti attestano l'efficacia della salvia contro parecchi mali. Per oso interno la miglior preparazione è l'infusione nell'acqua bollente; esternamente si adoperano con vantaggio le foglie di salvia peste e ridotte in cataplasma, ovvero si fanno fomentazioni ooll'infii-eione di esse, nelle piaghe, nelle contusioni. Vuoisipreferire la varietà a foglie auricolate, detta salvia di Catalogna, siccome più gradevole. Taluni fanno uso frequente dell'infusione di foglie di salvia, in vece del tè, per mantenere la traspirazione, e dicesi che i Cinesi hanno tanta passione per la nostra salvia, quanta ne hanno gli Europei per il tè della Cina.
      Salvia splendida (salvia splendens Ker.). — Suffrutice alto circa un metro, erbaceo superiormente, a rami panicolati o dicotomi, eretti, fogliosi, glabri, tetragoni; foglie sottili, liscie, ovate, acuminate, denticolate, glabre, munite di lungo picciuolo; grappoli fatti di molti falsi verticilli; calice campaniforme, più lungo dei pedicilli, membranaceo, di colore rosso vivacissimo, coi segmenti ovati, quasi lunghi quanto il tubo; brattee rosse, embriciate prima della fioritura e più ampie che i fiori; corolla di colore scarlatto, glabra, tre volte più lunga del calice, col tubo gradatamente dilatato verso la sommità, non ristretto alla fauce, col labbro superiore molto più breve del tubo e molto più lnugo del labbro inferiore; stile capillare, glabro del par cbe gli stami, poco più lungo della corolla, cogli stimmi lesiniformi. Questa magnifica specie, nativa del Brasile, è oggidì coltivata generalmente nei giardini in grazia de'suoi ampii, numerosissimi e bellissimi fiori, che compariscono in autunno; si moltiplica facilmente per separazione dei piedi ed anche per talee, che si debbono fare in settembre e custodire in calidario sino al mese di maggio, epoca alla quale cotesta pianta si può tenere int^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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