Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
1194 SANGUE (CIRCOLAZIONE DEL) - SANGUlNELLO o CORNIOLO SANGUIGNOaddietro si è detto. È appunto questo plasma che, spinto dalla vis a tergo e dall'ammasso dei globuli, spreme fuori delle pareti vascolari una parte dei suoi materiali. La corrente sanguigna si accelera sotto il moto dei muscoli e della respirazioue ; nell'aumento di celerità, se qualche ostacolo si trova nei canali venosi, può la massa sauguigna divenire più addensata per concorrenza maggiore di globuli, fino a ristagnare per certo tratto. Allora la corrente si apre la via per le anastomosi vicine. Se un globulo incontra una divisioue di vasi, si scorge talora arrestarsi allo sperone che separa i due lumi, fiuchè la corrente lo disimpegni e lo faccia imboccare l'apertura di uno. In questo meccanismo si vede perfino incurvarsi e mutar forma, come comporta e permette la forma oblunga di quella dei rettili. Del resto nel correre luugo l'asse del vaso, se generalmeute teugouo il maggior diametro loro corrispondente all'asse, si vedono poi avvoltolarsi in se stessi , e presentarsi ora di faccia, ora di costa, posizione più comune. La loro celerità sorprendente quando si gu»rda la circolazione col microscopio, non è però che appareute e derivante dalla limitazione del campo visuale. Si calcola che un globulo del sangue d'una rana percorra in un secondo appena un mezzo millim. (Weber e Valentin).
Se nel circolo capillare anche i globuli soffrano mutazioni di sostauza, e sia per sfregamento, sia per decomposizione spontanea, abbandonino dei principii proprii del loro coutenuto, il quale si dilegui uel plasma, è cosa possibile, forse anche naturale, uou tuttavia dimostrata dall'esame microscopico. Certo il saugue che dai capillari eutra nelle più cospicue vene diventa altra cosa che quello ch'era stato portato in essi dalle arterie ; e le differenze di composizione non si limitano soltauto ai coufronti col saugue arterioso, ma si rivelano altresì fra le diverse vene (renali, epatiche, intestinali, ecc.); differenze che anche ad occhio nudo si riscontrano nel colore e nella coagulabilità.
Come i vasi capillari sono atti per la loro permeabilità a lasciar passare i priucipii del sangue fuori delle loro pareti (locchè forma il generale meccanismo delle secrezioni), così souo auche adatti per endosmosi a ricevere nel loro alveo le materie liquide circumambienti. In ciò crediamo che consista l'assorbimeuto venoso, di cui tanto si è parlato in addietro. Di versamenti diretti entro la correute venosa di liquidi linfatici, non si è avuta ancora uua prova sicura auatomica, fuorché nel condotto toracico. — Ciò nondimeno, anche astrazione fatta da questa , é sufficiente il processo della endosmosi per ispiegare i cangiamenti della crasi sauguigna durante la circolazione, e le varietà palesi di quello delle singole vene. Non è adunque la sola mutazioue che deriva da impove-rimeuto di elementi chimici, ma sì anche quella che nasce per introduzione di nuovi, la causa sostanziale delle variazioni nella composizioue del saugue.
La più rilevante di queste si opera nel sistema veuoso addominale. Ivi il circolo sanguiguo ha ìuogo per mezzo dei canali venosi, i quali assumono le disposizioni cbe per tutto altrove sono propriealle arterie. Riunite le vene intestinali e la splenica uel tronco della vena porta, questa si dirama di nuovo al modo dei vasi arteriosi, e con questo carattere va a formare la più cospicua e importante massa vascolare del fegato. Che il sangue da essa trasportato, pregno di principii carbonici rappresentati dalle sostanze grasse e dagli elementi nutritivi che ha assorbito negl'intestini, dia luogo a un cambiamento nei globuli sauguigui; chela milza disfaccia e decomponga i più vecchi, ed il fegato prepari una generazione di globuli nuovi, sono opinioni abbastanza accettabili nella fisiologia, dopo le recenti indagini sul sangue di questi organi. Deposto ed elimiuato colla bile tutto ciò che era in eccesso di materie grasse e ricevuto un buon tributo di leucociti, il sangue della cava iuferiore verserebbe nel destro seuo del cuore un sangue, al quale non mancherebbe che l'impronta di perfezione che verrà somministrata dall'ossigeno dell'aria inspirata dai polmoni. La teoria sarebbe fortificata abbastanza dalle analisi chimiche e microscopiche ; certo nel fegato questi processi si trovano iuiziati nel feto, ed anche dopo si scorgono nel suo sangue tutti gli stadii di formazione dei globuli iRichert, Weber, Kdilicber). U infatti quello della veua porta coutieue più acqua e molto più grasso, iutautochò quello delle veue epatiche possiede maggior non ero di globuli (vena porta — in 100 parti di sangue ha 34 di siero — veue epatiche 15 parti soltauto). Nel primo i globuli più poveri di ematiua e di ferro; nel secondo le sostanze solide souo più copiose, non di grasso e albumina, ma di zucchero e di materie estrattive. Secondo Bernard e Lehmann, il fegato sarebbe un'officina destinata principalmente alla preparazione dello zucchero (Budge).
Quando i ganglii linfatici sono eccitati ad un'a-zioue più energica, ma fisiologica, qual ò, per esempio, la digestione, e massime l'assimilazione delle materie grasse che passano emulsionate pei ganglii stessi, il sangue diviene naturalmente più ricco di globuli bianchi. Questo fenomeno, che Vir-chow attribuisce soltanto ad una aumentata attività di questi ganglii, e ad una produzione più abbondante di leucociti, dimostra un fatto da tutti avvertito, della tarda digestione delle materie grasse medesime , prodotta dalla difficoltà del loro passaggio a traverso quegli organi.
La gravidanza stessa, operando nel medesimo modo sui ganglii linfatici, aumenta la produzione dei leucociti per modo che il sangue estratto presenti spesse volte cotenna, per una più tarda coagulabilità della fibrina, ed un'abbondanza tale di globuli bianchi, che defibrinaudo il sangue, si precipitano iu modo da simulare un sedimento pu-riforme.
III. Patologia del sangue. — Non vi ò malattia di qualche rilievo che non valga a portare un cambiamento o temporario o permanente nella composizione del saugue: e quantunque la chimica organica non sia pervenuta ancora a conoscere bea addentro in che consistano certi pervertimenti della sua crasi, come non giunse neppure a ben decifrarne gli elementi normali costitutivi, si haono I tuttavia nei dati fisici abbastanza giusti criterii
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