Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
SAN SIRO - SAN SOSTEN* 1236
ohe si sono sempre combattuti, Io spirito cioè e la materia. A fine di comporre i quali principii bisognava rimettere in onore i godimenti sensuali e santificare l'industria; e queste sono le idee che comprendevano nella loro celebre formola che dice: la riabilitazione della carne.
La quistione dell'emancipazione della donna, dell'amore e del matrimonio ha fatto sorgere nello stesso seno della scuola vivissime dispute e scissure gravi: ma coloro i quali hanno detto che i sunsimonisti volevano stabilire la compiuta promiscuità degli uomini e delle donne, hanno esagerato di molto le stravaganze delle loro dottrine. Quantunque ammettessero grande libertà nell'amore, ammettevano però il matrimonio ; ma nulla è stato definitivamente da essi deciso circa la forma, la durata, il limite del matrimonio e del divorzio.
Egli sarebbe lungo e fastidioso lavoro quello di sceverare le idee giuste dalle false in mezzo a cui vanno confuse; ma ora che i sausimonisti sono spariti dalla Bcena pubblica, gli errori loro non potrebbero più essere pericolosi, e sarebbe quindi inutile fermarsi molto a confutarli. Nè gli errori dei 8ansimonisti ci faranno scordare che la loro teoria storica sparse qualche nuovo raggio di luce sulle leggi dell'incivilimento; che colle loro dottrine economiche hanno fatto rivolgere l'attenzione delle persone gravi alla condizione dei poveri operai, ed il loro sistema politico ristaura il principio di autorità conculcato dalle dottriue dei demagoghi. Ma rispetto a questo ultimo merito è pur da dire che i sansimooisti furono anche intemperanti oltrepassando il segno; imperocché essi nou hanno potuto mai difendersi dall'accusa loro fatta di aver costituito un potere che menava diritto al dispotismo. Se non che riguardo ai sansimoniani occorre osservare come siano stati tanto forti nella critica, cioè nel distruggere, quanto deboli nell'edificare, siccome intervenne finora a tutti che si proposero di riformare la moderna società (V. Socialismo).
SAN SIRO (geogr.). — Comune in proviucia e cir-cond rio di Como, con li95 abitanti.
SANSON Nicola (biogr.). — lngeguere e geografo fraucese, nato ad Abbeville il 31 dicembre 1600, morto a Parigi il 7 luglio 1667. Fu educato presso i Gesuiti d'Amien8, e suo padre l'iniziò agli studii geografici, ch'egli stesso coltivava con lode. All'età di diciott'anni intraprese la dotta carta delle Gallie, consultata per lungo tempo come la più sicura guida delle posizioni strategiche romane. Familiare colle lingue antiche, scrisse in puro ed elegaute latiuo dissertazioni sulla geografia antica e moderna. Esatto, iugeguoso, ardito, trapassò i limiti della scienza, che arricchì. Invece di limitarsi alle carte particolari, tracciò i due emisferi, riproducendo ciascoua parte del globo sotto la forma precisa ed a 1 posto assegnatogli dalla natura, e indicò con precisione la culla delle varie razze umane, aprendo cosi la via agli studii etnologici. Trovandosi ad Abbeville occupato in lavori di fortificazione, ebbe l'ouore di ospitare nella propria casa Luigi XUI, cui aveva dato lezioni di geografia, come più tardi ai giovane Luigi XIV. Si hanno di lui: Gallice antiqua descripiio geogruphtca (1627, in-fol., e 1708, iu-i2°, con una carta;; Grecia antiqua descriptiogeographica (1636, infoi., con carte): VEmpire Bomain (1637, in-fol., con 15 carte); Les princes souverains de V Italie, ou Traité succinct de leurs Etats. ecc. (1641, in-8°, e 1705, 1717, in-120); La France (1644, in-fol., in 10 carte, cinque latine e cinque francesi); LAngleterre, VEspagne, VItalie et VAllemagne (1644, in fol., con 10 carte); Geo-graphia sacra (Parigi 1653, 1665, in fol., e Amsterdam 1704, in 4 carte); ecc. ecc.
Vedi: P. Ignace, Histoire des comtes de Pon-thieu et des mayeurs d'Abbeville (colla Généalogie de la famille Sanson) — Niceron, Mémoires (t.xiu e xx) — Catalogne des cartes et livres de géogr. de Sanson (1702, in-8°).
SANSONE (stor. sacr.). — Israelita della tribù di Dan, dotato di maravigliosa gagliardia, fu per vent'anni giudice a Giuda, e vendicò la propria nazione soggiogata dai Filistei. La sua storia è riferita nel libro dei Giudici (xm e segg.), da cui si rivela com'egli sia l'Ercole degli Ebrei. Essendo Sansone in via di ritorno dalla sua fidanzata, figlia di un filisteo di Thimnath (Thamnata), fu assalito da un leone; ma quantunque egli fosse inerme, lo squarciò colle mani così facilmente come foBse stato un capretto. Ripassando poi per il luogo stesso quando si recava alla sposa per celebrare il suo matrimonio, trovò nel corpo del leone uno sciame d'api ; e ciò gli fornì materia di un enimma che al banchetto propose sciogliere con iscommessa di trenta abiti. 1 Filistei accettarono il partito e poterono risolvere il problema per informazione che n'ebbero dalla sposa stessa di Sansone, la quale con belle maniere gli aveva strappato il segreto. Perduta dunque la scommessa, pagò con le vesti-menta di trenta Filistei che uccise ad Ascalon, e lasciata la moglie, se ne tornò al proprio padre. Se non che la sposa abbandonata si maritò ad altro uomo; e Sansone per vendicarsi dell'oltraggio arse le messi dei Filistei mandandovi entro 300 volpi legate a due a due per la coda con faci accese. Irritati i Filistei, si misero in traccia di lui, e quei di Giuda temendo nou volessero devastare le terre, lo diedero loro legato, egli stesso accondiscendendo a ciò. Ma quando Sansone fu in mezzo ai nemici prouti a straziarlo, ruppe ad un tratto le funi ond'era avvinto, e presa in mano una mascella di asino che trovò per terra, fece strage dei Filistei. Questi meditavano però sempre vendetta contro Sausone, ed avendo saputo da una cortigiana di lui, per nome Dalila, che tauta forza stava nei capelli cbe portava lunghissimi, glieli tagliarono mentre dormiva, lo acciecarono, e caricatolo di catene lo costrinsero a far girare una macina a Gaza. Tuttavia in capo ad un anno essendogli nuovamente cresciuti i capelli e con essi ritornata la forza, peusò a veudicarsi in modo segualato; ed infatti essendo stato un giorno per dileggio condotto nel tempio ad una festa dei Filistei, atterrò due colonne su cui poggiava tutto l'edifìzio e tutti rimasero seppelliti sotto le ruine di esso.
SAN SOSSIO igeogr.). — Comune nella provincia di Avellino e nel circondario di Ariano, con 2206 abitanti.
SAN SOSTENE (geogr.). — Comune nella provincia e nel circondario di Catanzaro, con 2070 abitauti.
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