Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      imSANGUE
      nitro ed altri sali ritardano, e perfino impediscono la coagulazione.
      Essendo i globuli rossi le particelle più pesanti, ed essendo più leggieri i leucociti, ne deriva cbe nel formarsi il coagulo in un sangue più o meno infiammato, la coteuna presenti due strati diversi e distinti: uno superficiale, più tenace e condensato, costituito dalia fibrina quagliatasi per ultima; ed uno sottostante, formato dai globuli bianchi depositatisi sull'agglomeramento dei corpuscoli rossi, che s'erano precipitati per primi. Questo strate-rello è più bianco, più molle e quasi gelatinoso Talora alla superficie del crassamento si presenta invece di crosta cotennosa uno strato più o meno denso di sostanza gelatinosa, poco coerente e semidiafana, cbe potrebbe ben essere il risultato di una massa esuberante di questi leucociti inviluppata entro una certa quantità di fibrina semifusa, ovvero di albumina in uno stato di semirappi-gliamento.
      La fibrina fresca e pura, ottenuta coll'agitazione del sangue, si presenta costituita da fibrille aggregate fra loro a modo di fascetti e lacerti, nelle cui aree intermedie reBtaDO imprigionate sempre delle pile di globuli rossi in numero indefinibile e vario. Sull'estremità dei fascetti mantiene sempre delle fraugie composte da grumi rossi bruni di questi globuli. Locchè si osserva specialmente nell'apertura dei cadaveri, le cui arterie maggiori, non che le pareti del cuore, sieno occupate da siffatti coaguli, che a guisa di formazioni poli pose si prolungano talora gran tratto in detti canali. Il suo colore è bianco gialliccio, che diventa bianco sotto le diligenti e prolungate lavature; il suo aspetto filamentoso, la consistenza mediocre, cbe si converte in rigidezza tenace col disseccamento, resistendo alla polverizzazione in modo singolare. Essa varia di densità secondo che si trova nel chilo, nel sangue venoso o nell'arterioso, ove è massima. Quella del sangue venoso si muta in albumina liquida a 32° R. col nitro o col carbonato di soda. Esposta all'aria d'estate per otto giorni in istato concreto, si fluidificae mandaodoredi cacio (Budge). Nella maniera di rappigliarsi comincia sempre in forma di fiocchi, che prendono poscia la forma di fibrille, ma questa sua tendenza non si rivela che quando esce dalle sue combinazioni normali, per cui nel sangue vivo essa riesce invisibile. Appare perciò nei fluidi stravasati, e conseguentemente nell'a8cite, nel siero dei vescicanti, nei versamenti toracici e addominali.
      il sangue delle gravide presenta una proporzione maggiore di fibrina; quello degli scorbutici, che, com'è noto, distinguesi per la sua fluidità, si credette cbe ne fosse povero. Le osservazioni chimiche pare che abbiano dimostrato questa qualità del aangue scorbutico dipendere più presto da predominio di sali che mantengono liquescente la fibrina, anziché da scemata proporzione della sua massa.
      e) Albumina. — Diversa da quella dell'uovo, l'ai bumina del sangue è però anch'essa incolora, leggermente coerente, sdrucciolevole al tatto, facile a intorbidare nell'acqua calda a 69° R., coagulabile soltanto a 75°. Secondo i principii co' quali è
      in contatto, si mostra acidula od alcalina, e tale è quella del sangue.
      Questo principio componente del plasma rimane liquido anche nel siero dopo la separazione della fibrina sotto forma di albuminato sodico (Berzelius), ovvero, come altri pensano, per la sua unione col fosfato di soda. Il siero lasciato svaporare all'aria lascia una massa gialliccia fragile, composta di albumina, di grasso e sali con qualche parte di sostanza estrattiva.
      Rispetto agli altri componenti, la caseina si trova anche essa, specialmente nel sangue placcatale; lo zucchero scarso nello stato normale, più abbondante sotto la digestione ; il grasso, in copia mutabile , è quello che somministra il color bianco al siero, e ordinariamente si trova disciolto sotto combinazioni non ancora ben note (secondo Chevrenil in 45 parti su 1000 di fibrina); i sali a base di potassa, di soda, d'ammoniaca, calce e magnesia, combinati cogli acidi lattico, carbonico, fosforico e solfìdrico.
      Preso il sangue tutto insieme, ed analizzato chimicamente, diede a conoscere cbe i più essenziali suoi elementi sono la fibrina, l'ematina e la globulina, sostanze spettanti alla classe delle proteiche, differenti forse soltanto nelle proporzioni del solfo e del fosforo. Oltrecciò varii gas entrano nella sua chimica composizione, come, per esempio, 1° l'ossigeno in 24 cent cub. su 1000 parti di sangue nell'arterioso, e soltanto 11 c. c. nel venoso ; 2° l'idrogeno, appena in proporzioni notevoli; 3° l'azoto in 13 c. c. nell'arterioso, 15 nel venoso; 4° l'acido carbonico 64 c. c. nel primo e soltanto 55 nel venoso. -Dalle ricerche di Magnus si avrebbe, che si sviluppano più gas dal sangue arterioso che dal venoso, nelle proporzioni di 11 c. c. a 7,6 sopra 100 c. c. di sangue. Dal che verrebbe a dedorsi cbe l'ossigeno non è soltanto mescolato con esso, ma chimicamente combinato, e assorbito in volume d'usa volta e mezza. Le sostanze azotate del sangue hanno la proprietà infatti di assorbire dall'aria l'ossigeno, e di sviluppare l'acido carbonico; proprietà che Scherer riconosce nella soluzione dell'ematina e dei globuli ; e perciò durante la respirazione deve introdursi il primo, e nel circolo sanguigno convertirsi in acido carbonico, dacché, nel decomporsi, i principii elementari del sangue scacciano sempre carbonico. Secondo Becquerel e Rodier, questi principii tutti si troverebbero sciolti nell'acqua nelle proporzioni seguenti:
      Nell'uomoAcqua . . . 797,0
      Fibrina ... 2,2
      Albumina . . 69,4
      Ematoglobulina. 141,1
      Gra88o,sali, ecc. 8,7
      Nella donna Acqua . . . 791,0 Fibrina . . . 2,2 Albumina . . 70,5 Ematoglobulina. 127,2 Grasso, sali, ecc. 9,8
      Ferro
      . . 0,555 (Nasse)
      II. Fisiologia del sangue. — Il sangue si mantiene in istato di vita per due circostanze indispensabili: 1° pel concorso di umori nutrizi, e quindi di nuove cellule incolore, che provengono dall'apparato linfatico, e 2° per la respirazione. Secondo la particolare composizione dell' individuo, dipen-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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