Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
SAN DAMIANO - SANDERS ANTONIO
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il suo legno duro, compatto ed odoroso ò molto apprezzato per lavori di tornio e d'impiallacciatura, e molti commentatori della Bibbia pensano essere questo Yalmug o algum, cbe Salomone ricavò dall'Ophir per la costruzione del tempio. Ai nostri tempi il legno di sandalo ò adoperato dirgli Indiani per fabbricare i loro idoli, per formar feretri e varii utensili, ed i pezzi più voluminosi vengono spediti alla Cina, dove impiegansi a guisa di incenso. Nel commercio europeo distinguesi il sandalo bianco ed il sandalo citrino, provenienti ambedue dal medesimo albero, il cui legno è bianco o gialliccio ed ancbe rossiccio e più o meno aromatico, cioè d'odore molto simile a quello della rosa; credesi cbe il saudalo bianco provenga da individui più giovani o da rami, e che il citrino sia quello delle radici e della base del trouco. Il saudalo citrino entra in molti preparati officinali, come l'elettuario di zafferano composto, il sciroppo di rabarbaro, ecc.
Il sandalo rosso proviene da un albero affatto diverso da quello sovra descritto, dal pterocarpus sanfaltnus (V. Pterocarpo).
SAN DAMIANO (geogr.). — Più luoghi in Italia: S. D al Colle, provincia di Pavia, circoudario di Voghera, cou 2172 abitanti. S. D. d'Asti, circondario d'Asti, provincia di Alessandria, con 8431 abitanti. — S. D. Macra, provincia e circondario di Cuneo, con 2705 abitanti.
SAN DANIELE {geogr.). — Due luoghi in Italia: S. D del Friuli, capoluogo di circoudario nella provincia d» Udiue, con 5615 abitanti. — S. D. Ripa Po, provincia e circondario di Cremona, cou 24o7 ab.
SANDARACCA (chim.). — Resina odorosa proveniente, secondo alcuni, dal jutiiperus communis della zoua torrida, e secondo altri, dalla thuia articulata. Trovasi in commercio in piccole lagrime allungate, giallastre, secche, brillanti, semitraspa-reuti, a frattura vetrosa, e per lo più ricoperte da finissima polvere proveniente dallo sfregamento delle lagrime stesse. La sandaracca ha un odore debole che ricorda quello della trementina; ha un sapore amarognolo e balsamico ; si discioglie intieramente nell'alcoole e nell'essenza di trementina: si riduce in polvere sotto i denti invece di ammollirsi come il mastice; si compone, secondo Uuver-dorben, di tre principii resinosi. La sandaracca è usata nella preparazione delle vernici ; entra nella composizione di alcuni elettuarii ed empiastri; la sua polvere applicata sopra la carta dopo di averne raschiata la scrittura, fa si che si possa riscrivere sopra la carta raschiata senza che si spanda l'inchiostro.
SANDAY o SANDA (geogr.). - Una delle più settentrionali delle isole Òrcadl (V.).
SANDEAU (Giulio) (biogr.). — Illustre romanziere francese nato ad Aubusson il 19 febbrajo 18ll, morì a Parigi la sera del 24 aprile 1883. La Bua morte però non giuuse, specialmente al mondo letterario, improvvisamente, poiché già da qualche tempo correva voce ch'egli si spegnesse lentamente colpito da diabete, complicato con itterizia e travagliato dal mal sottile. Giovane ancora ei venne a Parigi per istudiare diritto, ma la vocazione lo spinse a darsi alle lettere. Nel 1858 venne elettomembro dell'Accademia francese quando già i suoi scritti gli avevano acquistata una meritata fama. Il suo primo Romanzo Rosa e Bianca lo scrisse in collaborazione con Giorgio Sand ; il suo primo romanzo assoluto fu Madama di Somerville. A questo tennero dietro Marianne, La chasse au roman, La roche aux mouettes, il Dottor Eerbeau, Madamigella della S&glière, ecc. Scrisse inoltre alcune commedie. 11 carattere generale di tutti i romanzi del Sandeau è il sentimento profondo della famiglia. Lo stile è severo, vigoroso e castigato, e compreso il romanzo quale un genere veramente letterario, lo trattò letterariamente. Come scrittore e come uomo privato il Sandeau non ebbe che amici ed ammiratori.
SANDEO Felino Maria (biogr.). — Cronista, nato nel 1444 a Felino nelle provincie dell'Emilia, morto nell'ottobre 1503 a Lucca. Eutrò per tempo negli ordini, e datosi alla giurisprudenza, professò prima il diritto a Ferrara (1465), poi diritto canouico a Pisa (1474). Benché gli fosse aumentato lo stipendio da 1300 a 1820 lire, abbandonò nel 1486 quest'ultima cattedra, non si sa se per tema di perdere la sua riputazione mal riuscendo in una disputa impegnata con Filippo Decio, o per ambizione di progredire nelle ecclesiastiche dignità. Nominato a Roma auditore di R ita, referendario delle due segnature e vice-auditore della Camera apostolica, consacrò la penna in servizio della S. Sede, difendendone i diritti contro Ferdinando I re di Napoli e Carlo Vili re di Francia. Iu premio otteuue il vescovato d'Atri (1495) e poscia quello di Lucca 1499). Fra le sue opere, più volte ristampate, accenneremo: De regibus Sicilia et Apuli ce, et no-minatim de Alphonso, rege Aragonum, epitome (Milano 14H5, in-4°), rapido sguurdo agli avvenimenti dal 537 al 1494, ristampato da Freher (An-nover 1601, in-4°) e nel Thesaurus antiq. ital.it. x); Ad V librum Decretalium commentario (Veuezia 1497-99, 3 voi. in fol.; Lione 1519, 1535, 1587,3 voi. in-fol.); Consilia (Lione 1553, in foi.). Alcune delle sue opere manoscritte potrebbero servire alla storia diplomatica del suo tempo.
Vedi: Panciroli, De claris legum interpretibus — Niceron, Mémoires (xli) — Tiraboschi, Storia della letter. ital. (vi, 1" parte).
SAN DEMETRIO (geogr:). — Due luoghi in Italia: S. D Corone, provincia di Cosenza, circondario di Rossano, con 3780 abitanti; e S. D. ne'Vestlnl in provincia e circondario di Aquila, con 2772 abit.
SANDERS Antonio (in lat Sanderus) (biogr.). — Storico belga, nato ad Anversa il 16 settembre 1586, morto all'abbazia d'Afflighem presso Alost il 16genn. 1664. Studiò presso i Gesuiti di Gand, poscia a Lovanio ed a Douvai, ed ordinato prete, esercitò le funzioni pastorali in alcune parti della Fiandra; nel 1625 fu fatto elemosiniere e segretario del cardinale Alfonso de la Cueva, che Io provvide di un canonicato nella cattedrale d'Ypres, di cui divenne penitenziere nel 1654 e teologale nel 1660. Adempiè anche per molto tempo alle funzioni di censore di libri a Brussella. La maggior parte dei suoi biografi affermano che le sue pubblicazioni tipografiche lo rovinarono siffattamente, che dovette accettare l'asilo offertogli dai religiosi di Affli-
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