Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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SAMBUCUS GIOVANNI - SAMOgrado più eminente, e tuttavia è quasi affatto disusata.
SAMBUCUS Giovanni (biogr.). — Dotto ungherese, nato a Tyrnau il 25 giugno 1531, morto il 13 giugno 1584 a Vienna. Frequentò le Università d'Ai-lemagna e di Francia, nel 1555 fecesi ricevere licenziato in medicina a Padova, e visitò il resto d'Italia, stringendo amicizia coi principali eruditi. Nei suoi viaggi, che durarono ventidue anni, raccolse gran numero di manoscritti d'autori antichi, medaglie ed altri oggetti d'antichità. Ritornato in Austria, l'imperatore Massimiliano II, che ne apprezzava il vario e vasto sapere, lo nominò storiografo della casa d'Absborgo, impiego che occupò similmente sotto Rodolfo II, che tenevalo eziandio in altissimo pregio. Abbiamo di lui: Imperatorum aliquot romanorum vita (Strasborgo 1552); Appen-dix a rege Matthia usque ad Ferdinandum I, lavoro esatto e di stile elegante, stampato co\VEpitome rerum hungaricarum di P. Ronzeau (Vienna 1558, in-fol.); De imitatione a Cicerone petenda (Parigi 1561, e Anversa 1563, in-8°); Ars poetica Horatii et in eam paraphrasis (Anversa 1564, in-8°); Em-blemata poetica (ivi 1564, 1566, in-8°, e 1569, 1576, 1584, in-I6°, fig.): in calce trovasi la descrizione delle medaglie più curiose del gabinetto dell'autore ; Tabula geographica Hungaria (Vienna 1566, in foi.); Icones veterum aliquot et recentium medi-corum philosopkorumque cum eorum elogiis (Anversa 1574, 1603, in-fol.; Amsterdam 1612,1613, in-fol., con 67 ritratti); ecc. Egli ha pubblicato buone edizioni di antichi autori greci e latini, più di ottocento lettere inedite dei principali Padri greci, e tradusse in latino alcuni scritti greci.
Vedi : Horanyi, Memoria Eungarorum — Czeit-tinger, Hungaria literata — Saxe , Onomasticon (t. in, p. 318) — Teissier, Eloges (t. n, p. 94).
SAMBUR Czool.). — Specie di cervo del genere rusa.
SAMHARA (geogr.). — Regione sulla costa d'Abis-sima, sul Mar Rosso, che si estende dallo stretto di Bab el Mandeb fino dirimpetto all'isola Dhalac. Confina ad ovest colle alte montagne dell'Abissinia. 11 caldo è eccessivo; il terreno è riarso ovunque, meno nella stagione delle pioggie; allora la vegetazione ritorna rigogliosa. È popolata dai Dumbocta, maomettani nomadi e rozzi. Dal 1873 ò sotto all'Egitto.
SAMBUY (marchese di) Emilio (biogr.). — Generale e agronomo, nato nel 1800; morto il 10 agosto 1872 in Lesegno (Mondovl). Appartenente ad illustre casato che alla nobiltà del sangue antepose sempre quella del sapere, intraprese la carriera militare; percorsala onorevolmente sino al grado di generale d'artiglieria, e dopo di aver reso utili servigi al re ed alla patria nelle battaglie combattute iu prò dell'unità nazionale, volle passare gli ultimi suoi anni nella quiete domestica ed in mezzo all'industria agraria. E in questa era tanto innanzi da portar le sue terre di Lesegno, a' piedi delle Alpi con sei mesi di ostinata neve, al grado massimo di fertilità, a parere un lembo di terra lombarda; allevare e mantenere prosperosa una stupenda mandria di vacche, quasi gli fossero pronte e le marcite e le tepide acque dei fontanili. Coli'aratro, che da lui ebbe il nome, eseguiva lavori tanto pro-
fondi ch'egli forse solo e certamente il primo coltivava il frumento a superficie interamente piane senza uopo di ajuole o di interni inutili fossati di scolo, e quindi la possibilità di usare la falciatrice e liberarsi da quelle turbe pretendenti e infedeli de' manuali nomadi. Le macchine seminatrici, falciatrici, trincia foraggi, che molti temono di adoperare, divennero di uso comune a Lesegno, e alla teoria consertava la pratica. Le sue Istruzioni di bacologia, quelle sulla coltivazione della barbabietola, sull'uso delle macchine seminatrici, sul presto dei cereali, sulla convenienza delle vacche lattifere; gli scritti pubblicati nell' Economia rurale, nella nostra Enciclopedia italiana, in quella francese del Moli, ecc., sono testimonii delle moltissime sue cognizioni in botanica, in zoologia, in agraria, e del suo pratico sapere, e guida sicura e fedele a quanti vorranno attendere con vantaggio alle industrie dei campi, e monumento di ricordo e di gratitudine agli agricoltori. Da' suoi scritti e dall'intemerata e feconda vita ebbe fama in Italia e fuori. Fu presidente della R. Accademia d'agricoltura di Torino, dell'Associazione agraria, poi del Comizio'agrario, ecc.; commissario all'Esposizione di Londra e Parigi, dettò quella Relazione sulla produzione del riso in Italia, modello di precisione statistica e di scienza agronomica. Amante del conversare serio ed istruttivo, egli il primo promosse le Conversazioni agrarie che tuttavia si continuano dal Comizio da lui per tanti anni e con tante care diretto. Fu schietto, fedele e prudente amico; religioso per convinzione sincera; in politica conservatore, amante dell'ordine e della dignità della patria.
SAMIDIACEE (bot.). — Famiglia di piante dicotiledoni apetale perigine, dell'America tropicale.
SAMI0 o SAMO (latino Samius o Samus, greco Zapia;, 2a4uo;) [biogr.). — Poeta lirico ed epigrammatico , era un macedone, e fu allevato con Filippo V, figliuolo di Demetrio, che lo pose anche a morte non sappiamo per qual ragione (Polib., v. 9, ecc.). Egli fiori perciò alla fine del terzo secolo av. Cr. Polibio (v, 9) ha preservato uno de' suoi versi giambici e nell'Antologia greca conservassi due suoi epigrammi, amendue sulla uccisione di un toro selvaggio fatta da Filippo sul monte Orbelo, sulla quale abbiamo anche un epigramma di An-tipatro di Sidone (Brunck, Anal., voi. n, pag. 10). Il nome è scritto in ambedue i modi suddetti, e nell'Antologia di Planude amendue gli epigrammi sono attribuiti a Simmta, non ha dubbio per l'errore comune di sostituire un nome noto ad altro men noto.
Vedi: Brunck, Anal (voi. i, p. 485) — Jacob», Anthol. grac. (voi. i. p. 236, ecc.).
SAMMAT1YA (relig. ind.). — Una delle quattro divisioni del sistema Vaibhaseika del Buddismo (V. .
SAMMONICO Sereno (biogr.). V. Sereno Sammonieo Quinto.
SAMO (geogr. e stor.). —- Tre luoghi di questo nome registra l'antica e la moderna geografia.
P Samo cefallenica (latino Same, Samos, greco Sauv), Sajxo;, oggi Samo). — La più antica delle città dell'isola di Cefalonia ( Cephallenia) nel mar Jonio, ed anzi nei poemi di Omero identica nelt^ooQle
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