Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      materia ch'egli Don sa troppo bene come trattare. Vi è una certa mancanza di gusto nella distribuzione degli atti e delle scene, e favvisi un uso trasmodato della poesia descrittiva, spendendoci, per esempio, un intiero atto nella descrizione d'uua tempesta. Per altri rispetti questo dramma è d'una originalità maravigliosa, e contiene pochi di quei luoghi comuni che s'incontrano in altri poeti ; e inoltre i varii dialetti pracritici vi sono più strettamente amalgamati che non negli altri componimenti drammatici. Pegli Europei questo dramma deve riuscire d'un interesse particolare, come quello che porge una mostra di costumi indiani che non si scorge altrove. Sebbene questo componimento sia il solo che ci rimanga di quel primo periodo, ve ne dovettero però essere molti altri avanti al tempo di Calidasa; poiché la teoria generale dell'arte drammatica era già stata recata a perfezione, la qual cosa si manifesta assai chiaramente dalle frequeuti allusioni ch'egli vi fa.
      11 secondo periodo incomincia da Calidasa, sotto il quale il dramma indiano pervenue al più aito grado di sua perfezione. Restano di lui due drammi, ciò sono Sacontala e Vicramorvasi (V. Calidasa), l'ultimo dei quali vogliono alcuni che sia d'altro autore, ma che, a giudicarne dallo stile e dallo spirito, a lui pare si debba senz'altro attribuire. Calidasa è infatti il più valoroso de' drammaturgi indiani, giacché nei suoi componimenti s'ammira una somma eleganza di stile, senza che vi si mischi alcun che d'artificiale o di soverchiamente elaborato; lo sviluppo dell'intreccio è naturale e ben ponderato; e vi si scorge dovuuque un'esatta cor-relazioue di parti. Quanto al suo merito poetico, gli Europei ne possono far concetto dalla Sacontala, tradotta in inglese, in francese, in tedesco e in italiano, la quale ultima versione fu pubblicata a Darmstadt (1815, iu 8"), sotto il titolo di Sacontala, ossia VAnello fatale, dramma tradotto dalla lingua orientale sankrit nell'idioma inglese dal signor William Jones ; indi dall'inglese in francese dal signor A. Bruquière; ultimamente dal francese in italiano da ù. JDoria.
      11 terzo periodo comincia da Bavabute, al principio dell ottavo secolo, la cui èra vieue stabilita da uu passo della Cronaca del Casmira. A quel tempo la poesia drammatica era soggiaciuta ad un gran cambiamento, del cui progresso storico mal potrebbesi dar ragguaglio per mancauza di documenti. Bavabute fu uu dotto poeta il quale compose le sue opere del tutto conformenieute alla drammatica teoria dei precedenti scrittori. Venue perciò in gpan fama presso gl'ludiani ; ma egli ebbe tutti i difetti proprii della scuola da lui seguita. Nou ostante il grande suo ingegno poetico, egli mauca di vero spirito drammatico; ha troppa ricercatezza nelle invenzioni; e vi si nota sfoggio d'arte soverchio e maucanza di naturalezza. Egli suole sempre trasmodare nelle descrizioni; e la locuzione di singoli passi è non solo soverchiamente artificiale, ma eziaudio pomposa, e perciò non senza difficoltà pegli Europei. Di lui abbiamo tre com-pouimeuti: uno tratta di soggetto domestico; gli altri due sono tolti dal ciclo delle tradizioni del Jlamajana, ciò sono Mahaviraciaritra (tuttora ine-
      dito) e Utturaramaciaritra. Questo ultimo è meno viziato d'eccessiva elaborazione di etile.
      Come saggi de' cosi detti drammi d'intrighi alla maniera indiana meritano di essere mentovati i due componimenti conosciuti sotto il titolo di Ratnavali j e Malavicagnimitra. Il primo fu scritto nel zn secolo da Sriharso re del Casmira, 0 sotto il nome di { lui ; l'altro fu probabilmente anteriore al tempo di Bavabute. L'intreccio di questi componimenti nou è senza qualche maestria; e n'èscorrevole la liugua e graziosa, il soggetto medesimo invitando il poeta ad ischi vare il soverchio degli ornamenti. Di diverso iuteresse riesce il Nudraraxasa di Visaca-datto. Non si sa bene a qual tempo appartenga cotesto componimento; ma è di certo posteriore a quello di Bavabute. Storico n'è il soggetto, cioè la storia di Ciandragnpto, il Saudrocotto de' Greci. In tauta deficienza di storici documenti rispetto al-l'irdia, cotesta tradizione, anche così sotto forma drammatica, torna di qualche importanza, e il dramma reca molta luce intorno alla politica delle Corti iudiaue. Come lavoro letterario è di poco pregio, e scritto la più parte in prosa. Il Prabo-dhaciandrodaja (Rationis lunce ortus) è di carattere al tutto peculiare. Esso è componimento allegorico scritto da Crisnamistro nel zìi secolo, nel quale si personificano 0 si mettono in azione idee puramente astratte, come virtù, passioni e delitti, per mezzo di cui da ultimo la filosofia vedantica celebra il suo trionfo. Lasciando stare la stranezza di questo dramma come opera d'immagiua-zione, egli non si può negare che l'autore non l'abbia tratteggiato con singolare maestria.
      Assai più tardi fu introdotta quella sorta di drammi che chiamansi prahasana (commedia 0 meglio farsa). Sono brevi compooimenti. e pregevoli specialmente in quanto offrono un genere di letteratura al tutto nuovo. Sono satire assai pungenti, licenziose quanto quelle di Aristofane, e intese a correggere i difetti di quello stato di corruttela in che erano caduti gl Indiani, specialmente per la depravazione de'bramani. Il Durtasamagama (il couveguo de'ribaldi) è una burlesca baruffa destatasi tra un birmano e i suoi scolari per l'amore d'una cortigiana. Questo componimento ha il merito di mettere in parodia lo stile ampolloso di Bavabute, il che prova come anco nell'India fossero critici i quali si opponevano all'opinione corrente, e mettevano in deriso la depravazione del gusto universale. Questa composizioncella appartiene allo scorcio del xv Becolo (fu stampata ue\\'Anthologia sanscritica del Lassen, Bonn 1838). I drammi più receuti si ristringono tutti a mitologici soggetti ; e a questa classe appartengono i più de' sessanta summeutovati.
      11 Ghitagovinda di Giayadeva, scritto nel zìi se-colobi differeuzia affatto dalle opere sovra descritte. È un poemetto destinato alla celebrazione di una festa di Visnù, e appartiene a quella classe a cui abbiamo attribuita l'origine del dramma. Esso descrive la separazione di Crisna dalla sua moglie Rada, l'amore di lui colle pastorelle e la ricouci-liazione di marito e moglie, in una serie di canti i quali si connettono tra di loro, e vengono introdotti per mezzo di strofe che ne descrivono le si-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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