Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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con tanto interesse alcuni anni sono, se l'astronomia indiana, fosse originale del tutto, ovvero costrutta coll'ajuto della greca, cbe gl'Indiani conoscevano seuza dubbio. Ad ogni modo Ariabatto fece più progresso nell'algebra che non i Greci; e dal suo tempo in poi l'astronomia nou ha più fatto guadagno; anzi i suoi successori, non che staccarsi dalle false dottrine astronomiche consacrate dalla mitologia, cercar no di difenderle dalle confutazioni di lui. E ciò fu fatto principalmente nel vn secolo da Bramagupto, autore del Brahmasid-dhanta, il quale è l'astronomo classico de'moderni, e alle cui dottrine tenne dietro Bascaro, del secolo xn, nella sua opera intitolata Siddhantasiro-mani (vedi le varie discussioni del Colebrooke, nel li voi. de'suoi Essays).
Giurisprudenza. — Assunto principale della giurisprudenza indiana si era di determinare accuratamente il coutenuto degli antichi libri legali e di renderli compiuti. La qual cosa veuue fatta in parte dai commenti (massime di Cullucabatto su Manù e di Paradatto sul Jagnavalchia), e in parte da opere speciali, le quali per gli usi pratici dovettero beutosto subentrare ai sastri imperfetti e senza sistema. I bisogui attuali dell'Iudia diedero occasione alla stampa di alcune di queste opere legali, massime di quelle versanti sull'eredità, sull'adozione e sulla procedura; altre furono tradotte in inglese. Oltre al Codice di Manù, che fu tradotto in inglese dal Jones, e in francese da Loiseleur-Deslongcbamps, meritano di essere particolarmente mentovati Due trattati stilla legge indiana dell'eredità, tradotti in inglese dui Colebrooke (Calcutta 1810, in-4°), e il costui Digesto della legge indiana sui contratti e sulle successioni (1797), traduzione di una qualche compilazione moderna.
Medicina. — Molte sono le opere indiane di medicina e varii i loro sistemi. — Alcune parti di questa scienza, quale fu coltivata nell'India, sono da avere in istima anco da noi, come sarebbe, per esempio, la materia medica , nella quale ei sono molto favoreggiati dalla natura. I medici indiani erano tenuti in grande stima dai Greci. Nella chirurgia in ispecie essi hanno fatto notabile progresso ed hanno eziandio scoperto ed eseguito operazioni assai difficili, come , per esempio , quella di rap piccar nasi. La più celebre opera di medicina che possegga la letteratura indiana è quella di Sus-ruto (V.). A farci conoscere i varii sistemi della me diciua indiana giovarono assai le scritture dell'Ai nsley e del Royle.
Storia naturale. — Le osservazioni intorno alla natura esterna sono tuttavia in bassissimo stato presso i nativi dell'India; e non pare ch'essi mai facessero alcun progresso anco solo verso il principio di uno scientifico sistema di storia naturale. Ad ogni modo non si conosce alcuna loro opera di questo genere.
Studio del sanscrito in Europa. — La lingua aauscrita fu per molti anni considerata come cosa inconseguibile, ma sullo scorcio del passato secolo questo studio ricevette un forte impulso, parte pei bisogui del governo inglese nell'India, e parte per la brama di conoscere le cose indiane, nata fra i dotti d'Europa. Cominciato che fu una volta lostudio della lingua sanscrita, esso fece rapidissimi progressi, ajutatocome fu notabilmente dagli stessi lavori de'grammatici indiaui ; e mediante la stampa di buon numero delle opere più importanti , una gran parte della letteratura sauscrita divenne generalmente accessibile pegli studiosi, vantaggio del quale non hanno goduto le altre lingue orientali. Nell'India questo progresso è specialmente dovuto a Wilkius, Jones, Colebrooke, Wilson e Prinsep. Ma l'Europa non si rimase addietro: e la ricca collezione di manoscritti che ha la Compagnia delle Indie Orientali in Londra, e quelle delle biblioteche di Parigi e di Berlino sono fonti assai copiose per gli studiosi di cose indiane, e per avveutura più che bastanti a compensarli de'vantaggi che s'avrebbero nell'India. Nell'Inghilterra lo studio del sanscrito è stato specialmente promosso dall'Haugliton, dal Colebrooke, d;il Wilson, dui Rosen (V.) e da Max Miiller, e in Francia dal Chesy e dal Burnouf. In Allemagna fu abbracciato coll'avidità propria di quella nazione: sebbene ivi per mancauza di manoscritti non abbia potuto godere di quelle agevolezze che incontra in Francia e iu Inghilterra. Iii8egnatori principali di sauscrito in Allemagna furono lo Schlegel e il Bopp, che lo impararono nello stesso torno di tempo in Parigi. Quest'ultimo però attese particolarmente a promuovere lo studio della grammatica comparativa, la quale scienza deve in gran parte la sua esistenza allo studio del sanscrito. Ma lo Schlegel e il Laseen foudarouo a Bonn una scuola sauscritica, aveute per iscopo una profonda e piena conoscenza così della lingua, come della letteratura e delle autichità dell'Iudia. Di quanto frutto sia riuscito fecondo questo loro assunto, apparisce chiaro e dalle molte opere che già uscirouo da questa scuola, e che abbracciano i più svariati rami della filologia indiana; e dal buon numero d'indianisti che indi passarono ad insegnare il sanscrito non solo nelle varie Università d'Allemagua , ma anco della Russia e della Danimarca. In questi ultimi anni l'insegnamento del sanscrito è pure stato introdotto nelle principali Università d'Italia e ricorderemo con onore il Lignana a Roma e l'Azioli a Milano; e oramai si può affermare che l'antica lingua degPIudiani, per l'importanza che essa ha come depositaria di copiosa e nobile letteratura , e pel gran lume che apporta nelle indagini circa le origini degl'idiomi e de' popoli indo europei, è destinata a tener nelle classiche discipline luogo ragguardevole d'accanto al greco ed al latino.
SAN SEBASTIANO Italia: S S. al Vesuvio, circondario e provincia di Napoli, con 2105 abitanti. — S. S. Curone, provincia di Alessandria, circondario di Tortona, con 809 abitanti. — S S da Po, circondario e provincia di Torino, con 2ó68 abitanti.
SAN SECONDO (geogr.). — Due comuni: S. S. di Pinerolo, circondario di Pinerolo, provincia di Torino, con 1974 abitauti. — S. S. Parmense, circondario di Borgo S>. Donnino, provincia di Parma, con 5125 abitanti, celebre pel prosciutto che porta il nome di Spalla di S. Secondo.
SAN SEPOLCRO (geogr.). — Città nel circondario e nella provincia di Arezzo, con 8238 abitanti*
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